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Infanzia e lettura

Infanzia e lettura

Come legge un bambino: i neuroni specchio

«Parole lette per scacciare un mal di pancia, ma anche in dialetto, robuste e concrete, oppure rubate a un suono. Il successo e i benefici della lettura in famiglia dipendono sicuramente dal non lasciarsi scoraggiare da qualche insuccesso iniziale» suggerisce Rita Valentino Merletti, presidente della giuria del Sesto Premio “Nazionale Nati per leggere” e studiosa di letteratura per l’infanzia. Nel suo ultimo lavoro “Nati Sotto il Segno dei Libri” (Idest 2015) prende in esame le problematiche scaturite dalla ricerca sui neuroni specchio.

Negli anni Novanta, il dipartimento di neuroscienze dell’Università di Parma ha scoperto i neuroni specchio: cellule nervose che si attivano sia quando la persona esegue un’azione, sia quando il soggetto osserva un altro compiere la stessa; infatti tra i 12 e i 21 giorni dalla nascita i neonati imitano i movimenti del volto e delle mani di chi li accudisce, perché il sistema specchio è capace di comprendere e decodificare. Così il bambino impara a leggere da solo perché il suo primo libro è il viso della mamma, sono le espressioni “stampate” sulla sua faccia, prima ancora di scoprire il libro di carta. Leggere è un atto composto da tre principali azioni: cogliere gli stimoli, dar un senso a quanto percepito, infine reagire in termini di emozioni.

Fondamentale è il passaggio dal volto della mamma alla lettura delle foto di volti presenti nelle pagine dei “libri delle facce”, come prima lettura da offrire ai bambini dai 9 mesi. Si tratta di cartonati fotografici con la rappresentazione su ogni pagina di un’espressione evidenziata dal volto di un bambino. L’esempio più indovinato si trova in “Faccia buffa” di Nicola Smee in cui a sinistra viene rappresentato un bambino che gioca con la palla e il testo “Adoro giocare con la palla”, mentre a destra vi è l’espressione di una faccia felice. Al bambino piccolo serve un rapporto faccia a faccia e diretto, non di profilo, per cogliere le espressioni e le intenzioni: è la rappresentazione cubista alla Picasso della famiglia di Peppa Pig. Si accede così a un approccio intelligente e se vogliamo “sostenibile” della lettura in grado di formare piccoli curiosi lettori.

Claudia Luraghi

Maggio 2015

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