Consigli su come affrontarle con gli antistaminici
Sono davvero molte le persone che soffrono di manifestazioni fisiche avverse causate da allergie a uno o più elementi: alimenti, tessuti, piante, fiori e medicinali sono solo alcuni tra i più noti e comuni agenti cosiddetti allergizzanti, cioè in grado, una volta entrati in contatto con un organismo, di reagire con recettori-bersaglio determinando la liberazione di sostanze responsabili della comparsa dei sintomi dell’allergia.
Tra queste sostanze la più comune è l’istamina, la cui liberazione causa una serie di fenomeni di diversa gravità, quali i ponfi orticarioidi (se la reazione avviene a livello locale, si pensi alle allergie da contatto), una profusa lacrimazione (congiuntivite) associata o meno ad abbondante rinorrea (rinite allergica), un prurito che può salire dal livello locale fino a interessare tutto l’organismo e a compromettere talvolta anche il respiro per bronco costrizione o edema della glottide.
È chiaro che tanto più severi e generalizzati sono i sintomi che si manifestano a seguito di una reazione allergica, tanto maggiore dovrà essere l’attenzione per evitare quanto più possibile il contatto con l’elemento responsabile.
Se poi questa accortezza non fosse realizzabile (si pensi per esempio alle allergie alle graminacee o ad altre fioriture….impossibile barricarsi in un bunker isolato dall’aria circostante per un mese o più!), è opportuno dotarsi dei rimedi più idonei per combattere i sintomi e minimizzare gli effetti della reazione allergica. In questo articolo parleremo dei soli rimedi ad uso sistemico, ossia destinati ad essere assunti sotto forma di compresse per uso orale.
Primavera, tempo di antistaminici
Stiamo entrando nella primavera: in questo particolare periodo dell’anno sono davvero molte le persone che manifestano sintomi di origine allergica a causa delle fioriture stagionali; come detto, il mediatore principale responsabile delle reazioni allergica è l’istamina, per cui quando si parla di farmaci contro le allergie si farà principalmente riferimento alla ben nota categoria degli antistaminici.
Tali farmaci sono utilizzati da molti anni: agiscono combinandosi con diversi recettori (ossia “bersagli” presenti sulle cute, sulle mucose nasali, a livello dello stomaco, sulle pareti dei dotti bronchiali), in particolare con i recettori H1, bloccando e impedendo la liberazione di Istamina.
Dal momento che l’istamina agisce anche a livello del sistema nervoso centrale, i farmaci antistaminici in grado di inibirne il rilascio per azione sui recettori H1 hanno da sempre presentato come effetti collaterali principali sedazione, sonnolenza e compromissione dei livelli di attenzione.
Gli antistaminici di prima generazione in modo particolare interferivano pesantemente con il sistema nervoso centrale, per cui gli effetti avversi erano tali da creare nel paziente che li assumeva un marcato disagio e una evidente inabilità a svolgere i normali compiti della vita quotidiana.
Nel corso degli anni sono state invece via via commercializzate nuove formulazioni per uso orale contenenti principi attivi la cui crescente selettività per i recettori-bersagli H1 ha ridotto al minimo possibile gli effetti avversi : se infatti, pur provocando sonnolenza, ha ancora un’elevatissima diffusione un farmaco come la Cetirizina (peraltro ancora il più efficace per le reazioni orticarioidi a carico della cute), il novero dei farmaci antistaminici a disposizione dei soggetti allergici si è notevolmente arricchito.
Ora sono disponibili davvero moltissime diverse molecole, le più recenti delle quali possono essere assunte senza particolari accortezze né limitazioni. Solo a titolo esemplificativo ricordiamo che Levocetirizina (es.: Xyzal), Loratadina (es.: Clarityn), Desloratadina (es.: Aerius), Fexofenadina (es.: Telfast, Fexallegra), Rupatadina (es.: Pafinur, Rupafin), Ebastina (es.: Clever, Kestne), Bilastina (es.: Robilas) sono le molecole presenti nei preparati di maggior consumo.
Le possibilità sono dunque davvero molte: il consiglio che ci sentiamo di dare è di cercare il rimedio più efficace, sia in termini di risposta che di ridotti effetti avversi, e non cambiarlo a meno di riscontro di ridotta efficacia, senza farsi tentare dalle sirene pubblicitarie o dal passaparola.
Dott. Michele Visini