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Valencia, capitale verde d’Europa 2024

La città si è distinta per l’enorme quantità di verde urbano, i numerosi progetti di riqualificazione e per essere la prima città a misurare la CO2 del turismo

Nonostante il freddo sia arrivato in ritardo quest’anno, se qualcuno inizia già a pensare alla prossima meta estiva, Valencia può essere un’ottima candidata. È infatti grazie alle misure adottate per rendere il turismo più sostenibile che la città spagnola si è aggiudicata il prestigioso premio di Capitale Verde Europea 2024, in aggiunta ai traguardi già raggiunti e quelli prefissati in materia di neutralità climatica e transizione verde.

Il fatto che Valencia sia una città verde lo si nota sin da subito, infatti il 97% degli 800 mila abitanti vive a 300 metri da aree verdi urbane, dove potersi rifugiare per fuggire dalla frenesia della città e godere della natura senza allontanarsi. In totale sono quasi cinque milioni i metri quadrati di zone verdi tra i Giardini del Turia, il parco urbano più lungo d'Europa, il parco naturale dell’Albufera casa di migliaia di uccelli che frequentano le zone umide e La Huerta, zona di fertili frutteti e orti che forniscono i ristoranti e i mercati locali con prodotti di stagione che lasciano pochissime impronte ambientali, motivo per cui la città era già stata nominata Capitale dell’Alimentazione Urbana Sostenibile nel 2017.

Non solo, Valencia ha dimostrato il proprio impegno nel migliorare la qualità dell'aria e nel ripristinare gli ecosistemi naturali, insieme allo stimolo di una produzione alimentare più sana, sostenibile ed inclusiva. Grazie alle iniziative messe in campo, Valencia potrà ora rappresentare tutte quelle città che sognano la riduzione totale della propria impronta di carbonio, sfruttando al meglio i 600 mila euro vinti con il riconoscimento europeo per finalizzare i progetti proposti a supporto della propria candidatura, battendo la città di Cagliari nella fase finale della selezione.

La prima città a misurare le emissioni legate al turismo

Valencia è la prima città del mondo a misurare le emissioni di CO2 generate direttamente dal turismo. Nel 2019 i viaggiatori sono stati 2,2 milioni e i pernottamenti per la prima volta hanno superato i 5 milioni toccando gli 1,3 milioni di tonnellate di CO2, derivanti per l’81% dai mezzi di trasporto con cui i turisti hanno raggiunto la città. Soltanto l’1% delle emissioni era dovuta agli spostamenti all’interno della città stessa; ma tale quota potrà essere ulteriormente ridotta dopo la conversione all’elettrico dell’intero sistema dei trasporti pubblici e piantando nuovi alberi capaci di assorbire gas serra. In questo modo potrà proporsi come meta per il turismo sostenibile, diventando non solo città a neutralità climatica entro il 2030, ma anche destinazione turistica carbon neutral entro il 2025.

Un altro punto di forza della candidatura spagnola è stato il progetto Re-Natura impegnato nella riconversione ad uso pubblico della piazza del Ayuntamiento, derivante dalla combinazione di alberi, vegetazione, acqua e terreni permeabili che sosterranno la biodiversità dell'ambiente e regoleranno le temperature e l'umidità della piazza.

Ulteriore progetto riguarda il quartiere di Petxina, il primo superblocco della città, ispirato ai blocchi urbani di Barcellona. Il tracciato stradale è stato ridisegnato, riducendo la carreggiata a una sola corsia con severi limiti di velocità: ciò ha permesso di ampliare gli spazi pedonali adiacenti, arricchiti da nuova vegetazione e arredo urbano e ridurre lo spazio dedicato alla circolazione dei mezzi dal 57% al 18%.

Tutto ciò porta all’inversione della classica piramide della mobilità, che ha posto il pedone in cima, seguito dalla bicicletta, dal trasporto pubblico e dal veicolo a motore privato in fondo alla lista delle priorità. Il risultato più visibile è l'estensione della rete di piste ciclabili a 160 chilometri, che già erano valsi a Valencia il titolo di Capitale del turismo intelligente nel 2022.

Strategia Urbana 2030

L’amministrazione ha messo a punto una Strategia Urbana per il 2030 che coniuga gli aspetti ambientali con quelli sociali, lavorando per l’offerta di alloggi a prezzo accessibile, l’inclusione, la tutela delle diversità e la qualità della vita dei cittadini. Una sfida non così semplice, per un’area urbana che è la terza in Spagna per dimensioni e ha duemila anni di storia alle spalle. Tra le priorità ci sono l’installazione di pergole fotovoltaiche che generano elettricità su piccola scala e il rinnovo del sistema di illuminazione pubblico; quest’ultimo porterà a un risparmio annuo pari a 4 milioni di euro, da reinvestire nell’efficienza energetica.

Diverse iniziative, partite sotto forma di progetti pilota, potranno essere allargate ad altre aree della città in caso di successo. Ne è un esempio il progetto Grow Green che prevede la realizzazione di sistemi di accumulo dell’acqua piovana e giardini verticali su facciate e terrazzi per attutire lo stress termico degli edifici. Grow Green consiste in una foresta sostenibile in uno spazio precedentemente utilizzato per il parcheggio delle auto e un Ecosistema Verticale sulla facciata della scuola locale, che isola e insonorizza le aule all'interno, ma ha come obiettivo la depurazione delle acque grigie provenienti dai bagni della scuola per essere riutilizzate nel giardino. I benefici hanno riguardato la permeabilizzazione e la termoregolazione, abbassando la temperatura massima originaria in estate da 40°C a 26°C e migliorando l'abitabilità e l'efficienza energetica del centro.

Valeria Ferrari

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Cronologia delle città vincitrici

2018 Nimega (Paesi Bassi)

2019 Oslo (Norvegia)

2020 Lisbona (Portogallo)

2021 Lahti (Finlandia)

2022 Grenoble (Francia)

2023 Tallin (Estonia)

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European Green Capital Award - Origine e funzione del premio

Il premio European Green Capital nasce nel 2008 dall’iniziativa di 15 città europee accomunate da una visione ecosostenibile della vita nei grandi centri abitati con l’obiettivo di finanziare progetti di sviluppo urbano ecosostenibile ideati dalla città vincente e di sollecitare una riflessione sulle possibili evoluzioni, in chiave green, di tutte le città che decidono di concorrere per il titolo. Il concorso vuole spronare le città europee a porsi obiettivi ambiziosi in termini di riduzione dell’impatto ambientale, coinvolgimento dei cittadini e qualità della vita dei propri abitanti. Ogni capitale verde, infatti, spicca come esempio per le altre città e guarda al futuro della vita urbana in chiave smart city: città sempre più moderne, connesse e attente al benessere di coloro che le abitano. La commissione valuta le proposte sulla base di 12 indicatori ambientali, tutti orientati alla lotta alla crisi climatica: qualità dell’aria, rumore, risparmio idrico, uso sostenibile dei terreni e consumo del suolo, economia circolare, rifiuti e spreco, natura e biodiversità, crescita verde ed eco-innovazione, cambiamento climatico: mitigazione e adattamento, mobilità urbana sostenibile, prestazioni energetiche e governance ambientale. Il verde è visto non solo come infrastruttura urbana da tutelare e valorizzare, ma come vettore di crescita economica, di innovazione, di miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini. Vince chi riesce a proporre soluzioni ecologiche dedicate appositamente alla crescita urbana sostenibile.

Dicembre 2023

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