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Le mura veneziane

mura veneziane di bergamo

Da opere di difesa a patrimonio dell’Unesco

Le mura di Bergamo vennero costruite nel 1561 dalla Repubblica di Venezia, che vide in questa città un importante punto strategico per i commerci verso il centro dell’Europa, al quale aveva rivolto una particolare attenzione dopo la scoperta delle Americhe; da qui la volontà di proteggere e trasformare Bergamo in una vera e propria fortezza.

La realizzazione fu preceduta dalla demolizione di numerosi edifici e luoghi di culto; il progetto, che prevedeva la realizzazione dell’intera cinta muraria entro un anno, ne necessitò ben ventisette. Le mura furono protagoniste di un importante evento che portò l’annessione di Bergamo al Piemonte, ovvero il passaggio di Giuseppe Garibaldi per la porta che da allora reca il suo nome. Dal 1976 al 1984 l’intera costruzione è stata restaurata; nel 2014 iscritta alla Tentative List dell’Unesco e infine nel 2015 ammessa alla candidatura per l’Italia.

Candidatura delle mura a patrimonio dell’Unesco

La candidatura a Patrimonio Mondiale Unesco delle mura di Bergamo, Peschiera del Garda, Palmanova e Venezia per l’Italia, Zara, Sebenico e Korcula in Croazia e il golfo di Cattaro in Montenegro entra nel vivo nel luglio 2015.

È poi a fine gennaio di quest’anno che arriva il via libera della Commissione nazionale, che valida la nomina di Bergamo come comune capofila dei “Sistemi di difesa veneziani tra il XV e il XVII secolo”. Il sindaco Giorgio Gori e il presidente della Provincia Matteo Rossi si dicono entusiasti. In effetti, l’occasione è succulenta: l’opportunità per la città sarà quella di allacciare nuove relazioni internazionali, traendone prestigio e visibilità.

L’intervento di OrobicAmbiente

La candidatura si è rivelata il pretesto giusto per rimettere mano alla manutenzione delle Mura; a occuparsene i volontari dell’Associazione OrobicAmbiente Onlus che già in occasione di Expo 2015 si erano impegnati a ripulirle dai rifiuti, dalle sterpaglie e dalle piante infestanti.

Dal mese di gennaio nelle giornate di sole può capitare di scorgerli sospesi nelle loro imbragature a decine di metri di altezza lungo le pareti delle fortificazioni veneziane. L’obiettivo a lungo termine della convenzione stipulata da OrobicAmbiente con il Comune e l’Agenzia del Demanio è quella di preservare il più importante bene storico della città.

L’impegno dell’associazione per la pulizia delle Mura, infatti, come ci tiene a precisare il presidente Giacomo Nicolini, continuerà anche dopo il responso di Unesco; se gli interventi più urgenti sono quelli di taglio e rimozione della vegetazione infestante, quelli futuri riguarderanno la sistemazione dei giunti di malta e il rifacimento dei parapetti danneggiati.

Il finanziamento di 310 mila euro per l’esecuzione dei lavori è stato possibile grazie al bando “Buone Prassi di Conservazione del Patrimonio” di Fondazione Cariplo, al quale il Comune di Bergamo ha partecipato con il progetto “Le Mura Veneziane di Bergamo: 5 km di paesaggio lapideo da curare e mantenere in buona salute”. Il piano presentato ha durata triennale e vede il coinvolgimento, oltre che di OrobicAmbiente, del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo.

Progetti collaterali alla candidatura

Per prepararsi a un evento di tale portata una serie di iniziative per promuovere la conoscenza del patrimonio culturale rappresentato dalle Mura.

Tra le altre, la pubblicazione di un libro sul lavoro di candidatura, per il quale l’Università degli Studi di Bergamo ha coinvolto i ragazzi delle scuole primarie cittadine e un ciclo di laboratori didattici che avvicineranno i bambini ai concetti di “storia locale”, “memoria”, “patrimonio culturale”, “conservazione”, “valorizzazione”. Ad accompagnare il processo di candidatura Unesco, anche un piano del Comune per la sensibilizzazione e la partecipazione attiva dei cittadini che prevede il coinvolgimento delle associazioni Terre di San Marco e Italia Nostra, oltre che una serie di azioni di divulgazione storico-scientifica a cura di Fondazione Bergamo nella Storia.

Laura Spataro

 
Marzo 2016

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