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Sicilia d'entroterra, turismo slow e paesi da scoprire

Artigiani che mantengono vive le tradizioni, borghi nel cuore interno e montano dell’isola che fanno del turismo lento la propria bandiera

Nella luce bassa del tramonto, le case bianche del centro storico di Scicli si pennellano di festoni di luce color zafferano, i fregi barocchi s'infiammano e tutto l'abitato assume i contorni evanescenti e morbidi della fiaba. La campagna circostante, quadrettata di muretti a secco e dal verde intenso delle enormi chiome dei carrubi, è tutta un frinire di cicale e i Monti Iblei s'allungano morbidi e perlacei verso il Mediterraneo, sfumati nella foschia azzurrina che sale dal mare. Siamo nell'estremo sud della Sicilia, nella provincia di Ragusa che s'affaccia dritta su Malta e su Gozo e che deve la sua fama a due cose soprattutto: al tardo barocco siciliano della Val di Noto, patrimonio dell'Umanità Unesco, e al Commissario Montalbano, che venne girato proprio qui, in queste terre di sole e di vento, sospese tra sviluppo turistico e radici da preservare, tra tradizioni e slanci verso il futuro. Oggi, i Monti Iblei fanno parte di quelle aree interne siciliane che sempre più spesso diventano meta di chi desidera conoscere una Sicilia autentica, sfuggendo alle definizioni standard e ai cliché di mare-arancini-mandolini per scoprire invece un territorio vivissimo, intenso e sfaccettato.

Esperienze artigiane legate al territorio nei Monti Iblei

«Ciò che ti fa restare qua, in questa fine del mondo, è una cosa sola: la sete. Non solo la passione, non solo l'ingegno. E' la sete, che ti nutre di idee sempre nuove. E di un legame con questa terra che va compreso, va raccontato, va vissuto con tutti i sensi». Vent'anni fa, quando Enrico Russino aprì la sua azienda agricola a Scicli, aveva tutti contro: l'unica cosa che avrebbe potuto coltivare - gli dicevano - erano pomodori e melanzane. Ma lui aveva un'altra idea e il sogno di costruire qualcosa di diverso e di unico: un luogo tutto dedicato alle erbe aromatiche e officinali, cappero in primis, e capace di offrire non solo aromi e sapori, ma anche esperienze a tutto tondo. Esperienze di gusto (insieme alla moglie Rita, chef e maestra della cucina), esperienze sensoriali, esperienze di ritorno alla terra e alla natura, esperienze d'arte e cultura.

Oggi, la sua tenuta Gli Aromi è punto di aggregazione culturale, spettacoli nell'anfiteatro affacciato sul mare, laboratorio esperienziale botanico e culinario molto frequentato soprattutto dai turisti stranieri.

Un po' come capita a Ragusa Ibla, cuore vecchio della città di Ragusa, dove tra i vicoli candidi straripanti di fiori e l'ombra cullante del Duomo di San Giorgio sulle case del centro storico se ne stanno accoccolate botteghe artigiane e negozi che recuperano antiche tradizioni, rinnovandole ma senza perderle per strada. «Questo laboratorio l'abbiamo aperto nel 2014», racconta Paola Schembari, che insieme al marito Peppe è l'anima creativa e pulsante delle Ceramiche Francesco Pistone. «Fino al 2003 abbiamo lavorato a Caltagirone, dove io mi occupavo della decorazione delle ceramiche e Peppe della preparazione e cottura dell'argilla. Poi abbiamo deciso di metterci in proprio, lavorando dapprima in un piccolo laboratorio e poi aprendo i nostri spazi, a Marina di Ragusa e poi qui, a Ragusa Ibla».

A muovere la loro attività, spiegano, è soprattutto la passione: per l'artigianato espressione dei luoghi che chiamano casa, per la creatività che si intreccia ai simboli del territorio (come i vasi “a testa di moro”), per la possibilità di esprimere il proprio legame con la tradizione.

Ma è anche ciò che capita a Modica, gioiello barocco dalle case bianco latte e dalle esplosioni di buganvillea fucsia a ridosso di muri scalcagnati e vicoli annodati di gradini, dove la tradizione storica del cioccolato si manifesta in botteghe e laboratori che preservano antichi metodi originali di preparazione, come l'Antica Dolceria Bonajuto, la più antica fabbrica di cioccolato in Sicilia.

Madonie di terra e di radici

Radici, innovazione e tradizione sono le parole d'ordine che definiscono anche altri territori dell'entroterra siciliano. Come le Madonie: site a poco più di un'ora di strada da Palermo, ricchissime di biodiversità, mondo montano che – eccezion fatta per l'Etna – conta le vette più alte della Sicilia e borghi silenti e ancestrali innervati da slanci innovativi e a basso impatto, le Madonie sono un cosmo di microcosmi pietrosi e storie che intrecciano passato, presente e futuro.

Un esempio su tutti? Il borgo di Gangi, gioiello color del miele raggomitolato come un gatto su una collina, immersa a sua volta in un paesaggio morbido di ginestre, prati e campi coltivati, che ha trovato la sua strada per il ripopolamento e il turismo (lento) grazie alla valorizzazione delle peculiarità del territorio. Ecco allora che sono state promosse iniziative di recupero del centro storico, sono stati ampliati il numero dei musei e delle occasioni di comunità, è stata potenziata l'accessibilità del borgo ed è stata favorita la nascita e il mantenimento di attività commerciali e botteghe artigiane (come il laboratorio del “maestro dei tamburi” Fabrizio Fazio) e la creazione o la rivalorizzazione di reti di sentieri sul territorio. «Siamo riusciti a instaurare un meccanismo culturale virtuoso, nella consapevolezza che la vera ricchezza di un paese è costituita dai suoi abitanti» spiega il sindaco, Giuseppe Ferrarello. «Se siamo riusciti a spiccare il volo e dare nuovo slancio al nostro paese, è perché ci crede anche la comunità». Oggi Gangi fa parte del circuito dei Borghi più Belli d'Italia.

Altro paese delle Madonie che ha fatto della vita comunitaria e della ripresa delle sua tradizioni i suoi punti cardine è Petralia Sottana, la “porta d'accesso” al Parco delle Madonie e paese Bandiera Arancione. «Il nostro è un paese di roccia e acqua» spiega il sindaco, Pietro Polito, mentre ci accompagna alla scoperta delle peculiarità del piccolo e vivace abitato. «Le Madonie erano un'antica barriera corallina e oggi ne abbiamo testimonianza nei numerosi fossili che abbiamo ritrovato sul territorio: siamo stati i primi in Europa a creare un Sentiero Geologico Urbano, per scoprire l'abitato sia nella sua storia geologica, sia in quella umana attuale». Anche a Petralia Sottana, l'anima del paese la fanno i suoi abitanti: artigiani come il giovane liutaio Mirko Inguaggiato, che ha scelto di restare anziché costruirsi il lavoro altrove, oppure come il magliaio Antonio Casserà, che realizza coppole variopinte e originali, oppure produttori come Dario Scelfo e la sua famiglia, che nel loro Giardino Museo a Gisa offrono sia ospitalità rurale, sia un piccolo museo dei mestieri madoniti della tradizione.

Erica Balduzzi

Ottobre 2023

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