La città portoghese conquista il riconoscimento UE grazie ad un impegno multidisciplinare e al coinvolgimento dei cittadini
Dopo la capitale Lisbona che si aggiudicò il premio di Capitale Verde Europea nel 2020, il trofeo torna in terra portoghese, in particolare alla città di Guimarães, centro di poco più di 155 mila abitanti situato nel nord del Paese, già detentore del riconoscimento Unesco dal 2001.
La forza di un impegno condiviso
Come le finaliste Heilbronn in Germania e Klagenfurt in Austria, tante città candidate al riconoscimento hanno dimostrato un forte impegno verso lo sviluppo sostenibile che comprende progressi significativi nella qualità dell’aria, nella biodiversità, nella gestione dei rifiuti e nella transizione verso la neutralità climatica. Tuttavia, gli elementi differenzianti che hanno portato la cittadina portoghese sul gradino più alto del podio, sono stati un approccio che ha saputo unire scienza e pianificazione locale, insieme all’integrazione di cittadini, università e settore privato che, a giudicare dalle motivazioni fornite negli ultimi anni, pare essere apprezzata dalla giuria in misura sempre più significativa.
Già nel 2017 la città aveva presentato la prima candidatura al premio ottenendo il quinto posto tra le tredici città in competizione, ma è solo nel 2026 che Domingos Bragança, il sindaco di Guimarães, può dire che "Tutti sono stati fondamentali per fare del 2026 un altro grande momento di festa collettiva per Guimarães", ringraziando l’intera cittadinanza, dagli studenti alla comunità scientifica, alle imprese. Il grande entusiasmo con cui il sindaco accoglie il premio è giustificato non solo dagli sforzi sostenuti per proporre alla Commissione europea un valido portfolio di soluzioni in corsa per il premio di Capitale Verde, ma anche dal fatto che questo riconoscimento arriva al termine di un percorso intrapreso nel 2013. Un impegno a lungo termine che si riflette nel piano strategico della città che promuove una gestione ambientale integrata e multidisciplinare, coinvolgendo gli istituti di ricerca. Come nel caso del programma Pegadas, promosso dal Laboratorio del Paesaggio in collaborazione con diversi partner locali, nazionali ed europei, che ha sensibilizzato cittadini e studenti sulle questioni ambientali, incoraggiando comportamenti più sostenibili, con l'obiettivo di avviare un cambiamento di paradigma nello stile di vita delle persone. La città fa anche parte della One Planet City Challenge, una competizione promossa da WWF che incoraggia le città a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e a creare piani per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico con lo scopo di limitare l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2°C, idealmente 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.
Verso la neutralità climatica entro il 2030
Il comune di Guimarães è una delle cento città europee e una delle tre città portoghesi che partecipano a “Mission Cities”, un’iniziativa promossa dalla Commissione europea nel 2022 che vede le città impegnate nel raggiungimento della neutralità climatica entro il 2030. Questo è reso possibile grazie agli sforzi congiunti tra la comunità locale, il settore privato, il mondo accademico e l'amministrazione comunale che puntano a tagliare il traguardo con venti anni di anticipo rispetto all’obiettivo nazionale. Per raggiungere questo scopo, l’amministrazione ha affermato che continuerà a sostenere i progetti di rivitalizzazione della città, il miglioramento delle condizioni del territorio, la gestione dei rifiuti e la tutela della biodiversità, unitamente alla promozione di nuove iniziative, ora possibili grazie al sostegno finanziario offerto dalla Commissione europea.
Valeria Ferrari
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