Slow Food è un’associazione internazionale che si occupa di promuovere la sostenibilità partendo dal cibo, dal produttore al consumatore
Un’alimentazione sana non può prescindere dalla qualità e da una conoscenza approfondita del prodotto, delle sue origini e del ciclo che l’ha portato sulle nostre tavole, compito non facile visti i ritmi frenetici della società contemporanea. Tuttavia scegliere comporta necessariamente darsi del tempo per valutare e soprattutto rallentare. Il tempo delle scelte è uno dei principi cardine di una delle associazioni simbolo per la ricerca di un settore alimentare buono pulito e giusto: Slow Food.
Si tratta di un’associazione internazionale impegnata a ridare valore al cibo, nel rispetto di chi produce in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Fondata in Piemonte nel 1986 da Carlo Petrini, Slow Food diventa internazionale nel 1989 come “Movimento per la tutela e il diritto al piacere”. Un manifesto d’intenti pone l’associazione come antidoto alla “Follia universale della “fast life” e contro coloro che confondono l’efficienza con la frenesia”. Tutto a partire dalla tavola e dal piacere garantito dalla convivialità, per arrivare a una nuova gastronomia che presuppone anche una nuova agricoltura sostenibile. Nella sua storia Slow Food è riuscita a svilupparsi a più livelli, contribuendo a diffondere in ogni modo i suoi lavori: pubblica, educa, condivide e soprattutto difende il cibo, i produttori e i sapori.
Alcuni dei progetti più importanti sono “Terra Madre” e “Fondazione Slow Food per la Biodiversità” con i suoi presidi e mercati. Terra Madre nasce nel 2004 e per la prima volta a Torino si incontrano cinquemila delegati da 130 Paesi: contadini, pescatori, artigiani, nomadi, giovani, vecchi, musicisti, cuoche e cuochi, accademici di tutto il mondo riniti in una tre giorni di laboratori, incontri, scambi, esperienze e festa. La Fondazione Slow Food invece difende la biodiversità del cibo, promuove un'agricoltura sostenibile e sostiene i piccoli produttori realizzando nel mondo progetti a supporto delle comunità di Terra Madre come l'Arca del Gusto, i Presìdi, i Mercati della Terra e 10 mila orti in Africa.
Slow Food sul territorio: Bergamo e Brescia
Gli obiettivi di Slow Food sono tanto condivisi da registrare in pochi anni una notevole adesione territoriale: Bergamo e Brescia ne sono due esempi virtuosi.
La Condotta di Bergamo, una delle prime in Italia, è stata accolta da subito con grande entusiasmo, dando poi vita alla Condotta Valli Orobiche (con territorio di competenza i comuni delle Comunità Montane) e più recentemente alla condotta Bassa Bergamasca. La sezione bergamasca opera grazie a un ricchissimo calendario di eventi che agiscono su più fronti, ad esempio il “Mercato Agricolo e non solo” che, oltre a rendere possibile l’incontro diretto tra produttore e consumatore, organizza per i ragazzi delle scuole i laboratori del gusto e il pranzo “eccellenze culinarie da eccedenze di produzione”. Slow Food Bergamo può contare oggi su due presidi: Agrì di Valtorta e Stracchino all’antica delle valli Orobiche.
Anche la Condotta Bresciana è uno dei grandi nodi della rete Slow Food e ha generato altre tre Condotte: Bassa Bresciana Garda, Oglio-Franciacorta-Lago d'Iseo e Vallecamonica. Si occupa principalmente di organizzare corsi, degustazioni, eventi e di promuovere a livello locale le campagne lanciate dall’associazione a livello internazionale. Si contano cinque presìdi nel bresciano: Bagòss di Bagolino, Fatulì della Val Saviore, Carpione del Lago di Garda, Sardina essicata tradizionale del lago d'Iseo e Mieli di Alta Montagna. Tutte queste eccellenze sono promosse e tutelate da Slow Food nel rispetto della natura e del lavoro dei produttori.
Elisa Troiani