Freschi o secchi, ma attenzione a non esagerare
I fichi, frutto di una pianta originaria del Medio Oriente (il Ficus Carica), sono noti fin dall’antichità. Greci e Romani ne erano ghiotti e la loro fama si è mantenuta nel corso della storia. Ne esistono moltissime varietà. I più comuni sono quelli verdi, seguiti da quelli neri. Alcune specie, chiamate bifere, maturano due volte l’anno, mentre le unifere fruttificano solo una volta. Quelli che maturano a maggio sono detti fioroni e sono in genere più grossi e meno dolci di quelli che maturano invece a luglio e agosto, detti fichi forniti, e in settembre, fichi tardivi.
In genere sono frutti molto dolci e sono delle piccole “bombe caloriche”: 74 kcal per 100 g, comparabile cioè al contenuto calorico di uva e mandarini. Si tratta di valori molto più alti rispetto a quelli indicati nelle tabelle nutrizionali italiane. Hanno un indice di sazietà medio, sono lassativi e fanno parte di quella categoria di alimenti che può causare allergie in soggetti predisposti.
I fichi freschi sono molto delicati, aspetto che rende difficile il trasporto e la commercializzazione. Per questo motivo il consumo è piuttosto limitato e anche la coltivazione è ridotta. La maggior parte delle piante è abbandonata a se stessa, mentre i frutti vengono raccolti solo per il consumo locale o familiare. In Italia la produzione dei fichi si ottiene con impianti arborei di vecchia costituzione, per lo più inseriti all’interno di uliveti o formati da piante sparse, e ubicati in terreni impervi in cui è difficile razionalizzare le operazioni colturali. Questa situazione rende ancora più complicata la raccolta dei fichi e la loro vendita.
Per chi non ha la possibilità di coglierne direttamente dalla pianta, ci sono sempre i fichi secchi, prodotti facendo essiccare al sole (per circa una settimana) i frutti freschi; vengono poi sterilizzati in vari modi e commercializzati. Spesso sono conservati con anidride solforosa (come l’uva secca), quindi è bene leggere l’etichetta nutrizionale e scegliere quelli senza conservanti. Diffusi sono anche la marmellata di fichi al naturale o con varianti sul tema (al limone, al rhum, all’arancia) e i fichi canditi e caramellati; si possono consumare accompagnati con del pane o, meglio ancora, con formaggi piccanti e molto saporiti. Sempre senza esagerare…