A 15 anni dalla sua nascita, la cooperativa sociale della Rete Cauto si rinnova tra efficientamento energetico e inclusione sociale. Ospiti della conferenza stampa del 28 marzo Pietro Raitano e Massimo Cirri
È con l’espressione “Ritorno al futuro” che Cantiere del Sole, cooperativa sociale di inserimento lavorativo della Rete Cauto, rilancia la sua attività a quindici anni dalla sua nascita. Un rilancio frutto delle evoluzioni delle competenze del team di lavoro ma che è anche una risposta creativa, innovativa e di qualità ai bisogni e alle emergenze sociali e ambientali che nel tempo si sono modificate e acuite.
Così, l’esperienza avviata nel 2003 dall’incontro tra imprenditorialità, fotovoltaico, cooperazione e inclusione sociale, oggi offre molto altro: Cantiere del Sole si presenta come partner etico in tema di energia, in grado di accompagnare cittadini, enti pubblici e aziende che scelgono di affidarsi alla cooperativa, dalla consulenza specializzata, alla scelta delle modalità più idonee per l’efficientamento energetico dei propri edifici.
E lo fa abbracciando una nuova idea di democrazia energetica, riconoscendo al consumatore un ruolo attivo, non di semplice cliente ma di soggetto protagonista e consapevole delle proprie scelte di consumo energetico e degli impatti non solo economici ma anche sociali e ambientali che queste possono generare.
A raccontare la rinnovata identità di Cantiere del Sole ci hanno pensato i relatori ospiti di una conferenza stampa - che non poteva che essere fortunatamente baciata dal sole in questa primavera piovosa - mercoledì 28 marzo organizzata presso la sede di Cauto. Un racconto a più voci condotto da Pietro Gorlani, giornalista del Corriere della Sera Brescia, che, dopo aver definito l’esperienza della cooperativa come «un esempio etico per la città» ha passato la parola a Federico Plebani, responsabile di Cantiere del Sole. A lui il compito di ripercorrere in breve i quindici anni di vita della cooperativa che, quale spin off di Cauto, non può che portarne la traccia nel proprio Dna.
Dal 1991 infatti Cauto trasforma e valorizza le opportunità offerte dall’ambiente per dar vita a percorsi lavorativi dedicati a persone fragili “escluse/scartate” dalla società. Così, tra gli aspetti che costituiscono il valore aggiunto di Cantiere del Sole, oltre alla qualità e all’alta specializzazione, non poteva che esserci l’attenzione alla persona e all’ambiente e all’occasione di valorizzazione reciproca racchiusa nelle opportunità di lavoro che questa cooperativa rende possibili. «Un’esperienza che va comunicata nella sua complessità, per portare il consumatore a comprendere quale valore è racchiuso nelle scelte che fa e nel denaro che spende - aggiunge Michele Pasinetti, direttore della Rete Cauto -. Un’esperienza che, nel recuperare il suo tratto distintivo e originario – fare inserimento lavorativo –, oggi si reinventa per un “ritorno al futuro” economicamente sostenibile e virtuoso nel generare impatti sociali e ambientali».
Protagonisti di questo ritorno al futuro sono innanzitutto i lavoratori e i clienti di Cantiere del Sole che ci hanno messo la faccia, a partire dai nuovi strumenti di comunicazione da poco online: i loro volti animano infatti il video istituzionale e il sito web www.cantieredelsole.it.
Ad arricchire la presentazione di questa rinnovata identità della cooperativa, hanno contribuito le riflessioni di due importanti ospiti: Pietro Raitano direttore di Altreconomia e Massimo Cirri psicologo e conduttore radiofonico di Caterpillar. Il primo, numeri alla mano, ha parlato della rivoluzione che le rinnovabili stanno comportando in campo energetico e della loro democraticità intrinseca: le fonti rinnovabili sono diffuse, non concentrate, riducono le diseguaglianze, portano lavoro.
Inoltre, secondo uno studio del Politecnico di Milano «in Italia il 70% degli edifici è stato costruito prima del 1970. Nel 2016 sono stati spesi 6 miliardi in efficientamento energetico e il settore, certamente aiutato dagli aggiornamenti normativi, è in crescita – conclude Raitano, in riferimento all’esperienza di Cantiere del Sole -. Averci investito quindici anni fa è notevole».
La parola è passata poi a Cirri che, rileggendo l’esperienza con sguardo da psicologo ha definito la cooperativa una “macchina sociale”: «un terzo dei lavoratori di Cantiere del Sole ha la vita incasinata, mi hanno raccontato. Poter includere queste persone in una macchina sociale come le cooperative è possibile grazie alla legge 180 (Legge Basaglia) da quarant’anni a questa parte. Queste macchine sociali tengono dentro nei circuiti di cura, le dimensioni di qualità della vita e di vita sociale. Ecco perché per me Basaglia e il fotovoltaico sono collegati».
Cantiere del Sole in cifre oltre la crisi
I lavoratori di Cantiere del Sole, le vere risorse in cantiere, sono stati tutelati dalla crisi degli ultimi anni e oggi si punta a generare nuovi percorsi occupazionali, incrementando il numero dei lavoratori e dunque degli inserimenti lavorativi con certificato di svantaggio sociale.
> 33 lavoratori al 31.12.2017 in Cantiere del Sole
> di cui 11 in progetto di inserimento lavorativo
> 4.160.200 KWh risparmiati grazie agli impianti fotovoltaici installati da Cantiere del Sole
> Circa 400 mila euro risparmio generato per l’intera collettività e vantaggio economico per la Pubblica Amministrazione (ricerca svolta dal Centro Studi Socialis di Brescia