feedFacebookTwitterlinkedinGoogle+

infoSOStenibile

Aiuti Ue a Grana Padano e Parmigiano Reggiano

Aiuti Ue a Grana Padano e Parmigiano Reggiano

Coldiretti: le contromisure del governo russo colpiscono il settore agroalimentare

Risale agli inizi dello scorso agosto l’embargo sancito da Mosca sulle importazioni di carne, pesce, frutta e verdura provenienti dai Paesi dell’Unione Europea e dagli Stati Uniti; l’intenzione delle misure restrittive imposte dall’Occidente nei confronti della Russia era di penalizzare il Paese per i suoi interventi illegittimi nella crisi ucraina, ma la contromossa russa non si è fatta attendere; l’arma scelta è stata l’embargo. Il “naturale” effetto di un botta e risposta tra chi sanziona e chi viene sanzionato è che non è mai un Paese solo a uscirne penalizzato.

Così anche l’Italia paga in termini di mancati guadagni. Secondo le stime di Coldiretti, per il 2013, l’esportazione di prodotti lattiero-caseari italiani in Russia è stata pari a 45 milioni di euro, di cui 42 milioni per formaggi e latticini. Tra questi circa 15 milioni solo per Parmigiano Reggiano e Grana Padano, mentre l’export di Pecorino e Fiore Sardo vale 1,5 milioni. Rilevanti sono anche le esportazioni di formaggi freschi (come le mozzarelle), per un importo di 13 milioni di euro, al momento però esclusi dagli aiuti. Per ora saranno Parmigiano Reggiano e Grana Padano a poter accedere alle risorse stanziate dalla Commissione Europea, che interessano anche Pecorino e Fiore sardo. È quanto riferisce la Coldiretti nell’annunciare che il Comitato di gestione della Ue ha deciso di dare il via libera agli aiuti per attenuare l’impatto delle restrizioni russe sui prodotti lattiero-caseari dei Paesi dell’Unione Europea.

Questo intervento andrà a sommarsi ai 125 milioni complessivamente già stanziati dalla Commissione per tutta l’Unione Europea a sostegno dei prodotti ortofrutticoli (pomodori, carote, cavolo bianco, peperoni, cavolfiori, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, piccoli frutti, uva da tavola e kiwi) per i quali il valore dell’export italiano in Russia è stato pari a 72 milioni di euro nel 2013.

Complessivamente Coldiretti stima che solo per l’Italia siano state bloccate spedizioni di prodotti agroalimentari per un valore di circa 200 milioni di euro tra ortofrutta, carni, salumi, latticini e formaggi. Non sono da trascurare inoltre i danni indiretti derivanti da questa situazione: a causa della diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy, si registrerà una notevole perdita di immagine e di mercato; ci sarà poi la possibilità che vengano dirottati sul territorio nazionale i prodotti agroalimentari di bassa qualità di altri Paesi che non trovano più uno sbocco in Russia.

 

Angela Garbelli

Settembre 2014

Articoli Correlati

Incontri, scambi, momenti formativi e ludici hanno arricchito la nuova edizione della...
Dal 21 giugno al 12 luglio torna il festival organizzato da Legambiente Bergamo che...
Il recente libro di Elena Granata evidenzia come le donne abbiano sempre maturato un...
Al Polaresco l’1 e il 2 giugno un fine settimana dedicato ad ambiente, natura e cura del...