Brescia primeggia, Montichiari al secondo posto, Castenedolo e Chiari seguono a ruota. In crescita il numero totale di impianti della provincia
Brescia e provincia, con i suoi 17.699 impianti installati su tutto il territorio e una produzione di energia totale di circa 385.000 Kw, si conferma estremamente attiva nel settore del fotovoltaico.
I numeri, in continua crescita, dimostrano come questa tecnologia rappresenti la scelta di un numero sempre maggiore di persone, attratte dalla affidabilità ed efficienza energetica degli impianti, più produttivi ed economici ogni giorno che passa. La città di Brescia si classifica al primo posto sia come potenza prodotta che come numero totale di impianti installati (numero di impianti e energia prodotta non sono direttamente proporzionale in quanto gli impianti possono essere di diverse dimensioni e utilizzare diverse tecnologie con rendite differenti).
Nel capoluogo sono 32.692 i Kw prodotti con un numero totale di impianti pari a 1.196. Segue Montichiari, seconda classificata, che produce un terzo di energia rispetto a Brescia, avvicinandosi alla soglia dei 12.000 Kw con 273 impianti, a dimostrazione del fatto che i dati del numero degli impianti e l’energia prodotta siano numeri da considerare separatamente. Ulteriore prova sono i casi di Leno e Provaglio D’Iseo, rispettivamente secondi e terzi classificati come numero totale di impianti ma lontani dal podio come quantità di energia prodotta, segno che in comune sono stati realizzati tanti impianti di piccole dimensioni: ottimi esempi di come il fotovoltaico sia diventato una forma di investimento per i comuni cittadini, che preferiscono autoprodursi l’energia e rivendere l’eccesso piuttosto che acquistarla dalla rete tradizionale, sempre più costosa e di provenienza estera.
Al contrario nelle grandi città affollate da condomini e zone industriali, l’investimento fotovoltaico è stato sostenuto soprattutto da imprese private che hanno deciso di utilizzare i tetti dei capannoni per i pannelli fotovoltaici, trasformando una superficie “morta” in una fonte di energia a basso impatto ambientale e a Km zero. Una scelta lungimirante che abbraccia l’annoso tema dell’indipendenza energetica italiana: un’alternativa all’import energetico esiste ed è a disposizione di tutti coloro che dispongono di un’area adeguata, oltre a essere particolarmente vantaggiosa in termini di agevolazioni e vantaggi fiscali, confermati per tutto il 2014.
Manuel Montanaro