La fiera-mercato riempie di nuovo il centro sportivo di Paladina dopo due anni di interruzione forzata
Per Filo e Per Sogno è tornata ad animare la tensostruttura di Paladina con banchetti di produttori, artigiani e hobbisti che si occupano di articoli di abbigliamento, dai gomitoli di lana alle borse, ai pannolini, ai maglioni, ai cappotti. Domenica 6 novembre la manifestazione, organizzata dai Gruppi di Acquisto Solidale di Ponte S. Pietro, Paladina e AltrogasFontana, in collaborazione con il Distretto di Economia Sociale e Solidale bergamasco, ha accolto numerose persone venute a conoscere o a ritrovare espositori storici o nuovi, che hanno in comune l’attenzione nella ricerca dei materiali, il rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. Tali obiettivi, purtroppo, sono in contrasto con la tendenza economica che promuove la moda ‘usa e getta’, che spesso non si occupa di verificare le condizioni dei lavoratori, in particolare nelle fabbriche de-localizzate, e che tende a trascurare lo spreco di acqua e l’uso di pesticidi nelle coltivazioni.
Durante la giornata si sono susseguiti diversi incontri, tutti improntati ai temi della filiera tessile sostenibile. L’associazione Ad Gentes ha raccontato la storia delle donne boliviane che hanno iniziato diversi anni fa a produrre pochi capi di abbigliamento con lana di alpaca e ne hanno fatto poi un progetto di sopravvivenza grazie all’appoggio del circuito del Commercio Equo e Solidale.
D’interesse anche il progetto di rete tutto locale ‘Ricucendo’, che offre possibilità di riabilitazione all’interno della Casa Circondariale di Bergamo. Nel pomeriggio è stato molto partecipato l’incontro ‘Oltre-Spazio Aperto e Solidale’, dove un gruppo di giovani ha raccolto abiti usati per rimetterli in circolo, proponendo incontri di scambio. Ciò ha permesso di ridare nuova vita a capi inutilizzati e di venire incontro alle esigenze di persone in difficoltà, sensibilizzando la cittadinanza sui temi del recupero, ri-uso e riciclo.
Non poteva mancare l’angolo dello ‘sferruzzo’: quadratini di lana ai ferri o all’uncinetto, consegnati già pronti o lavorati a maglia sul posto, raccolti dagli organizzatori e spediti all’associazione Sheep Italia, per diventare coperte per i rifugiati in attesa di permesso di soggiorno. Divertenti e creativi i laboratori per tutte le età, dalla ‘brandamaglia’, agli animaletti pon pon creati con le forchette, alle opere artistiche realizzate con colori e materiali naturali, alle creazioni fatte con il telaio a mano.
Molta rilevanza è stata data al tema del recupero e del ri-uso, grazie anche alla collaborazione dell’associazione La Terza Piuma che ha raccolto tappi di sughero, scarpe da ginnastica usate e maglioni, materiali che verranno tutti riciclati. L’offerta è stata completata da un buon pranzo proposto dal catering di Sani Sapori di Seriate e da un banchetto di libri a tema, selezionati dalla libreria Il Parnaso-libri e natura di Ponteranica.
Le ali non sono in vendita
Il gruppo organizzatore, sempre in collaborazione col DessBg, ha proposto inoltre una serata sul tema della ‘fast fashion’, che si è tenuta venerdì 4 Novembre, nella sala civica F.lli Milani di Ponte San Pietro, dove è stato proiettato il film/documentario “Le ali non sono in vendita”, un viaggio inedito in cui il percorso di riflessione personale di un gruppo di studenti di moda incrocia quello politico, che affronta gli impatti dell’industria della ‘fast fashion’ sui diritti umani e sull’ambiente attraverso testimonianze dirette e interviste esclusive ad esperti e attivisti. La serata ha riscosso successo ed è stata animata da un dibattito finale molto partecipato.
Gli eventi hanno raggiunto l’obiettivo di creare maggiore consapevolezza attorno a questi temi e di rendere più sostenibili le nostre scelte in merito a ciò che acquistiamo, come lo trattiamo e per quanto tempo lo usiamo. Il gruppo organizzatore della fiera sta valutando insieme al Dess Bg lo sviluppo di possibili approfondimenti e future iniziative attraverso il coinvolgimento dei diversi attori della filiera tessile.