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Marcello Zenoni

Marcello Zenoni

Movimento 5 Stelle

Classe 1973, è nato e vive a Bergamo, nel quartiere Loreto. Ha studiato al liceo Scientifico Mascheroni e si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Durante l’università ha usufruito del programma Erasmus, studiando per un anno in Spagna, presso l’università di Siviglia. È sposato da 10 anni e ha due figlie. Le sue passioni sono il disegno e l’illustrazione e in passato ne ha fatto anche la sua professione, pubblicando un libro illustrato per l’infanzia. Nel frattempo ha coltivato la professione di architetto, specializzandosi nel campo dell’industria petrolifera. La sua formazione e la sua curiosità l’hanno spinto a studiare la materia urbanistica, a viaggiare e a osservare le città e il territorio dei paesi stranieri e di conseguenza a sognare una diversa, migliore forma per il nostro Paese. Nel Movimento 5 Stelle ha riconosciuto la via di uscita a tanto malcostume, sociale, politico e culturale.
Le parole d’ordine della sua campagna elettorale sono partecipazione e trasparenza, connettività, cultura e turismo, sostenibilità, mobilità dolce, rifiuti zero. Scopriamo qualcosa di più.

In cosa si distingue la vostra lista dalle altre?

Quello che ci distingue è che siamo la vera novità. Siamo il temporale che rinfresca un torrida notte estiva. Di quelli che tolgono di mezzo le zanzare. Tanto per fare un esempio noi non avremmo mai permesso la svendita degli ex Ospedali Riuniti senza una consultazione con i cittadini, né lo stupro all’ex Parco della rocca o l’abbandono totale della ex caserma Montelungo. Ci sono troppi ex in questa Bergamo.

Quali sono le caratteristiche della vostra squadra?

Prima di tutto siamo tutti incensurati. Per il resto siamo semplici cittadini che voglio dare un contributo alla loro città. Tra noi non ci sono politici di professione, magari in politica dal lontano 1970, o ex responsabili dell’informazione di Mediaset per un decennio. Noi siamo voi.

Quali sono i punti principali del vostro programma?

Credendo nella democrazia partecipativa informata, il fine ultimo è dare ai cittadini, noi compresi, gli strumenti per decidere sulle questioni importanti di un Comune: bilancio partecipativo e referendum senza quorum vincolante, sindaci di quartiere e assemblee cittadine, accessibilità on-line di documenti personali e stato di attuazione del programma. Ma anche cultura, turismo, agricoltura locale, mobilità e riqualificazione edilizia, saranno tutti punti cardine per il rilancio della città.

Quali sono i punti del vostro programma più specifici in tema di ambiente e sostenibilità?

Prima di tutto mercati a Km zero: artigianato e agricoltura locale vanno tutelati al massimo. Il commercio di vicinato deve essere una risorsa per la società, bisogna creare centri commerciali naturali e mercati coperti a Km zero e l’Imu deve essere al minimo per i piccoli negozi. Bisogna recuperare più spazi verdi possibili e lanciare la campagna “un cittadino un albero da piantare”. Per noi sostenibilità è anche ribaltare completamente l’attuale concetto di mobilità, potenziando i trasporti pubblici, moltiplicando le piste ciclabili e attuando un forte piano tariffario per convincere il cittadino che, in fondo, l’automobile è superflua. Sostenibilità passa anche da una presa di coscienza: ambiente è risparmio energetico. Attraverso la riqualificazione edilizia, a partire dagli edifici comunali, vorremmo gradualmente arrivare alla totale indipendenza dalle fonti fossili. E poi ovviamente adotteremmo la strategia Rifiuti zero per liberarci dagli inceneritori, nel rispetto della normativa europea, con vantaggi dal punto di vista economico, della sostenibilità ambientale e con la creazione di posti di lavoro. Saremo la capitale europea della sostenibilità. Tutto questo è fattibile perché esiste già, non c’è nulla da inventare.

Quale sarebbe la prima azione se venisse eletto?

Festeggiare! La prima azione per cambiare le cose è quella di capire il funzionamento della macchina pubblica, ascoltando tutti i dipendenti comunali e individuando le prime cose da cambiare e le modalità con cui attuare il cambiamento attraverso un’Assemblea pubblica. Si parte cambiando in casa propria. Le promesse le lasciamo alla vecchia politica.

Maggio 2014

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