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ESTATE 2025: caldo record

Come le città europee si stanno preparando ad affrontare l’estate più calda di sempre

“Quella di quest’anno sarà l’estate più calda mai registrata”. Sono anni che i notiziari ne parlano, alzando sempre di più l’asticella delle temperature e le mappe previsionali aggiornate a maggio 2025 del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine non promettono nulla di diverso, sottolineando che, quella di quest’anno, sarà un’estate estremamente calda per l'Italia, con temperature sopra la media da giugno a ottobre.

Si inserisce nel panorama meteorologico europeo anche la possibilità concreta dell’instaurarsi di una Heat Dome, o “cupola di calore”. Questo fenomeno atmosferico previsto tra luglio e agosto, vede un campo di alta pressione che si stabilizza e tende a scaldare ulteriormente l’aria per compressione, intrappolandola nei bassi strati e impedendo l’ingresso di correnti fresche. Un’ondata di caldo persistente attende lo stivale con temperature massime anche di 44-45°C nelle regioni settentrionali e “notti tropicali” anche in città costiere come Napoli, Bari, Palermo e Cagliari dove si registreranno temperature minime superiori ai 24-25°C. Le peggiori cupole di calore mai registrate in Italia sono state quelle di luglio 2003 e agosto 2023, con picchi di 48,2°C in Sicilia.

Nel frattempo il cambiamento climatico non accenna ad arrestarsi e, per quanto ognuno possa cercare sollievo lontano dalle città e dai centri urbani, questi ultimi sono i primi che ne soffrono, dopo i boschi che man mano stanno scomparendo a causa degli incendi sempre più frequenti, dei ghiacciai di dimensioni sempre più ridotte e della barriera corallina sempre meno colorata

Alcune soluzioni

Insieme al cambiamento climatico, altri fattori concorrono a far percepire le città più calde. Fra tutti, la cementificazione e la conseguente mancanza di alberi che abbassino le temperature e garantiscano ombra ai passanti, la circolazione ancora alta di auto nei centri urbani che riscaldano l’ambiente e impattano sulla qualità dell’aria con i loro gas di scarico, la presenza di fabbriche a ridosso dei centri abitati e la coltre di smog che trattiene al suolo tutto il calore prodotto dalla città. Le città stanno correndo ai ripari vagliando soluzioni che permettano ai loro abitanti di resistere a questo insieme di fattori che rendono i centri urbani invivibili in questo periodo dell’anno.

Bordeaux, Francoforte e Barcellona

Queste tre città, ad esempio, hanno scelto la stessa via: coprire i binari dei tram con l’erba. Il ferro che compone i binari si scalda molto velocemente sia a causa del sole, sia a causa dell’attrito provocato dal contatto con i treni che corrono sulle rotaie ad altissime velocità; inoltre, il ferro non assorbe il calore ma lo riflette. La soluzione adottata dalle tre città permette di raffreddare l’area circostante attraverso la traspirazione, fornisce l’habitat per gli insetti e riduce le vibrazioni dei tram. In aggiunta, la vegetazione consente un maggiore assorbimento dell’acqua piovana che con le sempre più frequenti inondazioni improvvise sta creando non pochi problemi. Per migliorare la qualità dei trasporti, i binari sono stati realizzati con il sistema ERS (Embedded Rail System), che prevede l'uso di elastomero, un materiale flessibile. I binari sono stati poi incassati all'interno di una fessura nel manto stradale e fissati con un sistema di ancoraggio che ne impedisce il movimento e la deformazione. Questa soluzione, oltre ad avere un impatto estetico positivo, offre anche vantaggi pratici, come la riduzione dell'attrito e del rumore.

Parigi e Madrid

Altri sistemi grazie ai quali le città europee stanno cercando di portare sollievo ai propri abitanti mettono al centro il verde, come la realizzazione di “Isole di freschezza” a Parigi, dove le temperature possono arrivare ben oltre i 35°C. Il progetto ha posto in essere un’ampia rete di parchi pubblici che permettono alla maggior parte dei residenti nell’area urbana della capitale francese di raggiungere una di queste aree verdi in meno di sette minuti.

Utilizzando un’app gratuita che sfrutta la geolocalizzazione del cellulare, i cittadini possono trovare l' “Isola di freschezza” più vicina a loro e ricevere consigli per proteggersi dal caldo.

Allo stesso modo, anche la capitale spagnola ha in cantiere un ambizioso progetto: il “Bosque Metropolitano”. Una cintura verde lunga 75 km e composta da più di un milione e mezzo di alberi che contribuirà al riequilibrio della città, alla riduzione delle emissioni di CO2, al ripristino ecologico e paesaggistico delle aree degradate e all'aumento dell'offerta di percorsi pedonali e ciclabili sia per i residenti che per i turisti.

Dalla Grecia alla Puglia

Tetti verdi e pareti bianche. In sintesi è la strategia adottata in Grecia, dove ad Atene il sindaco incoraggia i cittadini a piantare fiori e piante nelle loro case in modo tale che il calore del sole venga assorbito dalla vegetazione.

Così facendo, la temperatura interna rimane costante e di giorno si riduce la necessità di utilizzare altri sistemi di raffreddamento come i condizionatori. Dalla terraferma alle isole Cicladi e a quelle del Dodecaneso, le case bianche attirano da sempre turisti da tutto il mondo per la loro bellezza ma non tutti ne conoscono i benefici.

Dipingere di bianco le pareti e i tetti delle case è sempre stata una strategia per riflettere la luce del sole e abbassare le temperature interne; ma gli ingegneri della Purdue University, negli Stati Uniti, hanno recentemente sviluppato una vernice bianca capace di riflettere ancora di più i raggi del sole, rendendo le case circa 4,5°C più fresche di giorno e quasi 10°C di notte.

Lo stesso metodo è stato implementato anche in Italia sin dal XIV secolo con i trulli di Alberobello, Locorotondo e altre località pugliesi.

Le particolari costruzioni, oltre al colore bianco, hanno adottato altri sistemi di isolamento termico come la forma conica e la costruzione a secco con pietra calcarea, che creano una camera d'aria in grado di assorbire gli sbalzi di temperatura e mantenerla stabile all'interno in tutte le stagioni, contribuendo così a ridurre consumo energetico ed emissioni, oltre a renderli un modello di architettura bioclimatica.

Vienna e Copenaghen

Più a nord, la città di Vienna ha installato un sistema di nebulizzatori di brina a disposizione della popolazione, che vengono attivati al raggiungimento di temperature molto elevate, posizionati in zone aperte con piante e alberi per permettere alla vegetazione di assorbire l’umidità. Ancora più a nord, Copenaghen ha optato per il “teleraffreddamento”, un sistema di raffreddamento che utilizza una risorsa sostenibile, abbondante e locale per raffreddare l’acqua: il mare.

Valeria Ferrari

 

Giugno 2025

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