I gruppi Fai attivi nel territorio: cura, educazione e vigilanza
Alla presentazione del calendario eventi Fai 2018 a cura della delegazione di Cremona, tenutasi venerdì 4 maggio, negli spazi del Centro di documentazione ambientale di via Sesto 41, presso la sede cremonese del Politecnico di Milano, sono stati presenti la capo-delegazione Manuela Galli, la dottoressa Valeria Vecchia per l’evento SeMiScambi, la responsabile dei rapporti con i media Angela Bellardi e l’architetto Maria Grazia Oliveri per la raccolta fondi.
Manuela Galli, muovendo da un excursus storico della fondazione - dalla nascita nel 1975, all’inaugurazione delle prime Giornate di primavera nel 1993, alla prima edizione de “I luoghi del cuore” nel 2003, passando per i diversi gradini delle donazioni, dei restauri, delle raccolte fondi, della diffusione di delegazioni e volontari in oltre un quarantennio - ha tenuto a dare un’idea del significato degli interventi. Negli ultimi anni, si sono contati 8 milioni di visitatori nei beni italiani, di cui 700.000 solo nel 2016; 5 milioni di voti raccolti per “I luoghi del cuore” dal 2003; 32.000 libri antichi e 20.000 oggetti d’arte conservati; per arrivare alle 10.000 visite – distribuite su 4 beni aperti – solo durante le Giornate di primavera di Cremona. Risultati notevoli, ottenuti grazie all’impegno di tutti i volontari, che si caratterizza in tre punti fondamentali: cura, che significa restauro, gestione, tutela e valorizzazione; educazione, ovvero accompagnamento alla scoperta, sensibilizzazione e a “organizzare” insieme gli eventi; e vigilanza, che è sinonimo di censimento, di volontariato e di «partecipazione alla cultura e all’ambiente della nazione», come recita la stessa Costituzione.
Un esempio: il restauro della Cappella Cazzùli
Domenica 6 maggio, nel Comune cremasco di Capergnanica, è stata riaperta la Cappella Cazzùli. Dopo un restauro durato oltre due anni, la delegazione ha organizzato un evento – che ha raccolto decine di spettatori incuriositi – per presentare i lavori compiuti.
La capo delegazione di Crema Annalisa Doneda ha mosso dall’emblematico monito di Salvatore Settis: «la bellezza non salverà il mondo se noi non salviamo la bellezza» mentre il Sindaco Alex Severgnini ha chiarito gli intenti dell’opera, ossia, oltre alla restituzione del piccolo edificio alla luce originaria, la sua fruizione anche in un itinerario ciclo-turistico della bassa cremasca; la parola è passata poi all’équipe di restauratori, Elena Dognini, Mara Pasqui, Annalisa Rebecchi e Mauro Spinelli che hanno spiegato il loro ruolo fondamentale, seppur svolto dietro le quinte.
Gli esperti Stefania Del Nero Formenti e Matteo Facchi si sono occupati dei chiarimenti storici e architettonici dell’oratorio. Infatti, trovando una condizione di forte degrado dovuta tanto all’abbandono quanto alla prossimità della roggia Acquarossa, sul confine con la località di Ombriano, i diversi attori sono riusciti a rinvigorire la cappella campestre: da un canto, agendo sugli intonaci affrescati, lasciando “a neutro” le parti venute a mancare e ridando una propria luce alle zone in salvo, nonché consolidando i terreni e le piste circostanti per permettere l’accesso; d’altro canto, restituendo alla comunità i significati dei cicli di dipinti presenti, dalla Madonna addolorata dell’altare, all’Orto degli ulivi della controfacciata, ai Discepoli di Emmaus e a Giobbe sui lati.
Gli esperti hanno inoltre datato a prima della fine del Seicento l’oratorio e non hanno tralasciato di omaggiare il pittore Giovanni Brunelli da Verona.
Gli appuntamenti
Per i prossimi mesi, sono previsti diversi eventi: da Stelle in cascina, in luglio, a cura del Gruppo Fai Giovani; ad Agri-cultura, il 14 settembre; a SeMiScambi, il 16 settembre; alla Festa del volontariato, alle Giornate d’autunno, alla Settimana della Terra, alle mattinate d’inverno. Si rimanda sempre ai siti fondoambiente.it e delegazionifai.it, nonché all’indirizzo cremona@delegazionefai.fondoambiente.it per tutte le informazioni. E, soprattutto, alla visita dei Luoghi aperti, curati e valorizzati dal Fai. Perché è vero: se non stimola il proprio senso estetico, l’uomo non nutre il proprio benessere.
Andrea Emilio Orsi