Tra arte e storia, vite che riemergono dal passato e che raccontano la lotta per la pace, la resistenza fisica, l’amore per la vita nonostante tutto e tutti
Vite di donne straordinarie, donne che hanno amato, che hanno lottato, che hanno sfidato una società aggressiva e maschilista riversando passioni e dolori nella propria arte. In questo articolo dedicato alle donne andiamo alla scoperta di due mostre, attualmente in corso a Milano, che ci offrono uno spaccato, simbolico e significativo anche se parziale, di quel mondo femminile che ha contribuito a fare la storia, rimanendo tuttavia troppo a lungo e ingiustamente poco valorizzato.
Una stilista per la pace
Cominciamo con una piccola eppure ricchissima mostra documentaria su Rosa Genoni, ospitata nelle sale del Palazzo del Senato di Milano. “Per la moda, l’insegnamento, la pace e l’emancipazione” è il sottotitolo dell’esposizione, che ci aiuta a inquadrare la vita di questa emblematica donna, che la città ha inserito nel novero delle “14 donne che hanno fatto grande Milano”.
Ma chi era esattamente Rosa Genoni? Di origini umili, crebbe con la passione per la moda, divenendo in poco tempo un’apprezzata stilista i cui abiti si ispiravano ai dipinti di artisti come Botticelli, Bramante, Veronese, Raffaello, Tiziano e Donatello.
Ben presto alla sua carriera artistica si affiancò quella politica: da convinta pacifista, fondò nel 1914 la “Pro Umanità”, un’associazione nata con l’intento di assistere i profughi di guerra bisognosi di aiuto e far recapitare viveri ai soldati italiani al fronte, quando poi, l’anno seguente, anche il nostro Paese entrò in guerra.
Fu l’unica donna italiana su 1187 a partecipare all’Aja, in Olanda, al Primo Congresso Internazionale Femminile, dove si discusse del ruolo attivo delle donne per una cultura di pace. Da questa esperienza di donne straordinarie, nacque nel 1919 la Women International League for Peace and Freedom, che sostenne con convinzione - nell’ottica di una cultura di pace – il principio di autodeterminazione dei popoli, rilanciato poi dal Presidente americano Woodrow Wilson nei suoi celebri 14 punti. Amica di Anna Kuliscioff e di altre figure di spicco come Hermann Hesse, Bertrand Russell e Gaetano Salvemini, la coraggiosa Rosa fu continuamente osteggiata anche dai fascisti e continuò a essere sorvegliata e giudicata sovversiva sino alla veneranda età di 70 anni, a riprova della sua importanza nel contesto politico dell’epoca.
Nella mostra, curata con affetto fin nei minimi dettagli dalla nipote di Rosa Genoni – Raffaella Podreider – con l’aiuto di diverse altre associazioni e fondazioni, potrete ammirare gli oggetti personali della donna, i bozzetti dei suoi graziosi abiti (tra cui quello ispirato alla “Primavera” del Botticcelli) e una quantità straordinaria di lettere, scritti, cartoline, ritagli di giornale, che testimoniano tutti insieme la vita piena e attiva di questa donna, a cui anche Tirano dedicherà una mostra dal 19 maggio al 17 giugno.
Un’artista come poche
Se quella di Rosa Genoni è stata una lotta pubblica per l’affermazione di una cultura pacifista, più intima – ma non meno dura – è stata quella dell’altra donna protagonista di queste prossime righe: Frida Kahlo. Rispetto a Rosa Genoni, Frida Kahlo è una donna decisamente più nota al grande pubblico, forse la più acclamata artista messicana di sempre.
Ma, come lo stesso titolo della mostra in corso al Mudec di Milano mette in evidenza, occorre andare “oltre il mito” e le leggende che hanno oscurato o distorto la vita di questa artista. Il percorso espositivo si sviluppa in quattro tappe: donna, terra, politica, dolore.
Proprio l’intimo rapporto della donna con il dolore e il suo amore viscerale per Diego Rivera (ma anche sofferto, per i di lui tradimenti), evocano in tutta la sua potenza l’estro artistico di Frida Kahlo, che nella vita lottò contro l’impossibilità di avere figli e, quotidianamente, contro la sofferenza, dopo che un incidente tramviario le compromise l’uso di una gamba e la stabilità della colonna vertebrale.
La mostra raccoglie, per la prima volta in Italia, tutte le opere, incluse quelle inedite, delle più grandi collezioni al mondo dedicate a Frida Kahlo – dagli autoritratti alle nature morte che tanto la ossessionavano fino alle raffigurazioni più astratte e simboliche – in un poderoso percorso espositivo, che contempla anche un filmato amatoriale girato in 16mm, dove vediamo Frida e il marito che amoreggiano nel giardino di casa, e una storia dell’artista in versione fumettistica, pensata come un dialogo tra la donna e la Morte, tanto invocata quando oramai la vita si apprestava a tramontare.
Lorenzo Dell’Onore
Gli appuntamenti
> Rosa Genoni, una donna alla conquista del ‘900. Per la moda, l’insegnamento, la pace, l’emancipazione
Ingresso gratuito. Per informazioni sugli orari: www.archiviodistatomilano.beniculturali.it In mostra fino al 17 marzo presso il Palazzo del Senato, via Senato 10, Milano. Chiude l’esposizione un convegno dal titolo “L’impegno politico e sociale di Rosa Genoni” (17 marzo 2018, ore 10).
> Frida Kahlo. Oltre il mito
Fino al 3 giugno 2018 presso MUDEC – Museo delle Culture, Milano. Costo del biglietto: intero 13 euro, ridotto 11. Sono previste ulteriori riduzioni. Per maggiori info su costi e orari della mostra www.mudec.it