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BergAmore e la clownterapia

Bergamore

Con gli specialisti del sorriso in corsia per migliorare le cure e la salute

Sulla strada degli insegnamenti del sessantasettenne americano, anche a Bergamo, da oltre un decennio, è presente un’equipe di specialisti del sorriso pronti a donare, attivamente e senza alcuno scopo di lucro, amore e benessere a tutte le persone. L’associazione Duturclaun onlus ha importato in città il metodo del personaggio, noto al grande pubblico come Patch (ossia cerotto), improntato prevalentemente sulla terapia del sorriso quale utile mezzo per migliorare lo stato di salute e le condizioni del malato. L’Associazione, federata a Vip Italia Onlus – Viviamo in Positivo – si è ampliata nel corso degli anni in modo esponenziale, arrivando ad un organico di circa 100 soci che prestano, volontariamente e gratuitamente, i propri servizi presso le Strutture Ospedaliere, le Residenze Sanitarie Assistenziali, le Strutture per disabili.

Da Bergamo a Crema, passando per Alzano Lombardo e Treviglio i clown “operano” sfoggiando la loro arma migliore: la voglia di vivere ovunque sia presente un disagio sia esso sociale o fisico. I volontari guidati dal neo presidente Marco Morosini (clown GOBLIN) lavorano, sul campo e fuori, con il sorriso e la tenacia di chi è convinto del ruolo e dei panni indossati, entrando però in contatto con i pazienti in modo assolutamente non improvvisato. A seguito di una breve full immersion teorica di 20 ore, mirata su argomenti quale l’improvvisazione teatrale, la drammaterapia, la psicologia, l’aspirante clown viene avviato al battesimo della risata per un periodo di circa un anno di tirocinio, tempo in cui verrà a sua volta assistito dalla figura di un angelo, un clown veterano che lo guiderà nella gestione emotiva e fisica di questo tipo di attività.

“Il Clown -sottolinea Alessandro Pelicioli in arte Momo- è difatti uno specialista del sorriso che per mezzo dello Humor diviene una figura al confine fra reale e surreale determinata, per mezzo della pallina rossa posta sul naso, a catalizzare l’attenzione di tutti rompendo il muro della percezione e diffondendo il tema della sensibilizzazione e dell’amore”.

Dietro al lato ludico della parrucca, degli occhialoni colorati e del travestimento ci sono il pensiero e l’animo di una persona che ne assiste umanamente un’altra, gestendo le proprie emozioni, le sensazioni e le difficoltà che possono essere sentite e provate solo da chi vive quotidianamente, direttamente o indirettamente, uno stato di malattia, lieve o grave che sia.

Contrariamente a quanto l’immaginario collettivo possa pensare, il clown non sorride soltanto nei reparti ospedalieri pediatrici, ma spesso vere e proprie incursioni a trentadue denti vengono effettuate anche in reparti come l’ostetricia, la cardiologia e l’oncologia con benefici provati anche per quanto riguarda adulti, anziani e disabili. Il primo grande “cerotto” a favore della comunità bergamasca è stato piazzato con l’evento BergAmore di fine settembre dove sono stati messi in evidenza l’importanza ed il prezioso contributo fornito dalla clownterapia ad un settore delicato e con sempre maggiori richieste come quello socio-sanitario.

L’evento organizzato da Gabriela Calabro, in arte Gabo, ha raccolto fondi utili a garantire il sostegno concreto di realtà socio sanitarie come l’ospedale Gesundheit institute (ospedale “Only health, no money”, al quale è stata destinata la somma di 10.000 euro) e l’associazione Paolo Belli, alla quale sono stati indirizzati oltre 12.000 euro. Il cammino dei clown orobici sarà lungo, i cerotti da mettere tanti, ma sicuramente grazie a questi “angeli” i sorrisi dentro e fuori le corsie non mancheranno mai.

Gabriele Palamara

Ottobre 2012

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