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Pelle secca?

Pelle secca?

Ecco come proteggerla davvero

Avere la pelle secca, che tira, si screpola e si spacca, soprattutto al freddo, può essere un fattore genetico, ma a volte è la conseguenza di abitudini cosmetiche sbagliate. Spesso mi viene chiesto: «Bevo molto, ma ho sempre la pelle secca, come mai?».

È semplice: la maggior parte dell’acqua contenuta nella pelle arriva dall’umidità presente nell’aria intorno a noi, non da quella che beviamo.

La capacità della pelle di assorbire acqua (come una spugna) è legata a un’elevata presenza di collagene.

Per questo motivo le parti del corpo più esposte alla luce, come la parte bassa delle gambe, fanno molta fatica a restare idratate, indipendentemente da quanta crema applichiamo.

Per mantenere l’epidermide in condizioni perfette è fondamentale che sia presente una sottile barriera di protezione, chiamata “mantello idrolipidico” una vera e propria barriera contro l’aggressione di batteri e agenti esterni, ma che allo stesso tempo è traspirante e aiuta la pelle a rimanere elastica e resistente.

Come intervenire

Fin dai primi segni di secchezza è necessario avere due accortezze:

• non rimuovere eccessivamente il naturale film idrolipidico della pelle utilizzando detergenti troppo aggressivi e sgrassanti, come saponi e doccia schiuma o ancora peggio lo shampoo per capelli;

• aiutare la pelle a mantenere sano il film idrolipidico applicando quotidianamente sostanze sebo-simili, ricavate da oli vegetali.

Leggere le etichette Sostanze da evitare

Quando si acquista un cosmetico sarebbe buona abitudine controllare l’elenco degli ingredienti, ovvero il famoso INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients).

Decifrare l’INCI non è semplice, ci sono però alcune sostanze che è bene evitare come i solfati, gli oli minerali e i profumi. I solfati sono tensioattivi, servono a diminuire la tensione superficiale dei liquidi e sono utilizzati nei saponi perché fanno schiuma.

Sono tendenzialmente irritanti e se utilizzati a lungo alterano la barriera naturale della cute disidratandola. I più comuni sulle etichette sono sodium lauryl sulfate, sodium dodecyl sulfate, sodium laureth sulfate, sls, sles.

Gli oli minerali sono abbondanti nel latte detergente e nelle creme protettive. Detti anche petrolati, questi oli sono una classe di composti ricavati dal petrolio per distillazione.

Tra i più conosciuti ci sono la vasellina e la paraffina che, se applicati sulla cute con continuità, formano un film lipidico artificiale in grado di occludere i pori e favorire la comparsa di punti neri e impurità.

Questi oli vengono indicati negli ingredienti come olio minerale (mineral oil), gel di petrolio, petrolatum, vasellina, paraffinum liquidum. La voce profumi in un’etichetta può indicare la presenza di diverse sostanze (fino a 4000) tra cui l’alcool che è un forte disidratante.

Quasi tutte sono sintetiche. I sintomi riportati sono: emicrania, capogiri, eruzioni cutanee, macchie cutanee, tosse e reazioni allergiche della pelle.

Un cosmetico privo di queste sostanze si definisce pulito e un buon alleato per il benessere della cute.

Silvia Caffi, Estetista e Osteopata

Febbraio 2017

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