ECORICICLO è la nuova piattaforma per il ritiro, il trattamento e il recupero dei rifiuti da attività di demolizione edile. Con il riuso dell’inerte riciclato consistenti risparmi economici e ambientali
“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” cantava Fabrizio De André in “Via del Campo”. In ambito edile questo concetto è altrettanto valido. Dallo scarto ultimo della vita di un edificio, cioè le sue macerie, può nascere ciò che nell’edilizia è di fondamentale importanza. Stiamo parlando del materiale inerte cioè quel materiale minerale granulare usato nelle costruzioni (per esempio sabbia e ghiaia) che nella stragrande maggioranza dei casi viene acquistato dalle cave.
La pratica dell’estrazione della materia prima dalla terra può avere un’alternativa sostenibile che oltre al risparmio delle risorse del pianeta che ci ospita, permette lo smaltimento dei rifiuti da demolizione che tornano ad essere materie prime fondamentali grazie a piattaforme come ECORICICLO di Brembate Sopra, situata in via Marconi.
La piattaforma di proprietà del Gruppo Roncelli è un’idea divenuta realtà nel corso del 2010 e si sviluppa nel pieno rispetto della normativa ambientale, gestendo accuratamente tutte le fasi di recupero e lavorazione dei materiali. Il rifiuto che arriva alla piattaforma viene sottoposto a una valutazione effettuata da operatori specializzati, e in caso di accettazione, il materiale viene pesato e conferito alle specifiche piazzole dove, a seguito di una prima cernita, si avvia il processo di trattamento e di recupero. I rifiuti che possono essere elaborati e recuperati sono classificabili in quattro categorie:
- rifiuti da attività di costruzione e demolizione come cemento, ceramiche, asfalto, cartongesso;
- terre, rocce e minerali come sabbia e ghiaia conferiti senza PDU (Piano di utilizzo);
- legno e derivati;
- rifiuti ligneo-cellulosici come rifiuti biodegradabili, erba, arbusti, rami, foglie (verde in genere).
ECORICICLO raccoglie i rifiuti che rientrano in queste categorie (trasportandoli anche con mezzi propri se richiesto) regalando loro una seconda vita. Il nuovo materiale inerte ottenuto è venduto a dei prezzi più convenienti rispetto al materiale naturale estratto dalle cave oppure viene riutilizzato da Roncelli Group che, credendo nello sviluppo di un’edilizia sostenibile, ha fortemente voluto l’introduzione di un sito adibito allo smaltimento e al recupero di rifiuti edili, con un investimento totale di 6 milioni di euro. Nella stessa piattaforma è possibile anche acquistare le materie prime, compiendo così una scelta sostenibile sin dall’inizio di tutto il ciclo edificazione/demolozione.
Dall’Europa percentuali inarrivabili
Ma l’Italia può tornare a essere virtuosa
L’Italia è il fanalino di coda dell’Europa per quanto riguarda l’utilizzo di materiale inerte riciclato, attestandosi su un misero 10% secondo quanto riportano i dossier Legambiente del 2011. Risultati più che ragguardevoli sono stati ottenuti invece in Germania dove si è arrivati all’86,3% (aumento del 57% in 10 anni), in Olanda e in Belgio, dove si è toccato e superato addirittura il 90% e in Francia passata dal 15% al 62,3% in 10 anni. Stando all’ultimo rapporto di Legambiente le cave attive in Italia sono 5.736 e quelle dismesse più di 13.000 fra le quali non sono annoverate quelle presenti nelle regioni in cui non esiste un monitoraggio.
Ogni anno vengono estratti dal territorio 90 milioni di metri cubi di sabbia e ghiaia di cui più del 50% soltanto in Lombardia, Piemonte e Lazio. La strada per raggiungere i livelli dei paesi del Nord Europa sembra ancora lunga e l’assenza di un’attenta normativa a livello nazionale rende tutto ancora più difficile. L’ultimo decreto regolatore riguardo l’attività estrattiva su scala nazionale risale addirittura al 1927 e circa 50 anni più tardi un provvedimento ha delegato la competenza a livello regionale. La normativa in questo campo dovrebbe essere più ferrea al fine di incanalare il mondo dell’edilizia in una direzione ecosostenibile alzando i livelli minimi di utilizzo di materiale riciclato (ora al 30%) per conformarsi alle direttive europee che si pongono l’obiettivo di arrivare al 70% nel 2020. Inoltre sarebbe necessario alzare le tariffe per quanto riguarda il prezzo della concessione del territorio per le attività estrattive che varia da regione a regione alcune delle quali permettono l’estrazione a titolo completamente gratuito e per il resto, a parte i casi di Abruzzo, Molise e Campania, richiedono una quota inferiore a 1€/m cubo. La presenza di piattaforme in cui i rifiuti edili vengono raccolti e riciclati offre una grande opportunità di cambiamento ma il business dell’attività estrattiva sembra troppo ben radicato e purtroppo non sempre è libero da legami con l’economia sommersa e poco trasparente.
I Comuni possono prendere in considerazione, nei loro regolamenti edilizi, l’origine del materiale prevedendo l’utilizzo di prodotti riciclati e a km zero!
Con ECORICICLO di Brembate Sopra una nuova possibilità è ora a disposizione delle imprese edili, dei Comuni, dei giardinieri e delle imprese forestali che possono scegliere di battere un forte colpo che svegli l’Italia dal torpore di un’edilizia che purtroppo presenta ancora dei casi di virtuosismo troppo isolati.
Giorgio Sappilo