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Un’occasione imperdibile per ripensare la mobilità urbana

mobilità urbana

La tanto conclamata Fase 2 sarà quella chiamata a portarci fuori dalla situazione di lockdown ma sarà anche il momento nel quale dovremmo abituarci a nuove abitudini e diversi stili di vita. Perché non sfruttare l’occasione per ripensare anche le abitudini di spostamento in città? La bicicletta, infatti, si candida come il mezzo perfetto per muoversi in modo sostenibile mantenendo un adeguato distanziamento sociale.

Tra le prime realtà a chiedere un cambio di passo nella concezione degli spostamenti urbani c’è la Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) di Roma. L’associazione ha fatto arrivare una lettera alla giunta guidata dalla sindaca Raggi per mette al centro della mobilità nella Capitale la bici, veicolo ideale per mantenere la distanza tra le persone e limitare il traffico nelle vie più centrali. Per farlo, Fiab ha proposto di creare una rete di linee ciclabili nelle assi nevralgiche della città anche a discapito delle carreggiate stradali. Nuove corsie per le due ruote che dovranno essere accompagnate da altri accorgimenti come la possibilità di parcheggiare le bici sui marciapiedi, la realizzazione di zone di percorrenza a bassa velocità, una maggiore diffusione del bike sharing e una campagna di sensibilizzazione sui vantaggi della mobilità dolce.  

Quasi in contemporanea con la proposta romana, anche Legambiente è scesa in campo con una lettera rivolata ai sindaci di tutte le città italiane e al presidente dell’Anci. L’associazione ambientalista ha strutturato in cinque punti un’idea su come ripensare la mobilità urbana in maniera sostenibile durante questo periodo di ripartenza. Naturalmente al centro del progetto c’è sempre lei, la bicicletta, con la richiesta di incentivarne l’utilizzo realizzando percorsi ciclabili temporanei (alcuni potrebbero diventare definitivi?) lungo le tratte più frequentate e un rafforzamento nei servizi di bike sharing, anche in elettrico. Gli altri tre punti sottolineano invece la necessità di una maggior sicurezza sui mezzi pubblici, incentivi e aiuti sulla rottamazione dei veicoli inquinanti e un uso più massiccio dello smart working. Proposte che, come sottolineato da Legambiente, non richiedono alti investimenti e potrebbero rientrare nei fondi stanziati dalla Legge di Bilancio 2020 per la realizzazione di percorsi ciclabili. 

Le proposte delle associazioni italiane non rappresentano di certo un unicum. Negli Stati Uniti, città come New York e Chicago hanno registrato un netto incremento nella percentuale degli spostamenti su due ruote anche per scongiurare l’utilizzo dei mezzi pubblici. Numeri nati anche da sconti su servizi di sharing e incentivi sull’acquisto di e-bike e scooter elettrici. Mentre a Londra alcuni servizi hanno attuato un’offerta che prevede tre mesi di utilizzo gratuito delle e-bike rivolta ai dipendenti del sistema sanitario britannico per i loro spostamenti sul luogo di lavoro. Il progetto si chiama Fully Charged e prevede che i lavoratori sanitari ricevano anche casco, lucchetti e assistenza. 

Aprile 2020

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