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Verso la Green Energy

Ecomondo

A Bergamo avviato un corso sulle agroenergie e sulla sostenibilità ambientale. La parola ai giovani aspiranti tecnici

Le tecniche di monitoraggio e gestione del territorio e dell'ambiente, le agroenergie e la sostenibilità ambientale sono il fulcro del corso IFTS iniziato a fine ottobre presso la scuola Imiberg di Bergamo. Siamo una classe di circa venti studenti tra i 18 e i 29 anni provenienti da diversi percorsi formativi. La finalità di questo corso è quella di formare tecnici agro-ambientali per le energie rinnovabili e tecnici gestori di impianti a biomasse e biometano.

Durante le lezioni frontali, noi studenti abbiamo approfondito dal punto di vista tecnico le varie tipologie di impianti, analizzandone i punti di forza e quelli di debolezza; in particolare, il nostro interesse si è focalizzato sugli impianti di biogas e sulle loro prospettive di sviluppo future attraverso la conversione a biometano.

Le esperienze del corso e…

In particolare, abbiamo individuato quali sono le varie biomasse utilizzabili ai fini energetici, ovvero le cosiddette matrici in ingresso, come i reflui zootecnici, gli scarti della lavorazione agro-alimentare e le colture dedicate, a partire dalle quali viene prodotto il biogas durante il processo di digestione anaerobica, vale a dire reazione chimico-biologica attuata dai batteri in assenza di ossigeno che porta alla produzione del biogas.

Non tralasciamo anche il fatto che ciò che rimane all'interno dei digestori al termine di tale processo presenta una notevole importanza: ha infatti fruibilità agronomica come concime biologico di alta qualità. Abbiamo avuto modo di confrontarci con realtà locali, in particolare abbiamo visitato gli impianti della Società Agricola Malpaga S.r.l situata a Cavernago, fraz. Malpaga, e abbiamo avuto il piacere di ascoltare le lezioni tenute da rappresentanti di due realtà specializzate in materia: il CREA-MAC di Stezzano, Unità di Ricerca per la Maiscoltura, e il Consorzio Italiano Biogas (CIB) con sede a Lodi.

Questo corso prevede inoltre 400 ore di tirocinio per permetterci di applicare e far maturare tutte le conoscenze apprese durante il percorso formativo; pertanto, tra aprile e giugno, avremo l'opportunità di mettere in pratica ciò che abbiamo acquisito in vari ambiti, tra cui aziende agricole con sistemi e impianti di agroenergia e biomasse, consorzi di aziende, le associazioni di categoria, punti cooperativi, realtà floro-vivaistiche, aziende che trattano rifiuti organici, aziende e gestori di energie alternative.

… le sue finalità

In un'epoca che punta sempre di più all'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, questo corso ci insegna a essere più consapevoli riguardo all'importanza di sostituire le tradizionali fonti di energia, ovvero quelle di origine fossile, con alternative più ecocompatibili, ma anche di salvaguardare e tutelare l'ambiente che ci circonda, rendendoci inoltre coscienti della ricchezza del nostro territorio bergamasco.

 

 

A tutta birra con le alghe

L’utilizzo delle alghe può risultare virtuoso nel campo dei biocarburanti in quanto potrebbe costituire una valida fonte di energia alternativa. Il loro impiego concorre alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, non pregiudicano lo sfruttamento dei suoli in quanto possono essere coltivate in ecosistemi marini e per questo motivo non contrastano con le colture destinate all’alimentazione. Esse sono in grado di produrre più biomassa per metro quadrato rispetto alle coltivazioni più comuni, come la canna da zucchero e il mais. Un paese leader in questo settore è la Spagna: a Chiclana, nel 2011, è stato realizzato un impianto per la produzione di biofuel da alghe. Questi vegetali si sviluppano grazie ai nutrienti presenti nelle acque reflue, permettendo una depurazione di queste ultime, poi vengono destinati alla produzione di biocarburante. Il biometano prodotto dalle alghe alimenta tuttora, a Cadice, circa 200 veicoli aziendali e una serie di autobus pubblici e camion della raccolta differenziata. Purtroppo un grande ostacolo è rappresentato dai costi di produzione che risultano elevati in attesa di metodi più economici per la produzione e coltivazione di queste alghe. Si spera tuttavia che questa fonte alternativa venga tenuta in considerazione, nell’ottica dello sviluppo di una società sempre più attenta al rispetto dell’ambiente.

 

Di bio c’è anche il metano. Biogas e biometano: le armi vincenti per un Pease più sostenibile

L’idea di multifunzionalità nel comparto agricolo ha portato allo sviluppo di impianti a digestione anaerobica (impianti biogas) volti alla produzione di energia in modo rinnovabile con lo scopo di seguire le normative europee in materia ambientale. A causa della riduzione degli incentivi è aumentata la necessità di ricorrere a sistemi alternativi per la produzione di biocombustibili da autotrazione: la soluzione per questo problema è rappresentata dal biometano e noi ve la spieghiamo.

Biometano, la fonte di energia che promette bene

Sul territorio bergamasco gli impianti a digestione anaerobica agricoli sono 17 (dato riferito al 2012), i quali sono alimentati con prodotti organici. Il biogas si origina da un processo microbiologico attuato da batteri di diverse specie: i più importanti sono quelli metanigeni che, nutrendosi di un substrato organico, trasformano le biomasse agricole inserite in metano, anidride carbonica e altri gas in percentuali inferiori all’1% (ossigeno, idrogeno, anidride solforica). Contestualmente alla copertura del fabbisogno di energia elettrica da fonte rinnovabile, l’Unione Europea ha imposto agli stati membri di soddisfare il 10% del fabbisogno attuale di carburanti fossili per autotrazione con biocombustibili, come biodiesel, bioetanolo e soprattutto biometano, che sembrerebbe essere il più promettente, in quanto i veicoli a gas son già molto diffusi in Italia. Quest’ultimo viene prodotto mediante due fasi: produzione del biogas grezzo (prevalentemente attraverso la digestione anaerobica di biomasse) e successiva rimozione (upgrading) delle componenti non compatibili con l'immissione in rete (anidride carbonica e altri gas). Nel marzo 2018 è stato quindi approvato dal governo italiano un decreto ministeriale, chiamato “decreto biometano”, per incentivare tale settore produttivo. Le motivazioni che hanno portato all’approvazione sono state: la contribuzione alla riduzione delle emissioni di gas serra; l’utilizzazione del biometano come biocombustibile per veicoli; la possibilità di immetterlo in una rete di distribuzione nazionale; la possibilità di trasporto e stoccaggio per la produzione di energia lontano dal sito di produzione; il fatto che il biometano rappresenti una fonte rinnovabile e sostenibile e permetta la riduzione della dipendenza da importazione per circa il 10%; la creazione di una nuova economia locale. Per tutte queste motivazioni è stato quindi opportuno definire un quadro incentivante che favorisse la produzione e l’utilizzo del biometano come carburante e quindi stabilire norme volte allo sviluppo di nuovi impianti di distribuzione di gas naturale.

Per una società migliore

Noi, in qualità di studenti, abbiamo deciso di frequentare questo corso nella speranza di apprendere nuovi contenuti, informarci e coltivare dentro noi stessi la speranza che un giorno, il più presto possibile, anche la nostra società e il nostro Paese propongano progetti sempre più volti al raggiungimento della sostenibilità, facendola diventare un valore che anche le generazioni future possano accogliere e perseguire.

 

 

Ecomondo: A che punto siamo con le energie rinnovabili? A Rimini la più importante fiera europea di green economy, fra presente e futuro

 

Dal 7 al 10 novembre si è svolta a Rimini la 21a edizione di Ecomondo, la più importante fiera dell’area euro-mediterranea riguardante il settore della green e circular economy, a cui noi studenti del corso IFTS su agroenergie e sostenibilità ambientale abbiamo preso parte.

All’evento hanno partecipato oltre 116.000 visitatori e 1.200 espositori distribuiti su una superficie di 113.000 mq, con un gran numero di settori produttivi rappresentati: dalle energie rinnovabili al trattamento e riciclo dei rifiuti, dalle coltivazioni agricole alla tutela dell’ambiente in genere, sempre con un occhio di riguardo per l’innovazione; in particolare, dato il nostro percorso di studio, ci siamo concentrati sul tema energetico, visitando padiglioni dedicati all’impiantistica dei digestori anaerobici per biogas e ai motori deputati alla produzione di energia elettrica, seguendo anche una conferenza tenuta dal CIB (Consorzio Italiano Biogas) di cui eravamo ospiti.

Questa conferenza era incentrata sulle modalità e prospettive della raffinazione di biogas in biometano. Il biogas, di norma utilizzato per la produzione di energia elettrica, vede ora nuove possibilità di sviluppo grazie alla trasformazione in biometano, un combustibile “verde” che può essere usato per autotrazione oppure direttamente immesso nella rete di distribuzione nazionale, sostituendo il metano fossile e permettendo così di ridurre enormemente le emissioni di CO2 e altri inquinanti responsabili dell’effetto serra.

Allo stato attuale le previsioni di sviluppo del settore sono molto incoraggianti, viste le recenti regolamentazioni introdotte. Tornando a noi, gli spunti di riflessione offertici dalla visita a Ecomondo sono molteplici e sicuramente interessanti: abbiamo avuto un assaggio di come sia possibile sfruttare nel concreto, in campo ambientale ed energetico, le numerose innovazioni scientifiche e tecnologiche degli ultimi anni, vedendo tradotte in pratica le nozioni apprese in aula e ricevendo così un ulteriore stimolo a proseguire il nostro corso con entusiasmo.

E con un grande quesito. I tempi sono ormai maturi, le nostre conoscenze sempre più avanzate: siamo pronti per una rivoluzione tutta green? 

 

I corsi per l'a.a. 2018-2019 > I tecnici del futuro scelgono IFTS

- Tecnico di monitoraggio e gestione del territorio e dell’ambiente – agroenergie e sostenibilità ambientale (4ª edizione)

- Tecnico del turismo rurale e dei prodotti tipici e biologici (3ª edizione)

Contattaci per l’iscrizione

Tel.: 035 0522105 – 035 0522104

mail: info@fmdc.itwww.fmdc.it

Aprile 2018

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