Facciamo i conti con l'esperto
Detrazione al 50% per tutto il 2014
Conviene ancora installare il fotovoltaico? Anche senza gli incentivi del conto energia? La risposta è sì. E se la risposta è sì, allora significa che per le famiglie e per le aziende l’opportunità economica di investire nel fotovoltaico è ancora valida e remunerativa e, sull’altro versante, ciò significa che per le imprese installatrici c’è spazio per lavorare e continuare l’attività. Nonostante la crisi.
Ci sono aziende del settore infatti che hanno un fatturato in crescita, sia nel comparto del fotovoltaico, sia nel più ampio comparto dell’efficienza energetica e questo è possibile proprio perché, a conti fatti, il fotovoltaico conviene.
Allora facciamo anche noi due conti e ci facciamo aiutare dall’Ing. Giancarlo Balzer, titolare di Energy20, azienda che opera nel settore della consulenza energetica e degli impianti termici, nonché presidente del consorzio Casedoq, il consorzio per l’edilizia di qualità.
Fatturato in crescita e “sentiment” positivo verso il settore fotovoltaico. A cosa si deve questo atteggiamento in controtendenza?
Lo scenario generale non è dei migliori: c’è stata una forte contrazione della richiesta sia come potenza installata che come numero di impianti. Però c’è da dire che sono usciti dal mercato parecchi operatori inizialmente ingolositi solamente dagli incentivi dei primi generosi conti energia. Ora c’è meno concorrenza, soprattutto se si abbraccia tutto il settore della consulenza per l’efficienza energetica.
Ma la crescita riguarda anche il comparto del fotovoltaico?
Sì, perché il nostro focus è sempre stato sugli impianti piccoli o medi, residenziali o per aziende artigiane. In questo campo la convenienza è ancora notevole.
Ci faccia un esempio pratico: perché conviene il fotovoltaico per il residenziale?
Il residenziale non è mai stato così conveniente: per tutto il 2014 è stata prorogata la detrazione fiscale del 50%. In termini concreti, se un impianto da 3 kWp costa circa 7.000 euro chiavi in mano, con la detrazione fiscale del 50% il costo effettivo rimane 3.500 euro. Se a questa cifra aggiungiamo circa 700 euro di risparmio energetico annuale e di scambio sul posto per la parte di energia prodotta e rimborsata dal gestore GSE, in 5 anni si recuperano anche gli altri 3.500 euro investiti. Se poi pensiamo che l’impianto dura 25 anni e non c’è bisogno di grandi interventi di manutenzione, il beneficio totale è di almeno 15 mila euro. Mi pare un bel rendimento per un investimento!
Direi di sì. E per le aziende?
Per quanto riguarda l’industria invece, non c’è detrazione ma solo la deduzione, applicabile però sull’intero costo dell’impianto. Ma più che l’aspetto fiscale, per le aziende il vantaggio maggiore è di tipo economico e produttivo e consiste nella drastica riduzione dei costi dell’energia elettrica. Spesso le aziende riescono ad azzerare totalmente la loro bolletta energetica e questo è un beneficio reale perché incide sui costi di produzione. Abbassando i costi di produzione l’azienda diventa più competitiva.
I costi dei pannelli e dell’installazione sono diminuiti. Anche questo incide sulla convenienza attuale del fotovoltaico?
I costi di installazione di un impianto si sono praticamente dimezzati. Sicuramente gran parte è dovuto al fatto che negli ultimi 2 o 3 anni il costo dei pannelli e del materiale utilizzato è di gran lunga inferiore rispetto agli anni del boom.
Ci sono altre forme di incentivo?
È appena uscito un bando Inail ad esempio, che in conto capitale restituisce il 65% della spesa sostenuta per il rifacimento della copertura con rimozione dell’eternit. Aziende come la nostra affiancano il cliente nell’espletamento della pratica per verificare il punteggio di accesso al bando per l’ottenimento del beneficio previsto.
D’obbligo allora tenersi informati e informare…
Soprattutto in questo momento la vera differenza la fa l’azienda che offre il servizio, perché in un momento di mercato così difficile, l’affidabilità e la solidità dell’operatore e della sua filiera di fornitori può dare la necessaria garanzia di tranquillità e serietà, oltre a mettere il cliente in condizione di cogliere tutti i vantaggi, non solo del fotovoltaico. Sia per l’industria che per il residenziale, è necessario prima di tutto dimensionare l’impianto per quello che realmente serve. Lo stesso impianto fotovoltaico in alcuni casi è utile, in altri casi no, e magari si fa un migliore servizio al cliente se si considerano altre forme di efficientamento energetico, a partire da interventi sulla costruzione edilizia stessa, che deve essere portata a consumare il meno possibile. Insomma ci saranno sempre meno richieste dirette di impianti di fotovoltaico in sé, ma ci sono richieste sempre più equilibrate che rientrano nell’ambito della riqualificazione energetica a tutto campo, un ambito nel quale, in Italia, c’è ancora molto lavoro da fare.
Diego Moratti