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Allo Spirito del Pianeta di Chiuduno protagonisti solidarietà e riciclo

Allo Spirito del Pianeta di Chiuduno protagonisti solidarietà e riciclo

Il festival tribale più grande d’Italia vuole offrire a tutti il suo buon esempio

Venerdì 29 maggio s’inaugura la quindicesima edizione di “Lo Spirito del Pianeta”, un evento unico nel suo genere in Italia. Si tratta di un festival tribale che come ogni anno torna a svolgersi presso il polo fieristico di Chiuduno, struttura che durante i 17 giorni del festival ospiterà il mondo, aprendo le porte a culture, musiche, storie lontane ed esotiche.

Quest’anno una delle novità sarà la presenza di una delle tipiche statue dell’Isola di Pasqua. Un vero Moai sarà realizzato all’interno del festival dagli scultori Rapa Nui originari dell’isola. Dalla Thailandia invece giungerà un capanno di bambù ricostruito appositamente e utilizzato per la cerimonia del tè. Tutti i giorni si svolgeranno delle partite di pelota, il più antico gioco della palla, precursore di molti sport oggi conosciuti, praticato sin dal 1400 a.c. dalle tribù Maya del Guatemala; alcuni membri delle tribù saranno presenti al festival in qualità di rappresentanti di questo antichissimo sport.

Per gli amanti del benessere ci sarà uno spazio dedicato a massaggi realizzati con prodotti naturali e tradizionali, tramandati nel tempo dalle diverse generazioni. Lo Spirito del Pianeta è una fusione di culture e civiltà, con le loro storie fatte di tradizioni antiche, salvaguardate e portate avanti fino a oggi. Un’occasione unica che annovera tra i protagonisti anche le associazioni italiane in difesa dell’ambiente, che organizzano per l’evento un fitto programma di conferenze per sensibilizzare i visitatori che quest’anno potrebbero superare i 250.000. Tra le associazioni presenti ci saranno Legambiente, il WWF e Greenpeace. Parole d’ordine tutelare e riciclare, perché da sempre lo Spirito del Pianeta si impegna per promuovere il rispetto e la tutela della diversità, delle culture e delle tradizioni, oltre a promuovere l’importanza di preservare l’ambiente che ci circonda e ci ospita, senza dimenticare l’urgenza di intervenire nei settori più a rischio.

Essere sostenibili è sinonimo di altruismo e sensibilità verso le generazioni future. Lo ha detto anche Papa Francesco a una delegazione di popoli indigeni che partecipano alla manifestazione, in occasione di una visita avvenuta lo scorso maggio. Accogliendoli, il pontefice ha esortato tutti a rispettare l’ambiente e i popoli, invitando a mantenersi fedeli allo spirito di solidarietà che muove anche le fila del festival: in quindici anni, grazie ai fondi raccolti, sono stati realizzati molti progetti culturali in Burkina Faso e Scozia, sono stati adottati bambini in Camerun tra i pigmei e in Messico tra gli Aztechi e sono stati finanziati progetti umanitari tra i Maasai del Kenya e i Tuareg del Niger. Un aiuto concreto e continuo, reso possibile dalla partecipazione ogni anno più numerosa di tanti visitatori. Ultima, ma non meno importante la scelta dei ristoranti presenti di utilizzare solo materiale Mater-Bi, compostabile e biodegradabile, realizzato con componenti vegetali che, eliminando totalmente la plastica, rende possibile il riciclo al 70% di piatti, bicchieri e posate. È dalle buone pratiche che derivano buone cose e lo Spirito del Pianeta può essere definito il festival del buon esempio che speriamo tutti i partecipanti vogliano continuare a seguire.

 

Elena Pagani

Maggio 2015

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