Un volto arcimboldesco in versione cartoon sarà la simpatica mascotte dell’Expo milanese
Presentata a un pubblico per lo più di bambini il 15 dicembre scorso, la mascotte che Disney Italia ha disegnato per l’Esposizione Universale del 2015 ha finalmente un nome. A sceglierlo sono stati proprio i piccoli che in numerosissimi hanno partecipato al contest online: oltre ottomila tra dicembre e marzo. Foody, è questo il nome della mascotte, non è solo un solo personaggio, ma un’intera famiglia composta da 11 alimenti, unita a formare un volto che ricorda i lavori del celebre pittore milanese del ’500 Giuseppe Arcimboldo. «La scelta di Disney Italia di far rappresentare a un’intera squadra di personaggi l’Esposizione Universale del 2015 è significativa, anche da un punto di vista educativo -ha dichiarato il Commissario Unico per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala-.
La scelta sottolinea l’importanza del gruppo, valorizzando le caratteristiche di ogni singolo soggetto; ogni alimento ‘animato’ darà infatti vita a un aspetto del tema della manifestazione e si farà portavoce di buone e corrette abitudini». La mascotte e la famiglia di personaggi che la compongono hanno ricevuto il benvenuto del Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, del sindaco di Milano Giuliano Pisapia e dell’Assessore provinciale alla Pianificazione del Territorio Franco De Angelis. «Il nome scelto per la mascotte -ha spiegato Sala- rappresenta bene il senso di comunità che vogliamo trasmettere ai visitatori di tutto il mondo, tenendo sempre presente che il cibo, con la sua varietà, è fonte di vita e di energia».
Voci fuori dal coro: Oliviero Toscani boccia Foody e l’Expo
Per il fotografo di fama internazionale la mascotte di Expo 2015 è «una schifezza». Duro il giudizio di Toscani che, da milanese, dichiara di sentirsi offeso dalla mascotte che rappresenterà Milano nel mondo. «È la solita storia dei concorsi all’italiana: nelle giurie ci sono sempre persone assolutamente incompetenti. Il logo vorrebbe ispirarsi al dipinto dell’Arcimboldo, ma suona finto e falso. È una parodia, una presa in giro dell’Arcimboldo, con frutta e verdura fatte al computer, come organismi geneticamente modificati». Questi sono solo alcuni dei commenti del fotografo, che non risparmia nemmeno Expo: «C’è una mancanza di cultura in chi ha in mano l’evento. Avrebbe dovuto vincerla Smirne la competizione per ospitare l’Expo: i turchi avrebbero fatto di meglio, noi non siamo al livello delle grandi città mondiali».