Scanzorosciate: grande successo per le attività dell'anno scolastico 2018-2019
Si è conclusa con la fine dell'anno scolastico l'esperienza 2018-2019 dell'Istituto Comprensivo di Scanzorosciate presso l'Orto Didattico di Slow Food: un'esperienza che ha permesso di portare tanti ragazzi e bambini a contatto con la natura, ponendo le basi per un tipo di formazione più concreta, legata alla vita e attenta all'ambiente.
Il tema dell’anno scolastico 2018-2019 in tutti gli Orti Slow Food d’Italia è stato lo “zucchero”, alimento che suscita amore e odio e che ha permesso l'approfondimento - dal punto di vista storico e geografico - delle due filiere mondiali dello zucchero di canna e dello zucchero da barbabietola.
Un progetto a tutto tondo
Lo scorso 30 maggio si è tenuto l'incontro di fine anno con gli educatori, i genitori e gli alunni, durante il quale il dirigente dell'istituto Luigi Airoldi ha riconosciuto l'importante valore del lavoro svolto dal corpo docente e dai volontari dell'orto e delle attività di Slow Food, sottolineando come grazie a questo progetto «i ragazzi in aula e nell’orto vanno oltre la cultura delle nozioni scolastiche e gettano le basi per una formazione più reale e concreta, legata alla vita quotidiana a scuola e in famiglia».
L’orto, partito da più di 8 anni, coinvolge ormai tutta la cittadinanza di Scanzorosciate e i progetti che vi si realizzano stimolano la collaborazione di diverse realtà e hanno sempre un notevole successo. Le attività di Educazione Alimentare - curate da Slow Food e sponsorizzate dalla SIR Ristorazione - sviluppano nei ragazzi «maggiore consapevolezza nella scelta critica del cibo e nella difesa della biodiversità anche attraverso le attivazioni sensoriali», ha ricordato Enrico Radicchi, referente dell’Orto per Slow Food.
Radicchi ha inoltre ricordato l’importanza del progetto “Pane di Filiera Bergamasca - Qui Vicino” (Aspan) che è stato inserito nelle mense scolastiche dell’Istituto grazie alla collaborazione del panificatore Marco Pezzotta e della SIR Ristorazione.
Gli alunni hanno avuto la possibilità di confrontarsi sul tema dell’impronta carbonica (clima e ambiente): l’impronta del pane prodotto e consumato in loco è infinitamente inferiore a quella di un pane prodotto con farine provenienti da paesi e continenti lontani dal nostro.
Non solo: la docente referente dell'orto, Francesca Pezza, ha realizzato anche un servizio fotografico che mette in evidenza il lavoro di squadra e il grande coinvolgimento degli alunni da parte dei cinque volontari nelle attività pratiche di semina, coltivazione e produzione di frutta e ortaggi: durante la pausa estiva sarà allestito ogni martedì un banchetto aperto a tutte le famiglie di Scanzorosciate.
Infine, ciliegina sulla torta, è stato illustrato il “progetto VINO” unico in Italia. Tre anni fa sono state messe a dimora alcune “barbatelle” del vitigno autoctono del Moscato proprio nel luogo, Scanzorosciate, dove viene prodotto uno dei più antichi e migliori passiti a bacca rossa del mondo.
Nel mese di ottobre 2018 gli alunni hanno partecipato alla vendemmia e alla pigiatura naturale (con i piedi), a cui è seguito il processo di affinamento e l’imbottigliamento di circa 30 bottiglie con etichetta dedicata. Alcune bottiglie del “Moscatello”, assieme a quelle di Sereno Magri, hanno accompagnato la “Bruschetta bergamasca”, pane di filiera e olio extravergine prodotto dall’Az. Agricola Il Castelletto di Scanzorosciate.
L’orto “principale” di Scanzorosciate ha infine contagiato anche i plessi della primaria di Tribulina e di Rosciate. Entrambe le referenti, Monia Testa e Alessia Milesi, hanno proposto il loro contributo fotografico sulle attività educative svolte in aula e nell’orto dei propri plessi.
Cinzia Terruzzi