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La sostenibilità parte dalla testa

Ecco come la scuola per acconciatori Acof promuove le buone pratiche ai propri studenti con tinte vegane, attenzione agli sprechi e merenda sballata

 

La scuola professionale per acconciatori Acof Olga Fiorini di Bergamo dedica spesso tempo, personale e risorse al servizio di progetti inerenti alla sostenibilità ambientale per sensibilizzare le proprie studentesse e i propri studenti verso uno stile di vita amico dell’ambiente, più green e solidale. Con questa premessa Acof ha partecipato alla 13° edizione del Festival della SOStenibilità di Bergamo, nella mattinata dedicata ai progetti scolastici nell’ambito del progetto Green School che hanno coinvolto diversi istituti della bergamasca in collaborazione con la Cooperativa Ruah.

La scuola, rappresentata da una delegazione di giovani studentesse, ha esibito acconciature realizzate ispirandosi alla natura e ai suoi elementi, a un vasto pubblico di giovani colleghi e curiosi. Le particolari “testine”, che le ragazze spesso usano durante le esercitazioni di acconciatura, si sono così trasformate in perfetti esempi di come la sostenibilità e la bellezza della natura si possano incontrare anche in questo campo, richiamando la terra, il sole, i fiori, le piante e il mare utilizzando solo materiali di recupero già presenti a scuola come extension, batuffoli di cotone, fascette da muratore, filo di ferro e addirittura un vaso, nascosto da un fitto intreccio di treccine.

Presso la scuola professionale Acof con il termine “Green School” ci si riferisce non solo ad un insieme di progetti ma ad una vera e propria unità formativa interdisciplinare dedicata alla scoperta di temi ambientali importanti come l’inquinamento, le modalità di smaltimento dei rifiuti e la raccolta differenziata. A tale proposito, le studentesse si sono impegnate durante tutto l’anno scolastico in attività che hanno coinvolto le materie di italiano, diritto e marketing, comunicazione digitale e scienze. In questo modo hanno potuto realizzare alcune interviste sulle abitudini relative alla raccolta differenziata e alla più generica questione ambientale da sottoporre ai compagni, svolgere alcune ricerche e creare successivamente una brochure che spiegasse le modalità corrette di differenziazione dei rifiuti.

In visione di un loro impiego nel mondo della cosmesi, le giovani acconciatrici hanno voluto impegnarsi sin da subito per ridurre la produzione dei rifiuti di plastica e lo spreco di acqua. Per favorire questo uso più consapevole delle risorse del pianeta, utilizzano erogatori di prodotti cosmetici funzionali e “antispreco”, viene sfruttata l’illuminazione naturale e vengono adottate delle tinte vegane e naturali, non testate sugli animali, a base di bacche di goji, alga corallina e quinoa, pianta molto ricca di amminoacidi, che favoriscono una tenuta più permanente della tinta. Un ulteriore piccolo passo verso la tutela ambientale consiste nell’installazione di aeratori nei lavatesta dell’istituto, piccoli oggetti posti nella parte finale del rubinetto che consentono di miscelare l’aria con l’acqua e diminuire il consumo di quest’ultima, mantenendo tuttavia un’adeguata pressione e un getto più regolare, contribuendo in definitiva ad abbattere gli sprechi ed i relativi costi. Allo stesso tempo hanno scoperto cosa significa a livello giuridico essere un’azienda sostenibile che ha la capacità di perseguire e mantenere il proprio successo economico, sociale e ambientale senza compromettere le risorse e gli equilibri a lungo termine, e i requisiti necessari per rientrare in questa categoria.

Non solo acconciature Snack ecosostenibili e dentifricio in polvere

Per riuscire a rispettare tutto ciò che stavano imparando durante l’anno, le giovani hanno realizzato un calendario sostenibile in cui ad ogni settimana corrispondeva una serie di buone pratiche da osservare sia all’interno dell’istituto che nella vita di comunità, cercando di coinvolgere anche le famiglie. Al termine di ogni mese i docenti invitavano le studentesse ad una autovalutazione e un confronto con i risultati delle compagne.

Anche il momento della ricreazione necessita dell'impegno di tutti con la “merenda sballata” che mira a ridurre la produzione di rifiuti dovuta al consumo di merendine confezionate, incentivando la preferenza verso alimenti freschi e naturali, privi di imballaggio. Un giorno a settimana è stato chiesto agli studenti di portare da casa uno snack ecosostenibile in contenitori lavabili e riutilizzabili e di servirsi il più possibile delle borracce in metallo targate Acof che sono state realizzate per gli studenti e il personale. Infine, grazie ad un professionista ed esperto di botanica, i ragazzi hanno imparato a piantare e mantenere al meglio le piante da impollinazione e non solo, coltivate nell'orto della scuola nato dopo la pulizia del cortile da sporcizia ed erbe infestanti. Una visita all'orto botanico di Bergamo ha anche permesso loro di creare un proprio cosmetico: un dentifricio in polvere.

Ogni anno le classi seconde dell’istituto si occupano di passare il testimone del progetto Green School attivando un servizio di peer education interclasse durante il quale le classi prime acquisiscono gran parte delle informazioni dalle colleghe poco più grandi di loro attraverso delle lezioni preparate ad hoc. Questa modalità di insegnamento ha riscosso parecchio successo all’interno di Acof, tanto da spingere le studentesse a diffondere le nozioni a chiunque fosse interessato attraverso la creazione della pagina Instagram @acofbg_greenschool, con l’intento di trasmettere l’impegno e la costanza che caratterizzano la loro quotidianità scolastica e invogliare chiunque legga i loro post a seguirne l’esempio.

Valeria Ferrari

 
 
Ottobre 2024

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