Collaborazione, aiuto reciproco e interconnessione i temi di riflessione dell’incontro annuale di Bilanci di Giustizia a Trento
Dal 22 al 25 agosto il Santuario della Madonna delle Laste di Trento ha ospitato l’evento, ma sono stati anche altri i luoghi che si sono aperti per accogliere e creare connessioni con i “bilancisti” (così si definiscono gli aderenti), in linea con il tema dell’incontro dal titolo “La forza delle connessioni: radicarsi per resistere all’economia che uccide”, che riprende lo slogan degli albori del movimento che recitava “Quando l’economia uccide è tempo di cambiare!”.
Dopo tutti questi anni lo scenario non è cambiato: il pianeta e buona parte dell’umanità paga un prezzo alto a causa di un certo modo di fare economia e profitto. Se nell’incontro annuale del 2023 a Lonato del Garda intitolato “Volare alto per resistere” i partecipanti si sono interrogati su come resistere, coltivare la speranza e conservare quanto servirà per la ricostruzione, a Trento si è riflettuto sull’importanza delle connessioni e si è sperimentato come la forza per resistere e praticare il cambiamento stia nelle relazioni tra di noi, con i nostri vicini e con le altre mille organizzazioni ed esperienze che operano per un mondo equo e sostenibile.
Le tante attività previste nel programma andavano dallo scambio tra i partecipanti a quello con alcune realtà locali, dall’incontro con relatori che studiano i processi di trasformazione sociale a momenti di riflessione comune, dall’approfondimento su tecniche di resistenza nonviolenta a occasioni conviviali con musica e giochi. Lo spunto iniziale è stata la visione offerta dalla strategia della foresta di bambù che, per resistere alle avversità e conservare la vita, si basa su di una fitta rete sotterranea di rizomi che collegano diverse canne, alimentano i germogli e penetrano nuovi terreni, un egregio esempio del funzionamento e della forza delle connessioni.
Durante la giornata di venerdì dal titolo “Trasformare la società e farlo insieme”, i bilancisti si sono spostati presso il Centro Sociale Bruno dove, insieme ad alcuni attivisti locali, hanno partecipato all’incontro “La conversione ecologica e sociale in una prospettiva intersezionale”, guidati da Michel Cardito del Movimento per la Decrescita Felice. Un’occasione molto interessante di riflessione e scambio tra persone di età, provenienza, esperienza diversissime, che però camminano nella stessa direzione di una maggiore giustizia e sostenibilità. Tra i tanti temi toccati si è discusso di conflitto, potere e abuso di potere, che tutti noi possiamo subire ma anche agire, delle forme di oppressione e della relativa e necessaria consapevolezza sia a livello sistemico che sociale e interpersonale.
E’ seguita poi la cena condivisa, che i bilancisti avevano preparato durante il laboratorio mattutino di cucina vegetale tenuto da Michele Granuzzo, giovane chef e fondatore di “Black Sheep” (Raw-Vegan Lab & Bistrot di Trento), e l’intrattenimento serale con il “concerchio”, cioè il concerto circolare delle “Menestrelle femministe”, duo di musica popolare e cantautorale costituito da Nicoletta Salvi (voce, chitarra, organetto) e Antonio Merola (voce, percussioni), che ha fatto ballare le persone presenti e quelle che si sono aggiunte durante la serata, tutte disposte a cerchio in modo da favorire la partecipazione di artisti e pubblico.
Il tema conduttore della giornata di sabato “Tecniche ed esperienze di resistenza”, ha portato i partecipanti ad incontrare due realtà dell’economia solidale trentina: “Edera”, emporio di comunità autogestito e “Di casa in cosa”, negozio di vendita di beni di seconda mano, nato con l'obiettivo di creare posti di lavoro in particolare per persone con esperienze di detenzione, fornire un servizio di qualità, ridurre la produzione di rifiuti e aiutare nuclei familiari a basso reddito a soddisfare alcuni dei bisogni collegati con l'abitare.
Nel resto della giornata sono stati proposti giochi di ruolo condotti dal formatore Matteo Morozzi. Come si evince dal titolo “Abbiamo perso! Sparare, sparire o sperare? Giochiamo con la catastrofe”, l’attività non è stata solo un’occasione di intrattenimento ma a anche e soprattutto di approfondimento e ricca riflessione sulle tecniche di resistenza e le dinamiche sociali.
Per rimanere aggiornati sulle attività di Bilanci di Giustizia, sono disponibili i canali social e Youtube dove si possono trovare i video dei BilaTalk, incontri di conoscenza e approfondimento con esperti, ispirati ai Ted Talk.
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Bilanci di Giustizia
Il movimento Bilanci di Giustizia, nato nel 1993, è formato da singoli e famiglie impegnate a modificare secondo giustizia i propri consumi quotidiani e l’utilizzo dei propri risparmi.
Per parecchi anni la raccolta dei dati dei consumi ha permesso di redigere i rapporti annuali che hanno dimostrato quanto si può spendere meno e meglio senza diminuire, ma anzi aumentare, il grado di felicità e la qualità di vita. Oggi il movimento porta avanti riflessioni e approfondimenti, soprattutto insieme ad altre realtà e attivisti, nella consapevolezza che l’unione e la collaborazione sono necessarie per attuare il cambiamento necessario per l’umanità e il pianeta.
bilancidigiustizia.it
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Centro Sociale Bruno
Il Centro Sociale Bruno è una realtà nata nel 2006 con sede in uno stabile di Trento di proprietà della provincia, che attualmente sta subendo un nuovo tentativo di sfratto (è prevista la demolizione dell’edificio per costruire una strada) a cui gli attivisti si stanno contrapponendo. Lo slogan è “Bruno non si caccia”, in analogia con la contestata caccia all’orso bruno in Trentino.
Oltre che essere un centro di aggregazione e socialità, i giovani propongono vari servizi come la scuola di italiano, la ciclofficina, Cinemafutura (proiezioni di film classici, indipendenti, cortometraggi ecc.) e tanto altro.
csbruno.org
La cooperativa Edera è un esempio di evoluzione delle forme di consumo critico. E’ nata infatti dall’iniziativa comune di vari Gruppi di Acquisto Solidale e varie altre associazioni e permette di esercitare il ruolo di consumatore responsabile senza le incombenze che i membri dei GAS devono assumersi, ma senza rinunciare alla partecipazione attiva sia nel processo decisionale sia nello svolgimento delle varie mansioni. “Officina Culturale” è il ramo di Edera che affianca l’Emporio con percorsi di approfondimento e momenti di discussione critica sull’impatto delle scelte, sulle possibili azioni (a livello globale e locale) e sulle alternative alle attuali economie. Inoltre svolge un importante ruolo per la socialità del quartiere dove ha sede e per la città in generale.
https://edera.coop/