L’annuale dossier “Mal’aria” disegna una situazione critica nel bacino padano. Brescia e Lodi le peggiori, seguite da Monza e Milano. Bergamo e Cremona “solo” 127 superi
La Lombardia e la sua qualità dell’aria: un tema ormai da tempo al centro del dibattito e che torna più che mai attuale con l’inizio dell’anno nuovo. Non solo perché è proprio l’inverno il periodo nel quale la qualità dell’aria peggiora sensibilmente, ma anche perché a gennaio Legambiente ha pubblicato “Mal’aria”, il dossier annuale che analizza l’andamento dell’anno appena terminato in materia di inquinamento atmosferico in Italia.
L’aggiornamento del 2019 purtroppo non racconta notizie positive sulla situazione ambientale italiana, tanto che si parla di un anno da “codice rosso”, con 55 capoluoghi di provincia nei quali sono stati superati i limiti giornalieri per le polveri sottili o per l’ozono (i limiti sono rispettivamente 35 giorni per il Pm10 e 25 per l’ozono). I dati sono costati il deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia europea in merito alle procedure di infrazione per qualità dell’aria, deferimento che costerà caro al Belpaese in termini economici.
Scorrendo l’elenco dei capoluoghi di provincia del dossier, si nota come le città della Pianura Padana siano proprio ai vertici di questa “poco nobile” classifica, anche a causa di una conformazione territoriale chiusa tra Alpi e Appennini del territorio più industrializzato d’Italia. Brescia, con 150 giorni (47 per il Pm10 e 103 per l’ozono), è la città che più volte ha superato i limiti, seguita a ruota da Lodi con 149 giorni e Monza con 140. Ma non se la passa tanto meglio neanche Milano (135), mentre Bergamo pareggia con Cremona a quota 127 giorni. Con però un dato importante: i giorni in cui sono stati superati i limiti di Pm10 nel 2018 sono stati 42, in forte riduzione rispetto al 2017, quando erano stati 70.
Bergamo: fino a 15mila euro di contributi per sostituzione caldaia
Per rispondere con proposte concrete a una situazione problematica da lungo tempo e diffusa in tutta la pianura padana, la città di Bergamo ha da tempo messo in campo una serie di interventi per contrastare la questione “aria” sia nel breve che nel lungo periodo, tra i privati come nel pubblico, puntando su un mix di azioni, a cominciare con la campagna d’informazione e sensibilizzazione “Bergamo Respira” rivolta agli abitanti con il triplice scopo di riportare i dati sulla situazione della qualità dell’aria, aggiornare sulle limitazioni in atto e suggerire i metodi migliori per contribuire al miglioramento dell’inquinamento atmosferico. Ma se la comunicazione è importante, lo sono altrettanto le iniziative concrete che l’amministrazione comunale sta proponendo in questi mesi.
Tra le novità più importanti vi è il sostanzioso bando a disposizione dei privati che garantisce un contributo per la sostituzione delle caldaie a gasolio con potenza superiore a 35 kW. Di cosa si tratta? Tutti quei cittadini che decideranno di sostituire il proprio impianto a gasolio con un nuovo impianto per la climatizzazione invernale potranno avere un contributo fino a 15mila euro da utilizzare per i lavori di sostituzione dell’impianto. Il bando sarà in vigore fino al 31 maggio 2019 con uno stanziamento totale di oltre 170mila euro per favorire il passaggio a un sistema di riscaldamento meno inquinante e che impatta meno sull’ambiente.
«È un investimento molto importante da parte del Comune di Bergamo che intende dare un decisivo impulso al rinnovamento dei sistemi di riscaldamento più inquinanti, venendo incontro ai cittadini che si impegnano in questa direzione – afferma l’assessore all’ambiente e verde Leyla Ciagà. La qualità dell’aria è il risultato di tanti e diversi fattori e ciascuno di questi va perseguito in modo mirato».
Mobilità privata e verde pubblico. Pronte le colonnine gratuite e 6mila nuovi alberi da piantare
L'inquinamento atmosferico è spesso associato automaticamente con la mobilità privata, un settore (ma non l’unico) sicuramente da tenere sotto osservazione con politiche lungimiranti e ambiziose, per provare a cambiare abitudini e comodità che i cittadini faticano ad abbandonare, come l’utilizzo dell’auto.
Per quanto riguarda lo spostamento privato dei cittadini, sono ormai pronti i siti delle 32 stazioni per la ricarica per mezzi elettrici installate e gestite da A2A Energy Solution; nelle prossime settimane avverrà l’inaugurazione ufficiale delle prime 11 colonnine di cui una High Power (alta potenza per una ricarica più veloce), mentre le altre dieci saranno stazioni Normal Power. A pieno regime, le 32 stazioni costituiranno delle “zone smart” che offriranno ulteriori diversi servizi: in nove di queste sarà possibile usufruire di Wi-Fi e tutte godranno di sosta gratuita. Per il primo anno anche la ricarica di qualsiasi tipo di veicolo sarà gratuita.
Per quanto riguarda invece la mobilità pubblica, è notizia di questi giorni il fatto che il Comune di Bergamo si sia aggiudicato un bando europeo che consentirà di fare investimenti in infrastrutture innovative dedicate agli autobus elettrici della Linea C (vedi box per dettagli). Infine, un ulteriore progetto per affrontare anche nel lungo periodo il problema dell’aria è quello che riguarda il verde pubblico, in particolare la messa a dimora di 6.000 alberi all’interno di una iniziativa di riqualificazione urbana dal nome “Boschi di E.ON” che E.ON Energia sta portando avanti su territorio nazionale. La volontà dell’Amministrazione comunale di Bergamo è di migliorare in questo modo le condizioni paesaggistica e ambientale di alcune zone urbane della città, grazie alla messa a dimora di specie autoctone arboree e arbustive coerenti con le condizioni climatiche del suolo, in aggiunta ai benefici dal punto di vista, del miglioramento della qualità dell’aria. L’intervento di forestazione ha interessato i terreni a nord dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII e quelli ubicati a sud dell’autostrada A4 tra Via per Azzano S. Paolo, via dell’industria e la SS 42 per un totale di 3,5 ettari.
Gianluca Zanardi