Mangiare sostenibilmente è un piacevole atto con cui possiamo deliziarci e preservare la salute, nostra e del pianeta
Mangiare è un’azione tanto semplice quanto complessa. E’ un bisogno, dato che non possiamo fare a meno di nutrirci, ma è pure un piacere che coinvolge tutti i sensi ed inoltre è il primo importante strumento che ci permette di preservare la salute ... e non solo la nostra. Dalla scelta di cosa mangiare, quanto e quale cibo consumare, dipende infatti anche il benessere delle altre persone e della Terra.
Mangiare è quindi un atto naturale, tuttavia ricco di implicazioni che fanno appello alla nostra responsabilità e non solo al nostro palato. Ciò vale ancor di più durante le festività natalizie: come ben sappiamo, rispetto ad altri periodi dell’anno siamo sollecitati ad acquistare di più, mangiare di più, produrre più rifiuti, avere sulle nostre tavole cibi poco sani: il cenone o il pranzo tradizionale con tutti i parenti possono essere davvero pesanti ...e non solo per la nostra digestione.
La consapevolezza, necessaria in ogni momento, nelle festività diviene ancor più cruciale perché ormai è chiaro a gran parte delle persone che per essere sostenibili non basta cercare di non esagerare nelle porzioni oppure evitare solamente certi cibi, come il paté di fegato d’oca o le aragoste che comportano grandi sofferenze per gli animali. In realtà dietro ogni cibo c’è un mondo da conoscere, da apprezzare o disdegnare.
Dieta o stile sostenibile?
La “dieta sostenibile” come sostiene la prof. Francesca Forno dell’Università di Trento nell’intervista che ci ha rilasciato, riduce lo spreco alimentare, promuove l'economia locale, sostiene il territorio, l’ambiente e tutela la salute di chi mangia e di chi produce il cibo.
In questo speciale alimentazione approfondiamo questi temi, che abbiamo recentemente discusso anche con gli alunni di tre classi seconde dell’Istituto Comprensivo Margherita Hack di Gorle: coinvolgere le giovani generazioni in tali riflessioni è dirimente perché, pur non occupandosi degli acquisti e della preparazione del cibo, ragazzi e ragazze sono molto sensibili alle implicazioni ambientali delle produzioni e del consumo alimentare, oltre che desiderosi di fare la loro parte per diffondere informazione e conoscenza, come traspare dagli articoli scritti da loro stessi durante il laboratorio di giornalismo svolto in classe con la redazione di infoSOStenibile.
Le proposte dal territorio
Il nostro territorio è ricco di iniziative che stanno andando nella giusta direzione, un segno è il fatto che a Bergamo e in Valcamonica ci siano due dei quattro Distretti Biologici lombardi recentemente riconosciuti da Regione Lombardia. Acquistare biologico e sostenibile è possibile grazie a vari negozi bio, alle cooperative di consumo e distribuzione, ai tanti mercati agricoli sparsi in città e provincia e ai negozi di vicinato attenti alla produzione locale di qualità.
Anche servirsi direttamente dai produttori agricoli non è difficile: ce ne sono parecchi situati non lontani da paesi e città. Gli agriturismi offrono ristorazione di pregio a filiera cortissima e troviamo anche trattorie e pizzerie in rete con gli agricoltori del territorio, che offrono interessanti menù a km zero. In questo speciale, ma lo facciamo durante tutto l’anno nel nostro giornale, diamo volentieri spazio a chi lavora, produce e cucina secondo criteri che vanno nella direzione di una sempre maggiore sostenibilità, a favore dei consumatori attenti alla ricerca di valide alternative. Mangiare sano, a chilometro zero, a filiera corta, di stagione, giusto, equo e pulito è un piacere, ma è anche il primo passo per adottare un comportamento corretto e abitudini virtuose per ridurre così la nostra “impronta ecologica”. A partire dall’atto quotidiano di nutrirsi possiamo fare la nostra parte per frenare il riscaldamento globale, favorendo un tipo di agricoltura e di filiera produttiva che preserva l’ambiente, non sfrutta le persone e soprattutto consente di distribuire meglio i frutti della produzione agroalimentare, che già permette a tutti di avere cibo a sufficienza e di qualità, al di là degli inviti a produrre sempre più e con sempre meno gusto.
Buona lettura e ...buon appetito!