Il ruolo dell’informazione, dei cittadini e delle istituzioni nel rapporto tra uomo e ambiente
Un singolo giornale che pubblica una notizia riguardante l’effetto serra o il problema dell’inquinamento ambientale non esercita una grande influenza sul lettore medio. Se però più pubblicazioni includessero costantemente notizie di carattere ambientale nel proprio palinsesto, forse le cose cambierebbero.
Media e sostenibilità, in fondo, sono strettamente collegati: per promuovere la sostenibilità occorre molta informazione e formazione e, in questo senso, i mezzi divulgativi sono un valido strumento per diffondere su larga scala una maggiore sensibilità riguardo ai rischi a cui la società sta andando incontro.
Il problema è che raramente la stampa ne ha parlato, nonostante già dagli anni ‘70 ci siano state conferenze, convenzioni e dichiarazioni d’intenti sfociate addirittura in una normativa che invita i media a promuovere i temi ambientali e lo sviluppo sostenibile.
Indagando i motivi per cui i media sono stati per molto tempo restii a trattare i problemi legati all’ambiente, può essere interessante analizzare quale spazio occupi la sostenibilità secondo il criterio di notiziabilità nel panorama dei media di Bergamo e, soprattutto, quando questa tematica è diventata “newsworthy”, ovvero rilevante per la stampa.
Nell’ambito della provincia di Bergamo, antesignano è stato il mensile freepress BergamoSOStenibile che, fin dalla sua fondazione nel 2010, ha avuto come tematica focale la sostenibilità, declinata nelle buone pratiche messe in atto da cittadini, associazioni, amministrazioni comunali e aziende. I motivi che stanno alla base della nascita di una testata locale interamente dedicata al tema della sostenibilità sono da ricercarsi in un trend più ampio che travalica i confini nazionali. Nell’ultimo decennio le questioni legate all’ambiente hanno assunto un ruolo sempre più centrale nel dibattito pubblico e nelle scelte quotidiane di ciascun individuo a livello globale, declinandosi in diverse forme, dalla green economy alle mode ecochic. Incalzati dal crescente interesse dell’opinione pubblica verso i temi della sostenibilità, i media hanno deciso di dedicarvi più attenzione con speciali, rubriche e inserti. È questo il caso de L’Eco di Bergamo che nel 2013 ha dato vita al supplemento mensile Eco.bergamo, dedicato a chi vuole combattere la crisi nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità.
BergamoSOStenibile, nel frattempo, ha tenuto fede alla propria linea editoriale e ha portato avanti il progetto iniziato cinque anni fa, unendo sotto un’unica testata argomenti nazionali e internazionali, ma mantenendo la propria identità ben radicata sul territorio; da questi presupposti è nato infoSOStenibile, mensile di ampio respiro inizialmente rivolto alle province di Bergamo e Brescia e che ora propone anche approfondimenti di carattere regionale. Sostenibilità e ambiente devono necessariamente essere centrali non solo per i cittadini e per i media, ma anche per le istituzioni e per tutti coloro che vivono nella società. I portavoce di un giornalismo attento all’ambiente auspicano una maggiore condivisione e partecipazione del pubblico, dei lettori e della società ai temi e alle pratiche della sostenibilità. Trascurando ulteriormente la crisi ecologica e continuando a vivere oltre il limite delle proprie possibilità, l’uomo non solo mette in serio pericolo la propria sopravvivenza, ma soprattutto impedisce un futuro alle prossime generazioni.
Per questo informare sulle tematiche attinenti alla sostenibilità ambientale è un primo passo importante verso il cambiamento. Le opinioni si formano e si contraddicono nel tempo, ma quella che ormai si conferma sempre più come una necessità è l’esigenza di una rinnovata etica che non tragga profitto dallo sfruttamento intensivo delle risorse, bensì da una consapevole gestione di esse. Farlo è possibile, ma parlarne è fondamentale.
Silvia Cesana
Articolo tratto da una tesi di laurea in
Comunicazione, Informazione, Editoria