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BergamoScienza2017: a scuola di entusiasmo

BergamoScienza2017 volontari

Partecipazione in continua crescita e laboratori affollati. Il format vincente di un festival che fa scuola

Si è conclusa alla grande l’edizione 2017 di BergamoScienza, il festival della divulgazione scientifica giunto alla sua quindicesima edizione e cresciuto sempre di più negli ultimi anni: dai pochi eventi spalmati in due giorni della prima edizione si è arrivati quest’anno a oltre 200 appuntamenti distribuiti su 16 giorni con ospiti di tutto rispetto tra i quali 24 premi Nobel.

Lo scopo di BergamoScienza non è solo quello di divulgare la scienza, ma anche di creare legami tra istituti. Esattamente quello che insegna la storia della collaborazione tra la scuola dell’infanzia statale di Valbrembo e l’istituto Abf/Cfp di Trescore Balneario, i cui studenti si sono dati da fare per progettare una biciclettina speciale, che funge da trebbiatrice per i piccoli dell’asilo che raccolgono il grano nel loro orto. Alle scuole dunque il riconoscimento di BergamoScienza.

Ma questa è solo una delle tante storie ed esperienze che costellano la rassegna, che tra l’altro prosegue ben oltre la fine, con Science TV (www.sciencetv.it) per rivedere gli interventi dell’ultima edizione e di quelle precedenti, oltre alle attività organizzate dal Bergamo Science Center (collocato nei pressi della stazione ferroviaria). Per farsi un’idea del bilancio di quest’anno ecco qualche numero: oltre 153 mila le presenze registrate, di cui 15.862 alle conferenze, 5.775 agli spettacoli, ben 93.951 alle mostre allestite e ai laboratori e 20.214 alle attività collaterali. Senza dimenticare gli oltre 17 mila accessi online per assistere in diretta streaming agli eventi. Per i laboratori, 400 gli insegnati coinvolti e oltre 3.600 gli studenti. Non ultimi i 28.748 volontari che contribuiscono alla realizzazione del festival.

Lorenzo dell'Onore

 

Il ruolo dei laboratori nelle scuole

Durante una delle tante conferenze proposte da BergamoScienza una scienziata inglese, rimasta sorpresa di trovare il teatro Donizetti colmo di spettatori in una bella domenica di ottobre, ha esclamato: “con un tempo del genere in Inghilterra la gente sarebbe rimasta fuori a godersi il sole!” aggiungendo però che noi siamo fortunati perché di giornate di sole ne abbiamo tante. È vero, Bergamo ha la fortuna di godere di un clima migliore di quello del Regno Unito, ma ha anche quella di avere un festival che ospita ogni anno luminari e premi Nobel di importanza internazionale nel mondo delle scienze. Il che val bene una domenica di sole.

Parola d’ordine: sperimentare

Il festival non si esaurisce tuttavia con le conferenze. Lontano dalle luci del palcoscenico c’è una parte di BergamoScienza che si svolge nelle scuole (e in altri enti pubblici e privati) al motto di “Sperimentiamo la Scienza!”.

Durante le due settimane del festival, decine di istituti organizzano laboratori scientifici aperti sia al pubblico che agli studenti di altre scuole, grazie al supporto di numerosi volontari. I temi di tali laboratori spaziano dalla chimica, alla fisica, dalla robotica, alle attività spaziali fino alla medicina, con l’intento di promuovere la partecipazione attiva del pubblico. Nei laboratori, i ragazzi insieme ai loro insegnanti sperimentano attività di tipo scientifico, con lo scopo di suscitare alcuni interrogativi: “Come Funziona? Perché? Cosa succederebbe se..?”. 

Sono gli studenti stessi che si mettono in gioco diventando professori per un giorno dinnanzi ai ragazzi di altre scuole, mostrando loro gli esperimenti scientifici in atto e adeguando la spiegazione a seconda dell’età degli interlocutori, che possono essere allievi delle primarie o secondarie.

Spesso i laboratori sono frutto di realizzazioni personali, fatti con attrezzature progettate e costruite in proprio dalla scuola o in collaborazione con altri isitituti. Altre volte si avvalgono delle attrezzature già presenti negli istituti stessi. In ogni caso sono una vera festa della scienza. Ho avuto occasione di visitarne una decina in diverse strutture scolastiche del territorio insieme al prof. Sergio Pizzigalli, dedito a questo progetto da molti anni. 

L’entusiasmo è il motore

Nonostante gli argomenti trattati fossero i più svariati, i laboratori avevano tutti lo stesso denominatore comune: l’entusiasmo! L’entusiasmo dei ragazzi dell’IISS di Clusone che, durante le vacanze estive, hanno costruito con la legna dei boschi locali un parco della fisica per spiegare concretamente gli effetti di forze e leve.

L’entusiasmo dei ragazzi dell’istituto professionale CFP di Trescore che hanno ideato con le loro stampanti 3D delle tavolette in bassorilievo creando una specie di linguaggio Braille per bambini non vendenti che ancora non sanno scrivere. In tutti i laboratori si respirava la gioia di sperimentare e condividere la scienza con gli altri.

A riprova di come le nuove generazioni siano ancora propense a farsi conquistare dalle meraviglie della scienza, quando questa viene loro proposta in modo interattivo, in un’ottica di sperimentazione e non solo in modo teorico.

L’entusiasmo è il motore di cui hanno bisogno; un entusiasmo che va coltivato affinché si possa progredire nello sviluppo scientifico e tecnologico necessari per una società futura più evoluta.

C’è dunque da augurarsi che l’iniziativa per le scuole ideata da BergamoScienza possa crescere ulteriormente coinvolgendo un numero sempre più alto di studenti e insegnanti e che venga presa come esempio virtuoso da riproporre sul territorio nazionale con il sostegno delle istituzioni.

Ilaria Zilioli, European Space Agency

 

Ph ® Laura Pietra

Ottobre 2017

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