Campi incolti, natura selvatica o consumo di suolo? Incontri attivi e coincidenza scenica nel Bosco Urbano
Siamo ormai abituati a vivere in città, ne facciamo nostra la mentalità e lo stile di vita, volti all’esaltazione della continua edificazione di strutture nuove e all’avanguardia che possano generare guadagno.
In definitiva viviamo circondati da cemento e abbiamo perso di vista il concetto di habitat naturale: nella mentalità odierna una zona verde non può essere altro che un parco o un giardinetto, pubblico o privato, atto a dare l’illusione di una sorta di “ritorno alle origini”, ma anche questi spazi hanno il retrogusto di artificiale.
Cosa resta dei campi incolti, della natura selvatica e indomata? Praticamente nulla!
E se ci troviamo in questa situazione un motivo ci sarà. Nel tempo si è consolidata la concezione secondo la quale lo “spreco” debba essere limitato il più possibile e che quindi lo spazio che abbiamo a disposizione è da sfruttare al massimo.
In quest’ottica la natura non è reputata produttiva, perché non genera guadagno e quindi deve trasformarsi in qualcosa di “utile”. Ma chi stabilisce cosa è utile e cosa no?
“Prati che cambiano” è un’iniziativa che ha dato la possibilità, dal 21 al 25 settembre mediante dibattiti, ospiti e proiezioni, di riflettere sui temi ambientali e sulla creazione di una proposta alternativa al consumo del suolo.
Un momento per fermarsi e interrogarsi sulla strada da percorrere: quella della speculazione edilizia o quella del rispetto dell’ambiente, delle persone e della nostra cultura?
Mercoledì 21 settembre il progetto ha preso il via con “En quête de sens” presso il Piccolo Cinema Paradiso di Brescia.
Il 22 è stata la volta di una serata con “Genuino Clandestino” presso il Cinema Sereno del Villaggio Sereno (Bs). Venerdì 23 si è proposta la costruzione collettiva del Teatro di Paglia a Sanpolino in un’area verde rimasta soffocata dal cemento e dall’inquinamento e il 24 si è tenuto l’incontro “Zero consumo di suolo” con la sindaca di Lauriano (To) Matilde Casa e Domenico Finiguerra, l’ex sindaco del “comune virtuoso” di Cassinetta di Lugugnano (Mi).
Infine il 25 si è svolto il laboratorio di Cittadinanza Attiva con Joao Labrincha, dell’Accademia Cidada di Lisbona, che ha portato l’esperienza del lavoro di organizzazione e mobilitazione di proposte popolari attraverso il sostegno all’iniziativa del singolo e di movimenti dal basso.
Iolanda Stanzione