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Nasce Italia Solare, dare un futuro alle energie rinnovabili

Nasce Italia Solare, dare un futuro alle energie rinnovabili

 

Un’associazione di operatori e privati a difesa del fotovoltaico

C’è un’Italia che vorrebbe puntare sulle energie rinnovabili. Ci sono tanti privati che hanno investito su un’alternativa che unisce il risparmio energetico ai benefici di un’energia pulita. Ci sono state tante imprese che hanno scommesso su questa attività da tutti considerata strategica per il futuro, che ha dimostrato di essere economicamente competitiva anche in assenza di incentivi, in Italia come in altri Paesi. C’è la possibilità di ridurre la nostra storica dipendenza dal petrolio e dai combustibili fossili. Inoltre produrre energia dal sole o da altre fonti rinnovabili è prima di tutto un valore nell’interesse collettivo per la salvaguardia del pianeta in cui viviamo.

Eppure gli operatori del settore e gli stessi privati che hanno creduto nel fotovoltaico e installato pannelli solari si trovano ogni giorno a fronteggiare adempimenti burocratici (e non solo) che limitano o addirittura penalizzano chi ha compiuto tali scelte. Sarà perché il fotovoltaico disturba le lobby di chi produce energia da combustibili fossili? Sarà perché lo Stato è costantemente alla ricerca di risorse e cerca il modo di inserire forme di pagamento in ogni ambito, dove magari non c’è una rappresentanza organizzata che ne difenda gli interessi? Sarà perché tra normative teoriche e realtà operativa esiste una mancanza di dialogo?

Per questi motivi è nata Italia Solare, una realtà indipendente che riunisce in un’associazione sia gli operatori del settore, sia i piccoli proprietari di impianti, ma anche tutti coloro che credono in questa fonte di energia. «La finalità è fare massa critica e fungere da gruppo di pressione competente che sia da pungolo nei confronti delle istituzioni che non sempre mettono in pratica gli impegni presi a parole - spiega Gianluigi Piccinini, presidente di Ressolar ed eletto nel direttivo dell’associazione nazionale -. Italia Solare intende lavorare per consentire il cambiamento del paradigma energetico, per portare in primo piano il fotovoltaico e le rinnovabili in generale, così da segnare un effettivo passaggio dalla produzione centralizzata basata sui combustibili fossili a una produzione diffusa di energia pulita».

C’era una volta il fotovoltaico

Nel 2007 il governo ha introdotto il secondo conto energia favorendo l’intervento di investitori italiani ed esteri. È stato così possibile creare numerosi posti di lavoro realizzando gli impianti di produzione di energia solare e pulita. Peccato però che tale programma non prevedesse un piano di sviluppo strutturato nel medio e lungo termine e che lo stesso Stato Italiano rimangiasse tutto quando precedentemente disposto.

Così, dopo aver favorito gli investimenti, il quadro generale si è complicato, portando una serie di normative sempre più avverse agli operatori, che hanno infine disincentivato i privati stessi.

«Benché ogni governo nelle sue linee programmatiche dica il contrario, l’Italia di fatto sta attuando politiche sul fronte della produzione di energia elettrica che, per usare un eufemismo, non agevolano affatto le rinnovabili - sottolinea Gianluigi Piccinini, la cui azienda da oltre cinquant’anni segue gli sviluppi del settore energetico -. Ogni intervento legislativo da parte dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, del Governo e del Gse sono sostanzialmente contrarie a un reale sviluppo delle rinnovabili. Gabelle, adempimenti e oneri vari vincolano e frenano tale settore. È un sistema che va radicalmente cambiato, altrimenti, allo stato attuale, le rinnovabili non hanno futuro».

I padiglioni di Expo: energia per il pianeta?

«Suona paradossale che il tema scelto per Expo Milano 2015 reciti “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” se poi di fatto è sotto gli occhi di tutti che la normativa italiana sta seguendo il percorso inverso in tema di energia elettrica, mettendo paletti ovunque - continua Piccinini -. È paradossale che visitando l’Esposizione Universale, in un Padiglione come quello degli Emirati Arabi, un Paese che ha letteralmente il petrolio sotto i piedi, venga presentato un video che parla di una concreta strategia di passaggio alle rinnovabili. Porta a riflettere anche l’atteggiamento di uno Stato come la Giordania, che non ha certo gli stessi mezzi economici degli Emirati Arabi ma che sta investendo per percorrere la via delle rinnovabili. In Italia invece, se non ci si impegna ora per contrastare la deriva in atto, il settore delle rinnovabili andrà in breve tempo a scomparire».

I primi passi di Italia Solare

Il 12 giugno scorso si è riunito per la prima volta il consiglio direttivo di Italia Solare che ha deliberato la costituzione di due gruppi di lavoro interni per favorire campagne informative sui vantaggi del fotovoltaico e allargare la base associativa da un lato, e approfondire le tematiche normative con lo scopo di informare i soci dall’altro, ma anche proporre suggerimenti utili alle istituzioni competenti.

Nella stessa occasione è stato eletto Paolo Rocco Viscontini, amministratore delegato di Enerpoint, come primo presidente di Italia Solare. Il 17 giugno alcuni esponenti del direttivo hanno preso parte a un incontro a Roma con l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, insieme ad associazioni ambientaliste e di consumatori, sul cambiamento del sistema tariffario dell’energia elettrica, per esprimere il proprio parere.

«Italia Solare non intende chiedere incentivi economici; non rivendica soldi o finanziamenti, ma semplicemente chiede di poter fare in modo che gli operatori del settore delle rinnovabili non vengano ostacolati nel proprio lavoro» tiene a sottolineare Piccinini. Produrre energia pulita è nell’interesse di tutti e Italia Solare intende essere portavoce di tale istanza; per far questo è necessario essere uniti e numerosi, di conseguenza Piccinini invita tutti gli operatori, sostenitori e studenti ad iscriversi all’associazione, entrando nel sito www.italiasolare.eu

Angela Garbelli

Diego Moratti

Luglio 2015

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