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Valgandino in Transizione

Valgandino in Transizione

Un futuro possibile fatto di comunità resilienti

Ci sono ottimi motivi per lasciare sottoterra i combustibili fossili che ancora non abbiamo bruciato. Ma come uscire dal tunnel di questa dipendenza? Per salvarci non abbiamo bisogno di straordinarie invenzioni tecnologiche, né di immensi capitali.

Serve però agire a livello di comunità per innescare una reale reazione a catena, una Transizione epocale per lasciarci alle spalle l’età del petrolio.

Il movimento delle Transition Towns (Città in Transizione) mira proprio a questo: costruire comunità resilienti, per offrire risposte locali a problemi globali come la dipendenza dai combustibili fossili, il cambiamento climatico e la crisi economica.

La resilienza è la capacità di resistere elasticamente, di ritrovare un equilibrio dopo un trauma. Rilocalizzare è un principio chiave di questo approccio: non si cerca l’autosufficienza completa, ma l’accorciamento delle filiere, la riduzione delle importazioni, la produzione locale di tutto ciò che si può, a cominciare dal cibo, per passare poi all’energia, ai materiali da costruzione, ecc.

Comunità è il secondo elemento chiave della resilienza locale: creare relazioni di scambio e mutuo aiuto tra le persone, per costruire una rete sociale e solidale forte, un’economia alternativa basata sul dono e la reciprocità. Per vivere bene anche con meno soldi, oltre che con meno petrolio.

L’approccio delle Transition Towns

Da una decina d’anni il movimento della Transizione si sta diffondendo in modo virale in tutto il mondo. Fondato da Rob Hopkins, un insegnante di permacultura inglese, conta oggi migliaia di iniziative nei cinque continenti, e alcune decine in Italia (www.transitionitalia.it).

A differenza di un certo ambientalismo catastrofista, che fa leva sulla paura, l’approccio della Transizione si basa sulla creazione di visioni del futuro positive e coinvolgenti, sull’ottimismo contagioso, sulla sensazione di poter riprendere possesso della propria vita.

Non cavalca campagne “contro” qualcosa, ma è “più una festa che una protesta”. Propone una strategia applicabile ad ogni contesto, ma non fornisce risposte standard: ogni comunità trova proprie soluzioni credibili, appropriate, basate sul buon senso. Valorizza le capacità e la buona volontà della gente comune, considerando l’uomo della strada una risorsa, anziché un problema.

L’approccio della Transizione è inclusivo: stimola il dialogo fra gruppi sociali col suo messaggio trasversale, rivaluta gli antichi saperi degli anziani, ricerca sinergie coi soggetti già attivi sul territorio.

Valgandino in Transizione

In provincia di Bergamo, le Transition Towns arrivano nella primavera del 2015, quando cinque donne costituiscono il Gruppo Guida, con la visione di costruire una comunità resiliente nei cinque comuni della Valgandino: Gandino, Leffe, Casnigo, Cazzano S.A. e Peia.

Dopo aver dedicato i primi mesi all’auto-formazione, il gruppetto inizia a organizzare incontri di sensibilizzazione, con proiezione di filmati, dibattiti e raccolte di proposte tra i partecipanti.

Si avviano anche alcune attività pratiche, come la gestione di un orto comunitario (con applicazione del metodo di coltivazione biointensiva) e la sperimentazione di una bacheca virtuale delle risorse da condividere, per provare a scambiare beni e servizi senza denaro, attraverso il prestito, il baratto e il dono.

Dalla condivisione di qualche “sapere”, nascono un mini-corso di falciatura manuale e un paio di incontri informativi sulla sociocrazia. Presso il mercato di Peia del sabato mattina si materializza una bancarella del dono, dove oggetti e prodotti sono offerti gratis.

Siamo solo agli inizi e ancora in pochi, ma entusiasti. Immaginiamo una Valgandino in cui un blocco dei TIR non porti alla fame, in cui la crisi economica e persino il clima impazzito facciano meno paura.

E ci auguriamo che altre decine di iniziative di Transizione – con cui fare rete – nascano nella Bergamasca, altre migliaia in Italia e milioni nel mondo, perché il movimento delle Transition Towns rappresenta un enorme progetto di ricerca, un’occasione per innescare una rinascita economica, culturale e sociale senza precedenti.

Non sappiamo se ci riusciremo, ma ci stiamo provando. E abbiamo già ottenuto un risultato: instaurare relazioni positive. Chiunque voglia accompagnarci in quest’avventura, sarà benvenuto.

Per informazioni: ttvalgandino@libero.it

Pagina Facebook: valgandinointransizione

Marzo 2016

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