feedFacebookTwitterlinkedinGoogle+

infoSOStenibile

Il dialogo fra scienza, filosofia e arte

Il dialogo fra scienza, filosofia e arte

Getulio Alviani e Giulio Giorello e… Malevic

È stato variamente definito come il secolo breve (Eric J. Hobsbawn), il secolo più terribile della storia occidentale (Isaiah Berlin), un secolo di massacri e di guerre (René Dumont), il secolo più violento della storia dell’umanità (William Golding), o l’età dei totalitarismi (Tzvetan Teodorov); è stato anche classificato come un secolo di inquietudini, in cui sono accaduti indubbiamente fatti terribili ma si sono aperti sconfinati ambiti di ricerca e di sperimentazione nel campo dell’arte, della scienza e della filosofia.

Stiamo parlando del Novecento, il secolo appena trascorso, al centro del dibattito che si è svolto nell’ambito del Festival BergamoScienza 2015 lo scorso ottobre. Getulio Alviani, artista, ideatore plastico e progettista, oltre che esponente della corrente dell’arte processuale, in costante dialogo con l’osservatore, seguendo le suggestioni di Malevic e Mondrian, ha conversato con Giulio Giorello, filosofo, matematico, docente di Filosofia della Scienza presso l’Università degli Studi di Milano, autore di libri e saggi in cui emerge come la storia del sapere scientifico si sia sempre intrecciata alla vita politica e culturale.

L’incontro fra l’artista e il filosofo della scienza, avvenuto dinanzi a un’affollata platea, nella splendida cornice dell’ex Chiesa di S. Agostino, è scaturito dalla retrospettiva che la GAMeC dedica a Kazimir Severinovic Malevic(Kiev, 1878 – Leningrado/San Pietroburgo, 1935), figura centrale dell’arte del secolo scorso nonché fondatore del Suprematismo, la più radicale tra le avanguardie storiche del Novecento.

La Mostra aperta fino al 17 gennaio 2016, ha offerto ai due relatori spunti per confrontarsi su un tema straordinario e complesso, ossia il dialogo tra arte, scienza e filosofia nel Novecento.

A moderare il dibattito il direttore della Gamec, Giacinto Di Pietrantonio, che ha presentato l’itinerario della Mostra: una ricostruzione di tutte le fasi creative dell’artista russo, dagli inizi “simbolisti” al Futurismo, fino alla nascita del Suprematismo nel 1915.

«Un secolo di inquietudini il ‘900, ma anche un secolo di continua ricerca e di vita –afferma Giulio Giorello – un secolo animato dal desiderio di andare sempre avanti, essendo insoddisfatti».

Non a caso, agli inizi del ‘900, si assiste a una profonda connessione fra arte e scienza. Sul versante della fisica, la Teoria della Relatività Speciale di Einstein (1905) trasforma radicalmente la concezione dello Spazio e del Tempo e le regole della Meccanica quantistica basate sul principio di indeterminazione di Heisenberg conducono al concetto di relativismo gnoseologico che attraversa tutto il ‘900, anche sul versante letterario.

L’arte novecentesca si contamina con la scienza e diventa arte sperimentale d’avanguardia, aprendosi o addirittura anticipando le grandi scoperte scientifiche del tempo e utilizzando come comune dimensione la matematica, proprio come già si era verificato nell’età rinascimentale, in un rinnovato rapporto speculare d’intesa con i progressi della scienza.

Ne scaturisce una ricerca incessante che cambia la percezione del mondo, facendo dell’interconnessione arte-scienza una “grande esperienza di libertà”, come suggeriscono le parole di Giorello; una libertà che attraversa con inquietudine tutto il Novecento, a cominciare dalla ricerca pittorica di Malevic, all’insegna del pensiero puro, dell’urgenza tormentata di sperimentazione e di continua contaminazione.

Maria Imparato

© Ph. Laura Pietra

Novembre 2015

Articoli Correlati

Incontri, scambi, momenti formativi e ludici hanno arricchito la nuova edizione della...
Dal 21 giugno al 12 luglio torna il festival organizzato da Legambiente Bergamo che...
Il recente libro di Elena Granata evidenzia come le donne abbiano sempre maturato un...
Al Polaresco l’1 e il 2 giugno un fine settimana dedicato ad ambiente, natura e cura del...