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Comunità Energetiche Rinnovabili: energia pulita e risparmi per tutti

Da aprile sarà attivabile e incentivabile questo nuovo strumento che eroga contributi sulla base dell’energia “condivisa” dai membri di una comunità

Sono finalmente pronte a partire le Comunità Energetiche Rinnovabili: dall’8 aprile 2024, dopo quasi 2 anni di iter legislativi, questo innovativo strumento che permette di ricevere incentivi per produrre e consumare energia rinnovabile sarà attivo anche in Italia. Come annunciato nei mesi scorsi, si tratta di un’opportunità che segna una vera e propria svolta nella concezione di una comunità territoriale che si rende protagonista nel gestire i propri consumi energetici e massimizzare i propri risparmi. Tutti possono aderire a una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), sia chi ha installato o installerà pannelli fotovoltaici, sia tutti coloro che, anche senza fotovoltaico, sono intenzionati a ottimizzare l’uso di energia pulita e ridurre i consumi in bolletta.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili difatti si possono costituire tra cittadini, negozi, imprese ed edifici pubblici per condividere l’energia autoprodotta da alcuni dei membri. Fino al 2022 ogni singolo produttore di energia rinnovabile doveva per forza immettere nella rete nazionale l’energia che non auto-consumava; ora invece è possibile condividere questa energia con vicini di casa o di quartiere, che si uniscano attraverso l’attivazione di una CER. La conseguenza è un beneficio economico e un risparmio in bolletta grazie a incentivi ventennali del Gse, nonchè un beneficio ambientale che promuove il consumo di energia pulita e riduce l’esigenza di grandi impianti da fonti fossili (petrolio o gas), progredendo così nella decarbonizzazione complessiva e riducendo la dipendenza energetica dall’estero del nostro sistema Paese.

La parola dell’esperto

“Il 23 febbraio 2024 sono uscite le regole attuative del Gse, che erano state precedute il 23 gennaio 2024 dai decreti attuativi del Mase, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. I decreti erano attesi per il primo semestre 2022, quindi ci sono voluti ben 2 anni di attesa!” – dichiara Gianluigi Piccinini, direttore tecnico di Ceress e imprenditore attivo da decenni nel settore. “Le CER devono avere alcuni requisiti specifici, come afferire a un’unica cabina primaria ed essere costituite in associazione o cooperativa, tutti servizi che Ceress mette a disposizione: il cittadino, il comune o le imprese non devono fare nulla, non c’è da cambiare fornitore di energia né tirare cavi da un edificio a un altro: la produzione e i consumi energetici dei membri di un Comunità Energetica sono infatti calcolati in modo automatico e il contributo erogato si basa sull’energia “condivisa”, in modo virtuale, all’interno della comunità. Chi ha dei pannelli fotovoltaici continuerà a beneficiare prima di tutto del proprio autoconsumo, ma l’energia in esubero potrà essere valorizzata economicamente dagli altri consumatori della comunità”.

Per ciascuna tipologia di utente, impresa o famiglia, e a seconda dell’anno in cui sono stati attivati i pannelli fotovoltaici si prospettano possibilità di incentivazione diversificata, la normativa è purtroppo molto complessa; per questo il consiglio è di riferirsi a società esperte che prendono in gestione la parte amministrativa e tecnica, pur essendo ogni membro libero di decidere insieme alla propria comunità territoriale la destinazione dei contributi che ogni CER riceve dal Gse.

“Come Ceress proponiamo la possibilità di seguire tutto il procedimento tecnico e amministrativo che porta alla costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile - continua Piccinini - come pure siamo disponibili a rispondere a richieste personalizzate per ciascuna situazione. Invitiamo tutti ad andare sul sito www.ceress.it e iscriversi gratuitamente al portale, segnalando il comune di appartenenza e recuperando così tutte le informazioni specifiche di cui si ha bisogno.

Marzo 2024

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