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Migliorare l’ambiente delle nostre città

Migliorare l’ambiente delle nostre città

Ecco i 7 passi da compiere per realizzare la sostenibilità urbana

Gli Stati Generali della Green Economy hanno formulato recentemente un manifesto che porterà a una serie di proposte concrete su sostenibilità, architettura e urbanistica per migliorare il futuro delle città. La rivoluzione per ottimizzare il mondo in cui viviamo parte dalle città perché dai centri urbani arriva l’80% del Pil e il 70% dell’inquinamento globale.

Ecco la lista delle sette direttrici da seguire affinché la sostenibilità in città non resti solo teoria ma diventi pratica quotidiana diffusa:

1. Puntare sulla Green Economy. Il modello di sviluppo e di crescita incontrollato delle città dell’ultimo secolo appare inadeguato, perciò la Green Economy rappresenta per l’urbanistica una scelta di fondo necessaria per trasformare le sfide in occasione di rilancio e miglioramento delle città.

2. Riqualificazione energetica. I consumi di energia degli edifici urbani sono troppo elevati e ancora costituiti per la gran parte da fonti fossili. Appare quindi necessario adottare soluzioni di building management e sistemi di illuminazione ad alta efficienza.

3. Capitale naturale e qualità ecologica. Per quanto riguarda la mobilità urbana, il problema principale è l’uso eccessivo di auto private. Quest’abitudine andrebbe contrastata incentivando la mobilità pubblica su ferro e quella ciclo-pedonale, con un’adeguata rete di percorsi e piste ciclabili protette e con il ricorso a mezzi ecologici e sistemi condivisi e pubblici.

4. Cultura, qualità e bellezza. I futuri interventi sul patrimonio edilizio esistente dovranno evitare gli errori del passato ed essere accompagnati da attenti programmi di riqualificazione urbanistica e architettonica.

5. Rigenerare e riqualificare. La rigenerazione urbana e la riqualificazione del patrimonio esistente sono un’occasione storica affinché la messa in sicurezza delle città a maggior rischio idrogeologico e sismico non sia basata su interventi episodici e inadeguati.

6. Edifici pubblici. La qualificazione degli edifici pubblici, esistenti o nuovi, dovrebbe essere utilizzata per realizzare progetti basati sull’approccio del ciclo di vita. Tecniche, materiali e integrazione urbana devono essere concepiti per valutare consumi e benefici nel lungo periodo, abbandonando logiche speculative e creando sinergie tra investimenti pubblici e privati.

7. Progettare il futuro. Urbanistica e architettura devono trovare nuovo slancio nel progettare un futuro migliore e desiderabile per le nostre città. Dovrebbero aumentare gli spazi aperti e verdi, le piazze e in generale i luoghi di incontro e aggregazione, in modo da incoraggiare coesione e inclusione, non solo nei centri storici ma anche nelle zone periferiche.

Elena Parigi

Settembre 2017

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