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A scuola si fa il giro del mondo in 80 piatti e lo si racconta da giornalisti

A scuola si fa il giro del mondo in 80 piatti e lo si racconta da giornalisti

Concluso a dicembre il progetto della Cooperativa Cauto finanziato da Regione Lombardia tramite Ersaf. Diventare consumatori attenti è un “gioco da ragazzi”. Parola agli studenti, giornalisti per un giorno, insieme a infoSOStenibile

Grande partecipazione e interesse: questo il risultato raccolto dal progetto “Il giro del mondo in 80 piatti” proposto e realizzato tra novembre e dicembre in alcune scuole dalla Cooperativa sociale bresciana Cauto.

Grazie al finanziamento di Ersaf, braccio operativo della Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia, gli operatori del settore Educazione ambientale di Cauto sono entrati in una trentina di classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado di cinque comuni bresciani -Rezzato, Manerbio, Polaveno, Ghedi, Lonato- e a Castiglione delle Stiviere (Mn).

Impiagando giochi e materiale informativo, tra i banchi si si è parlato di cibo, di consumo consapevole, di abitudini alimentari, scambio culturale e integrazione a partire da una semplice domanda: “Qual è il tuo piatto preferito?”, pretesto per introdurre poi anche temi quali la stagionalità dei prodotti, la filiera corta e gli sprechi alimentari.

A conclusione del percorso, è stato affidato agli studenti il compito di raccontare in chiave giornalistica quanto appreso, in alcune classi, insieme ai collaboratori di infoSOStenibile. In queste due pagine sono riportati gli estratti di alcuni dei lavori realizzati insieme.

Elisa Troiani

 

Cena multietnica di solidarietà

Per concludere in bellezza un progetto sulle differenti abitudini alimentari e sulle buone pratiche legate al cibo, quale modo migliore di una cena multietnica di solidarietà?

Così il 14 gennaio, presso la Tenda della Pace, in Piazzale Circolo Acli San Polo (Via Cimabue) Cauto è stata co-organizzatrice di un momento conviviale, in collaborazione con l’Associazione Djinonaye.

Una cena etnica aperta a tutti, il cui menù è stato un incontro di culture, un messaggio in favore dell’integrazione e della condivisione.

 

Articoli a cura degli studenti delle scuole primarie e secondarie di I grado di Castiglione delle Stiviere, Rezzato, Manerbio, Ghedi, Lonato, Polaveno

La ricetta della diversità

Le diversità sono il modo in cui noi ci esprimiamo, i nostri punti di forza e le debolezze, ci aiutano a conoscere le persone per quelle che sono veramente. Durante il progetto abbiamo parlato di diversità che si esprime in cucina. Abbiamo ricevuto delle ricette dai nostri compagni. Questi piatti ci hanno ispirati e ci hanno fatto provare cose nuove. È stato molto divertente!

Prodotti a km0

Quando abbiamo bisogno di frutta o verdura possiamo coglierle dai nostri frutteti o orti. Se non abbiamo un frutteto o un orto possiamo acquistare frutta e verdura da un contadino che conosciamo: in questo modo aiuteremo la sue economia, e saremo sicuri di consumare cibo più sano. Se invece acquistiamo al supermercato dobbiamo stare attenti alla provenienza. Se la provenienza è vicina a noi (Italia, Lombardia) avremo provocato meno inquinamento atmosferico; se invece viene da lontano avremo provocato un maggiore inquinamento.

Lo spreco alimentare

Lo spreco alimentare non è un problema solo in Italia ma in tutto il mondo. Quando andiamo al supermercato non acquistiamo troppo cibo che potrebbe andare a male: acquistate cibo in scadenza e mangiarlo entro la data di scadenza. Non comprare per forza frutta e verdura che hanno la buccia troppo bella perché probabilmente hanno sopra sostanze chimiche (cere e altro) che fanno male all’ambiente e a noi. Quando andiamo al ristorante chiediamo di portare a casa il cibo rimasto e metterlo nella doggy bag.

Cibo nel mondo

Nel mondo si cucinano vari tipi di cibo, è bello anche scambiarselo tra persone di origini diverse. Il cibo è diverso nel mondo per i diversi climi e paesaggi; per esempio in Spagna il piatto tipico è la paella. Si cucina con pesce o carne (vongole, gamberi, cosce o ali di pollo, lonza, brodo di pesce) si usano anche verdure e spezie come piselli, cipolle, pomodori maturi, peperoni rossi e verdi, aglio, zafferano, prezzemolo e alloro, olio d’oliva, sale e pepe, un po’ di paprika e infine riso. Il cibo è anche un punto di incontro con la propria famiglia e con gli amici.

Parliamo di spreco

Abbiamo partecipato al progetto Cauto che consisteva nello scoprire cibi di altre nazioni attraverso giochi divertenti e si è parlato anche di molti argomenti tra cui lo spreco alimentare. Ci ha stupito scoprire che al mondo si spreca 1/3 del cibo prodotto, mentre in Italia ogni persona spreca circa 27 Kg di cibo all’anno. Buttando il cibo, non va sprecato solo l’alimento in sé, ma anche l’acqua e l’energia per produrlo. Secondo noi sarebbe opportuno controllare bene la data di scadenza, non comprare tanti alimenti in modo da non buttarli e, se scadono, controllare se il prodotto è ancora mangiabile.

Stagionalità e inquinamento

I prodotti che trovi al supermercato che non sono di stagione, per esempio le fragole in autunno sono prodotti all’estero, oppure sono stati coltivati nelle serre. I prodotti trasportati dall’estero o coltivati nelle serre provocano più inquinamento, e perché fare male all’ambiente?

Se davvero vuoi bene all’ambiente, scegli prodotti di stagione, non coltivare nelle serre e non consumare prodotti provenienti dall’estero in altre stagioni. E poi, perché consumare prodotti dell’estero quando abbiamo prodotti buonissimi anche da noi?

Nel sud Italia, per esempio, in questa stagione consumiamo e produciamo arance, limoni, mandarini, pompelmi, mentre qui in provincia di Brescia sono già maturi cachi, mele, pere, kiwi, zucche e cavoli. In Italia siamo molto fortunati: grazie ai climi diversi della nostra penisola, in ogni stagione abbiamo a disposizione una grande varietà di prodotti.

Attenzione allo spreco

Siamo alunni della classe 2° D della Scuola secondaria di I grado “Zammarchi” di Manerbio e abbiamo partecipato con molto piacere al progetto proposto da Cauto “Il giro del mondo in 80 piatti”.

In questo percorso abbiamo scoperto alcuni dati sconcertanti sul cibo. In particolare non ci eravamo mai chiesti quanto cibo venisse sprecato ogni anno nel mondo!

E’ incredibile! Più della metà degli alimenti prodotti viene letteralmente buttato via: la carne è al primo posto della classifica degli sprechi. È inaccettabile che il lavoro dell’uomo, le risorse e l’energia del pianeta vengano consumate inutilmente per produrre, lavorare e confezionare alimenti che poi non verranno mai mangiati, bensì gettati nella spazzatura. Non possiamo concludere questo articolo senza evidenziare una toccante riflessione: mentre alcuni uomini sprecano, gettano e fanno scadere cibo, in altre parti del mondo (ma anche vicino a noi) ci sono moltissime persone, che non hanno nemmeno il minimo indispensabile per vivere! Noi giovani sentiamo di avere una grande responsabilità: dobbiamo assolutamente impegnarci, affinchè questa situazione migliori e sempre meno persone continuino a morire di fame.

Il gusto del mondo

Noi di solito tendiamo a mangiare cibi della nostra nazionalità sottovalutando i moltissimi piatti preparati nel resto del mondo. In particolare, in questo articolo, vorremmo far conoscere i piatti tipici del Marocco, della Spagna, del Messico e del Giappone.

Il piatto tipico del Marocco è il cous cous. Questo piatto è originario del Nord Africa e della Sicilia orientale. È reso particolarmente saporito dalle spezie. La ricetta originale si presta a moltissime rivisitazioni personali.

Il piatto tipico della Spagna è la paella. Questo piatto è costituito da riso allo zafferano con pesce, molluschi e pollo. Il famoso piatto tipico del Messico è il tacos, una specie di panino fatto di farina di mais fritto e ripieno di chili, salsa e verdure. Il Giappone è famoso per il sushi, cioè riso avvolto in alghe con all’interno pesce, pezzetti di frutta e verdura. Il Mondo è bello perché nessuno è uguale, neanche i piatti tipici.

Biodiversità

La biodiversità è l’insieme di vegetali, insetti, animali e persone che convivono in uno stesso territorio. È meglio usare i cibi dell’agricoltura biologica invece che dell’agricoltura industriale, perché i cibi da agricoltura industriale contengono fertilizzanti chimici, insetticidi e diserbanti che riducono la biodiversità. È importante tutelare la biodiversità perché ogni specie è importante e rappresenta un anello fondamentale della catena alimentare.

Conoscete la stagione del…?

Sapete in quale stagione nascono le arance? E quella in cui maturano le fragole? Se non lo sapete forse è perché sul banco della frutta e della verdura si trova sempre di tutto! Infatti grazie al mercato globale le merci viaggiano velocemente in tutto il mondo.

Noi, alunni della 2° D di Manerbio, grazie al progetto “Il giro del mondo in 80 piatti”, abbiamo scoperto che i cibi importati spesso sono, purtroppo, colmi di conservanti e di pesticidi. Proprio per questo è caldamente consigliato acquistare solo prodotti di stagione e a km 0, così si riduce molto anche l’inquinamento.

Grazie al lavoro propostoci abbiamo avuto la possibilità di riflettere in merito a questi temi e ci è venuto in mente che molte persone acquistano ogni anno le fragole per il menù di Capodanno.....niente di più sbagliato, perchè sono importate dal Cile e naturalmente contengono pesticidi e conservanti. Vale la pena compromettere la nostra salute?

Noi pensiamo proprio di no! D’ora in poi faremo attenzione a quali cibi mangiare e controlleremo sempre che non contengano OGM.....è meglio una mela più bruttina, ma sana! Riguardo a questo non abbiamo dubbi!   

Febbraio 2017

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