Cresce il numero di località che si candidano a diventare European Green Capital. Anche Parma, Perugia e Torino in corsa per il 2022
Circa due terzi della popolazione europea abita nelle città e proprio nelle città si giocano oggi le maggiori pressioni e sfide ambientali, soprattutto quelle legate all’inquinamento e ai trasporti. Il Premio Capitale Verde Europea (European Green Capital) è stato istituito nel 2008 dalla Commissione europea proprio come riconoscimento alle città di almeno 100mila abitanti che dimostrino interesse per la salvaguardia e il miglioramento dell’ambiente. Nel 2015, per rispondere alle sollecitazioni delle piccole città che avevano manifestato il desiderio di veder riconosciuto anche il loro impegno a favore dell’ambiente e della sostenibilità, è stato inoltre creato anche il Premio Foglia Verde Europea, destinato alle città “verdi” più piccole, con una popolazione compresa fra i 20mila e i 99mila abitanti.
Premi importanti quindi, non solo per il loro valore celebrativo quanto piuttosto per la capacità di stimolare un numero crescente di agglomerati urbani verso le sfide dell'ecologia e verso un futuro più smart e sostenibile per l'ambiente e per i propri cittadini.
La prima città ad essere premiata, nel 2010, è stata la svedese Stoccolma, alla quale fu riconosciuta la capacità di conciliare crescita urbana e sviluppo sostenibile. Negli anni sono poi state premiate Amburgo, Vitoria-Gasteiz, Nantes, Copenaghen, Bristol, Lubiana, Essen, Nimega, Oslo. Capitale verde di questo 2020 è la portoghese Lisbona, per aver dimostrato come sia possibile trasformare le sfide ambientali in opportunità, mentre per il prossimo anno sarà la finlandese Lahti. Il titolo di Foglia Verde 2020 invece è andato all’irlandese Limerick e alla belga Mechelen.
Come vengono selezionate le città vincitrici
Il Premio Capitale Verde Europea è aperto a tutte le città di oltre 100mila abitanti di uno Stato membro dell'Unione Europea, di uno stato candidato all'ingresso nell'Unione, oppure di Norvegia, Svizzera, Liechtenstein e Islanda.
Le città candidate devono dimostrare la capacità di raggiungere obiettivi ambiziosi e permanenti in fatto di tutela ambientale e sviluppo sostenibile ed essere un modello per altre città che vogliano intraprendere buone pratiche ambientali.
La valutazione avviene sulla base di dodici indicatori: attenuazione e adattamento ai cambiamenti climatici, mobilità urbana sostenibile, gestione sostenibile del suolo, natura e biodiversità, qualità dell'aria, inquinamento acustico, gestione dei rifiuti, gestione delle acque, crescita verde e innovazione tecnologica sostenibile, prestazioni energetiche e governance.
Spetta a un gruppo di esperti internazionali stabilire quali città potranno accedere - secondo i dodici parametri stabiliti - alla rosa di candidati che sarà sottoposta a una giuria internazionale presieduta dalla Commissione Europea.
Le città selezionate dovranno presentare un piano d’azione per l’anno in cui potrebbero essere Capitali Verdi e mettere in atto strategie comunicative efficaci. A questo punto la giuria dovrà valutare gli impegni per un costante miglioramento ambientale, le strategie volte al coinvolgimento dei cittadini e la capacità della città a porsi come modello di promozione di buone pratiche ambientali. I vincitori vengono annunciati durante una cerimonia che ha luogo nel giugno di ogni anno nella Capitale Verde in carica.
Record di città candidate
Essere una Capitale Verde è un motivo di orgoglio e di crescita sul profilo internazionale, ma ha anche un ritorno in termini pratici ed economici che vanno oltre l’anno del mandato.
Le città che in passato hanno goduto del titolo di Capitale Verde hanno beneficiato infatti di maggiori flussi turistici, di una maggior copertura mediatica e di un incremento dell’occupazione grazie agli investitori stranieri. Nel 2018, in occasione del 10° anniversario del premio Capitale Verde, al fine di stimolare maggiormente la partecipazione al concorso, è stato previsto per la prima volta anche un premio in denaro: Lisbona, la Capitale verde in carica, ha dunque ricevuto un riconoscimento di 350mila euro.
E per il titolo di Capitale verde 2022 e Foglia verde 2021 c’è stato un record di candidature, il numero più alto nei 13 anni di vita dell’iniziativa: 36 città da 18 Paesi, la maggior parte dei quali alla prima candidatura.
L’ambizione al riconoscimento è la dimostrazione del crescente interesse delle città e dei cittadini per le sfide poste dai cambiamenti climatici e ambientali. Il Commissario europeo per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca Karmenu Vella, ha dichiarato: «Le città sono in prima linea per quanto riguarda gli effetti dei cambiamenti climatici e della perdita di natura, ma sono in prima linea anche per migliorare la situazione. Il record di candidature dimostra come le città europee abbiano compreso l’importanza di migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso il miglioramento delle condizioni ambientali». A giugno sapremo chi si sarà aggiudicato i due ambiti titoli di Capitale verde e Foglia verde 2022: per la prima volta, in gara ci saranno anche tre città italiane.
Parma, Perugia e Torino in lista
Tra le 18 città che si contenderanno il titolo di Capitale Verde 2022 ci saranno anche Parma, Perugia e Torino. Parma punta sulla sostenibilità, sulla riduzione del consumo di suolo in favore di aree verdi e sui progressi nella raccolta differenziata, che supera l’80% grazie all’adozione del sistema porta a porta a tariffazione puntuale.
Tra i punti di forza della città emiliana c’è anche il corridoio verde di 11 chilometri che protegge il centro città dal reticolo autostradale, per un miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione dell’inquinamento acustico.
Per quanto riguarda la mobilità, Parma ha scelto di rinnovare il parco dei mezzi pubblici con uso esclusivo di filobus, metano e diesel Euro 6, creare nuove piste ciclabili e incentivare il car sharing e il car pooling per ridurre al minimo l’uso dell’auto privata. Infine, la città si è posta l’ambizioso obiettivo di ridurre del 45% le emissioni di CO2 entro il 2030 e diventare carbon neutral entro il 2050.
Anche Perugia parte con le carte in regola: raccolta differenziata al 71%, oltre 10 milioni /mq di verde urbano e più di 48 mila alberi, 7 casette dell’acqua per un risparmio stimato di 16 milioni di bottiglie di plastica, 27 mila punti luce led per un risparmio energetico di 9 milioni di kwh/anno e oltre 180 associazioni che curano i parchi e il verde urbano.
Infine Torino, la città che Greta Thunberg ha scelto per la sua visita in Italia lo scorso 13 dicembre e che si è aggiudicata l’onore di ospitare il terzo raduno mondiale dei Fridays For Future, in programma per il prossimo agosto. Se le 3 città italiane passeranno in finale lo sapremo solo questa primavera: intanto, non ci resta che goderci Lisbona.
Arianna Corti