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1000 monopattini in sharing, Zone 30, corsie e piste ciclabili

1000 monopattini in sharing, Zone 30, corsie e piste ciclabili

L’assessore Zenoni di Bergamo parla delle novità in tema di mobilità urbana. Sabato 19 settembre alle 10.30 un convegno dedicato

A causa dello stravolgimento che ha colpito la vita di tutti negli ultimi mesi, anche le amministrazioni comunali si sono trovate di fronte alla necessità di adattare e modificare in corso d’opera le loro strategie sotto molto punti di vista. La mobilità non ha certo fatto eccezione e a Bergamo sono partite in questi mesi tante nuove iniziative che vanno in direzione della sostenibilità: «Il fattore tempo ha giocato una variabile fondamentale nelle nostre scelte. 

Quest’estate abbiamo messo in campo quelle azioni che potessero avere tempi e costi compatibili per gestire la ripartenza autunnale delle scuole e delle attività cittadine nel miglior modo possibile, senza che l’unica possibilità fosse il ricorso all’auto privata» ha detto l’assessore all’ambiente e alla mobilità di Bergamo Stefano Zenoni. Temi importanti per la vita dei cittadini di cui si parlerà sabato 19 settembre alle 10.30 all’interno del Festival della Sostenibilità di Bergamo con un convegno dedicato alla mobilità post-Covid. 

Parola d’ordine: sharing

Molti degli sforzi si sono concentrati sulle forme di mobilità in sharing con l’arrivo in città della prima flotta di monopattini elettrici utilizzabili in condivisione. Così, da metà del mese di agosto le vie di Bergamo si sono popolate dei primi 300 esemplari attivati da Bit Mobility. Un numero che aumenterà fino all’85% della flotta dichiarata (circa 700 unità) entro la fine di settembre. Inoltre sempre a settembre si aggiungerà una seconda società che porterà i propri monopattini elettrici in città per un totale di circa 1000 monopattini che entro fine anno arriveranno a Bergamo.

Entrando nello specifico dell’utilizzo, il servizio di monopattini elettrici in sharing funziona con un sistema gps che consiglia i migliori spot per il parcheggio ed esclude dal servizio alcune zone cittadine, come le vie interne di Città Alta, dove non si può né circolare né sostare. Così come non si può sostare all’interno delle due zone Ztl del centro. Prendendo come esempio il transito in via XX Settembre, qui il monopattino si regola automaticamente ad una velocità massima di 10km/h e non permette di concludere la propria corsa che deve terminare appena fuori dalla Ztl. Una tecnologia legata alla mobilità in sharing in grado di garantire maggiore sicurezza nelle zone più frequentate dai pedoni e la massima fruibilità del servizio soprattutto nel momento in cui sarà a pieno regime.

L’avvento delle “corsie” ciclabili

Tra le novità che non sono di certo passate inosservate c’è anche quello delle “bike lane”, ovvero le nuove corsie ciclabili apparse in molte delle principali arterie stradali del centro di Bergamo. Una soluzione puramente “segnaletica” che ha il compito di marcare visivamente la presenza in strada e l’importanza della mobilità alternativa all’automobile. Le corsie ciclabili sono un intervento mirato e immediato, eseguito per incentivare l’utilizzo di biciclette e sistemi in sharing. Nell’idea dell’amministrazione non sostituisce, ma integra, la realizzazione delle piste ciclabili che richiedono un processo burocratico più lungo.

La differenza tra le due è piuttosto semplice: la pista ciclabile è uno spazio totalmente dedicato alle bici o misto con i pedoni, vietato al transito delle auto. Si tratta senza dubbio di una soluzione più sicura, che però non può essere realizzata in tempi brevi e su tutte le strade. Le corsie ciclabili, invece, sono uno spazio più stretto nel quale le biciclette hanno la precedenza, ma non l’esclusiva rispetto alle auto. Bergamo è stata una delle prime città in Italia ad adottare questa soluzione, che è entrata nel Codice della Strada grazie al Decreto Rilancio approvato a luglio. «In questo senso vorrei ringraziare ATB – continua l’assessore Zenoni - perché ha elaborato un sistema di segnaletica con una freccia che indica anche il senso di marcia che può fare scuola a livello nazionale in quanto chiarezza e facilità di fruizione».

Una città a ritmo slow

L’autunno è anche il periodo nel quale il comune di Bergamo farà partire il progetto per la progressiva estensione del limite di 30 km/h nelle strade di quartiere. Un’estensione che non sarà solo formale e dove necessario anche di elementi fisici che inducano i conducenti delle auto a rispettare il limite. «Sono decisioni che non devono essere viste come una punizione nei confronti degli automobilisti. Se però vogliamo che lo spazio condiviso della strada sia rispettoso anche delle forme di mobilità più deboli è necessario ribaltare le gerarchie – conclude Stefano Zenoni –. Senza dimenticare che la velocità media in auto in città è molto inferiore ai 30 km/h. Il tema delle “Città a zone 30” è quello di livellare l’andatura media dei veicoli e quindi garantire più sicurezza per pedoni e ciclisti». 

Gianluca Zanardi

Settembre 2020

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