A Palazzo Belloni (BO) il genio surrealista come non lo avete mai visto
Arrivato a Bologna il 25 novembre, Salvador Dalì resterà a Palazzo Belloni fino al 7 maggio, coinvolgendo i visitatori della mostra in una Experience davvero innovativa.
I più appassionati ancora ricorderanno la coda chilometrica per visitare la mostra dedicata all’artista catalano che si tenne qualche anno fa a Palazzo Reale, nel cuore di Milano; ricorderanno forse anche una certa delusione all’uscita avendo constatato la scarsità delle opere esposte.
Ma Salvador Dalì, si sa, è un ospite sempre molto atteso, dunque la fila per entrare tocca pure a Bologna; quella aldilà della porta, però, non è una semplice mostra ma una Experience diffusa e coinvolgente.
La città non è nuova a questo tipo di installazioni, per citarne una, ricordiamo ancora la mostra itinerante di Escher tenutasi nel capoluogo emiliano nell’estate 2015, in cui i visitatori potevano – tra le altre cose – fotografarsi nella famosa sfera retta dall’artista.
Parola d’ordine “interattività”: più che una mostra, quella a Palazzo Belloni è un percorso in cui circa 200 opere di Dalì dialogano con proiezioni, realtà aumentata e animazioni 3D, per una scoperta artistica che ha del multisensoriale.
Elefanti dalle gambe lunghe e sottili, orologi molli, Veneri con i cassetti, il divano a forma di labbra: all’appello non manca proprio nessuna delle oniriche visioni che hanno reso celebre il pittore spagnolo.
Le opere esposte provengono dalla Collezione di Beniamino Levi, una delle più ricche documentazioni esistenti sulla produzione artistica di Salvador Dalì. Grandi assenti della mostra i dipinti a Palazzo Belloni si possono ammirare 22 sculture, 10 opere in vetro, 12 Golden objects e 139 opere grafiche tratte da 11 libri illustrati.
Non che questa venga percepita come una mancanza: il visitatore della Dalì Experience si aspetta un’esperienza, qualcosa di diverso dalla tradizionale passeggiata tra quadri, bensì una vera nuotata in apnea attraverso l’essenza del maestro dai baffi all’insù.
Laura Spataro