Il diamante della cucina
Conosciuto già nel I secolo d.C., grazie al filosofo greco Plutarco si tramanda l'idea che il prelibato fungo nasca dall'azione combinata dell'acqua, del calore e dei fulmini. Fin dal medioevo il tartufo è stato molto apprezzato soprattutto nelle cucine di nobili e alti prelati. Tra i luoghi che anche all’epoca erano rinomati per la raccolta e il commercio dei tartufi ricordiamo il Monferrato, i cui tartufi erano diretti alla corte mantovana dei Gonzaga, e la zona di Tortona che riforniva i Visconti di Milano.
Le due varietà più celebri sono il tartufo bianco e il tartufo nero. Il primo è considerato il più pregiato in assoluto. Il tartufo è ricco di antiossidanti naturali, vitamine e sali minerali (come potassio, calcio e magnesio). Aiuta a combattere l’invecchiamento, stimola la produzione di collagene e favorisce la digestione; vanta inoltre proprietà benefiche a favore dell’apparato cardiovascolare. Oggi sappiamo che i tartufi crescono spontaneamente nel terreno accanto alle radici di alcuni alberi o arbusti con i quali stabiliscono un rapporto simbiotico; la loro forma varia con le caratteristiche del terreno in cui si sviluppano. Sono noti anche per il loro alto valore economico, ma non spaventatevi: se siete curiosi o ottimi cuochi potrete trovare anche il modo di assaporare ricette al tartufo a prezzi ragionevoli.
• Fettuccine all'uovo 250 gr
• Tartufo nero 80 gr
• Aglio 1 spicchio
• Olio extravergine d'oliva 50 gr
• Burro 40 gr
Preparazione
Lavare accuratamente il tartufo, passandolo sotto un filo di acqua corrente e spazzolandolo per togliere i residui di terriccio, poi affettarlo a lamelle molto sottili. Scaldare l’olio e il burro in una padella, aggiungere l’aglio mondato lasciandolo imbiondire. Successivamente spegnere il fuoco e aggiungere le scaglie di tartufo mischiando delicatamente, conservandone qualche fetta per la decorazione finale del piatto.
Cuocere le fettuccine all’uovo in abbondante acqua salata e dopo averle scolate, unirle col condimento a base di tartufo e mescolare. Servire il piatto arricchendolo con le scaglie di tartufo nero tenute da parte.