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INCI-denti cosmetici

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Bellezza green: consigli pratici per leggere le etichette

Fare la spesa non è sempre facile: tra gli scaffali dei supermercati si nascondono numerose insidie. Il pericolo di acquistare prodotti scadenti o non rispondenti a quanto espresso da pubblicità e packaging invitanti è sempre molto alto, non solo per il cibo, ma anche per i cosmetici. Per evitare fregature il consumatore deve imparare ad acquistare consapevolmente; un ottimo consiglio è prestare attenzione all’etichetta che per legge deve indicare tutti gli ingredienti di cui è composto il prodotto.

I flaconi di creme, shampoo, bagno schiuma e fondotinta parlano una lingua sconosciuta, che per il consumatore medio risulta veramente difficile da interpretare. L’etichettatura dei cosmetici segue una nomenclatura internazionale chiamata INCI (Ingredients Nomenclature Cosmetic Ingredients), che ricorre a termini in inglese e in latino, ma anche a sigle e nomi strettamente tecnico-scientifici. Impararla non è impossibile e se si vuole evitare di acquistare prodotti contenenti siliconi e parabeni, diventa indispensabile. Innanzitutto, occorre tener presente che la lista degli ingredienti dei cosmetici è strutturata secondo lo stesso principio di quella degli alimenti: l’ordine non è casuale, ma prevede che le sostanze siano inserite a partire da quella presente in quantità maggiore. Meglio, quindi, scegliere un prodotto che al primo posto nell’INCI abbia l’acqua, un olio o un burro di origine vegetale.

Ma come capire di che natura sono gli ingredienti che compaiono sull’etichetta? Per chi non vi avesse mai prestato attenzione e volesse cominciare a farlo, per salvaguardare non solo la propria salute, ma anche quella del pianeta, esistono alcuni piccoli trucchi. I siliconi, dannosi perché occludono la pelle, impediscono la traspirazione e l’assorbimento di eventuali sostanze nutritive presenti nel prodotto utilizzato e si riconoscono perché terminano con i suffissi -one (es: Dimethicone), -siloxane (es: Cyclopentasiloxane) e -anol/-onol (es: Dimethiconol).

Oli e cere minerali, nonostante il nome ingannevole, non sono da meno; si tratta in realtà di sostanze derivanti dal petrolio, che causano impurità e reazioni allergiche. Ne citiamo una, forse la più inflazionata, la paraffina, indicata con la dicitura Paraffinum Liquidum, che spesso si trova al primo posto nella lista dei componenti dei burri cacao.

Fortunatamente l’attenzione per queste tematiche è sempre maggiore. Quella della bellezza green è la vera tendenza dell’ultimo periodo, come dimostra il considerevole aumento degli espositori di marchi bio al Cosmoprof di quest’anno, tenutosi a Bologna dal 19 al 22 marzo. Da questa 48° edizione emerge anche un recupero delle tradizioni antiche provenienti dai Paesi arabi e orientali, come l’olio presentato a base di black seed oil, un ingrediente idratante in uso fin dagli Egizi e molto apprezzato dalla stessa Cleopatra.

Una novità per la colorazione dei capelli è, invece, rappresentata da prodotti contenenti estratti biologici della frutta e proteine del frumento e della soia, miscelate in acque termali. Biocompatibili sono, non solo i prodotti, ma anche il packaging: sono molte infatti le aziende che hanno deciso di convertire le proprie confezioni in modo sostenibile riducendo così le emissioni di CO2.

Laura Spataro

Marzo 2015

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