feedFacebookTwitterlinkedinGoogle+

infoSOStenibile

Speciale Turismo SOStenibile - Parchi dell'Alta Marca Trevigiana: l'unione che fa la forza

Cinque percorsi didattici tra le colline del Prosecco e le foreste del Cansiglio, per un turismo lento e tutto da vivere

Alle spalle di Venezia c'è una terra silenziosa fatta di vigneti e uliveti, di alti boschi misteriosi, di grotte e di doline, di popoli antichissimi e di tradizioni da preservare: sono le colline dell'Alta Marca Trevigiana, in provincia di Treviso, a metà strada tra le Dolomiti e la laguna veneta. Qui, cinque parchi tematico-didattici e cinque comuni diversi (Cordignano, Fregona, Sarmede, Cappella Maggiore e Revine Lago) si sono uniti in un percorso comune per la valorizzazione del proprio territorio: è nata così la rete dei Parchi dell'Alta Marca Trevigiana, per proporre un'offerta turistica dedicata e, soprattutto, per avvicinare le nuove generazioni ai saperi della propria terra. Che spaziano dalle antiche maestranze dei carbonai nel bosco del Cansiglio a quelle dei produttori d'olio di Cappella Maggiore, dalle grotte del Caglieron alle decorazioni fiabesche del borgo di Sarmede, dai sentieri lungo i laghi di Revine fino alle ricostruzioni dei villaggi preistorici del Parco del Livelet. «Natura, tradizioni, cultura, gastronomia: sono luoghi a misura di turismo lento, da scoprire pian piano. E che poggiano le proprie radici in territori da sempre molto vissuti, molto amati», spiegano da Unpli Veneto, che coordina oggi la rete di tutti e cinque i parchi.

I parchi dell'Alta Marca tra natura...

Al Parco dei Carbonai, posto a 850 metri d'altitudine nelle Foreste del Cansiglio, è possibile non solo passeggiare tra i numerosi e suggestivi sentieri, ma anche rivivere in prima persona la durissima vita dei carbonai, di cui oggi rimangono solo gli ultimi ricordi. Come quelli custoditi da Ottorino Soneghet, 82 anni, nipote di carbonai e uno dei pochi rimasti a custodire le antiche tradizioni: Ottorino è una delle anime del parco e dell'associazione Pro Belvedere che ne cura l'apertura e le iniziative.

Qui è possibile visitare la ricostruzione di un “casòn” nel bosco e di un “pojat” carbonifero, ma anche assaggiare i prodotti tipici della tradizione, tra cui il “frico” di patate e formaggio, che insieme alla polenta costituiva l'alimentazione base per il “popolo del bosco”. L'unione tra natura e opera dell'uomo nei secoli è visibile anche nel Parco delle Grotte del Caglieron di Fregona, ai piedi della foresta del Cansiglio: gli avvicendamenti geologici hanno creato infatti grotte, doline e stratificazioni di arenaria, o “pietra dolza”, che da secoli viene estratta per realizzare stipiti, davanzali o gradini nelle abitazioni locali. È stato il lento scavare degli scalpellini trevigiani a creare le enormi cavità nel cuore della montagna, insieme allo scrosciare del torrente Caglieron, ed entrambe le opere – umana e naturale – si toccano con mano lungo la passerella di legno che attraversa le grotte, accompagnati da appassionate guide naturalistiche.Basta poi uscire dalle grotte e dalle foreste per ricordarsi che queste sono anche terre di vigneti (vicinissime le colline del Prosecco, da poco patrimonio Unesco) e di uliveti, tra i più settentrionali d'Italia: perché non fermarsi dunque nel Parco dell'Olio di Cappella Maggiore e scoprire le radici dell'olio extravergine di oliva qui prodotto?

...E cultura

Sempre di opera umana, ma un bel po' più antica, è quella di cui si parla al Parco Archeologico-Didattico del Livelet, a Revine Lago: zona di preistorici insediamenti fin dai tempi remoti, lungo le coste dei laghi di Revine sono state rinvenute infatti testimonianze che spaziano dal Neolitico all'Età del Bronzo.

Grazie a studi di archeologia sperimentale, antropologia e paleontologia, il Parco del Livelet ha ricostruito tre palafitte preistoriche, su terra e su acqua, per raccontare la vita quotidiana di chi in diverse epoche della storia umana aveva abitato quelle placide sponde. Al Parco delle Fantasia di Sarmede, invece, le testimonianze culturali si rincorrono lungo i muri degli edifici del paese: murales, affreschi, disegni fiabeschi raccontano il Parco delle Fantasia del piccolo borgo che divenne patria eletta dell'artista e illustratore ceco Stepan Zavrel.

Fortissima l'impronta lasciata da Zavrel a Sarmede, oggi uno dei centri più famosi sul piano internazionale per quanto riguarda l'illustrazione, grazie a una mostra annuale e alla scuola di illustrazione.

Per maggiori informazioni: http://www.parchialtamarcatrevigiana.it/

Erica Balduzzi

Luglio 2021

Articoli Correlati

Collaborazione, aiuto reciproco e interconnessione i temi di riflessione dell’incontro...
Lo scambio di vestiti è occasione di socializzazione e divertimento Alla base una forte...
Da tre generazioni produzione locale, vendita diretta, alta qualità e riparabilità dei...
La scelta di essere sostenibile non solo a parole Informazioni e trasparenza grazie al...