Definizioni, norme e etichette: l’ABC dell'agricoltura biologica
Con il termine agricoltura biologica si intende un tipo di agricoltura che esclude l’impiego di antiparassitari, diserbanti, concimi chimici di sintesi, Ogm e che impiega concimi naturali per la fertilizzazione del terreno, come per esempio il letame compostato.
Queste sono le caratteristiche sostanziali che differenziano l’agricoltura biologica da quella convenzionale, tuttavia il termine “biologico” non è esaustivo. Infatti, tutta l’attività agricola, sia biologica che convenzionale, si basa su un processo di natura biologica svolta da un organismo microbico, vegetale, animale.
Una dicitura più adatta per definire questo tipo di agricoltura potrebbe essere “agricoltura organica” (come in uso nella letteratura anglosassone) che riconduce più chiaramente al tema della conservazione della sostanza organica del terreno, oppure all'intenzione originaria di trovare una forma di agricoltura a basso impatto ambientale.
Cenni storici
Intorno agli anni ’20, alcuni agronomi cominciarono a interrogarsi circa le conseguenze ambientali dell’agricoltura convenzionale che, proprio in quel periodo, aveva visto il rapido sviluppo di pratiche basate sull’impiego quasi esclusivo di concimi chimici.
Le ricerche di un agronomo inglese, Sir Albert Howard, dimostrarono l’importanza degli effetti della sostanza organica compostata sulla fertilità del suolo, in alternativa all’impiego massiccio di concimi chimici che cominciava a diffondersi in quegli anni.
Nello stesso periodo il filosofo Rudolf Steiner, fondatore dell’Antroposofia, poneva le basi di un nuovo modo di fare agricoltura, basato sull’abbinamento tra il sapere scientifico e l’osservazione spirituale della natura; nasceva così il movimento biodinamico, sviluppato in seguito da alcuni discepoli del filosofo.
egli anni ’60 la nascita di importanti movimenti ambientalisti diede avvio a una vera e propria rivoluzione culturale. Nel 1991, vista l’importanza che l’agricoltura biologica stava assumendo e per necessità di uniformare i diversi disciplinari privati, la Comunità Europea emanò un regolamento con norme specifiche.
Normative europee
Oggi i prodotti biologici sono alimenti che provengono dall’agricoltura condotta con metodo biologico, regolato da precise norme europee stabilite dai Regolamenti CE n. 834 del 2007 e n. 889 del 2008.
Secondo queste direttive, il ciclo di produzione è controllato e certificato in ogni fase da organismi di controllo, enti che, tra le varie funzioni, annualmente si occupano di effettuare ispezioni (alcune non preannunciate) ed eseguono prelievi di campioni sul terreno, sui prodotti o su altre aree per la ricerca di prodotti non autorizzati dall'agricoltura biologica. Il regolamento comunitario stabilisce che vi sia una autorità superiore in ogni stato che riconosca gli organismi di controllo; in Italia tale autorità è il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Esistono anche organismi europei di controllo del metodo biologico, perché in Europa circolano liberamente le merci della Comunità europea, quindi sull'etichetta si possono trovare codici diversi da quelli indicati per l'Italia.
Riconoscere il prodotto biologico dall’etichetta
L’etichetta di un prodotto certificato biologico deve riportare le seguenti diciture:
- prodotto biologico;
-. organismo di controllo autorizzato dal MIPAAF IT BIO... (con il codice di uno degli organismi di controllo autorizzati);
- operatore controllato n. (codice identificativo univoco attribuito all’operatore controllato). Per esempio IT BIO 006 ITALIA dove: IT è il codice ISO dell’Italia; BIO è un termine che stabilisce un legame con l’agricoltura biologica; il codice numerico 006 serve a identificare l’Organismo di Controllo.
Infine, le indicazioni “Agricoltura UE”, “Agricoltura non UE”, “Agricoltura UE/non UE” fanno riferimento alla provenienza del prodotto. Inoltre dal 1 luglio 2010 è diventato obbligatorio il nuovo logo europeo, conosciuto anche come “Euro-leaf”, per tutti i prodotti biologici preconfezionati certificati in conformità al regolamento europeo 834/2007 e composti almeno dal 95% di ingredienti biologici, mentre è facoltativo sui prodotti biologici importati da Paesi terzi.
Lo scopo principale di questo logo è di fornire visibilità ai cibi e alle bevande biologiche, oltre a garantire che:
• almeno il 95% degli ingredienti agricoli sono stati prodotti con metodo biologico; solo in questo caso può comparire la parola “biologico” o una sua abbreviazione nella denominazione di vendita del prodotto;
• il prodotto è conforme anche alle regole del sistema di controllo e certificazione, approvato da ogni singolo Stato membro;
• il prodotto proviene direttamente dal produttore (se sfuso) o è preparato in una confezione sigillata;
• il prodotto porta il nome del produttore, del preparatore o del venditore e il numero del codice dell’organismo di certificazione che ha effettuato il controllo dell’ultima operazione prima dell’immissione in vendita.
Rossana Madaschi, Ec. Dietista e Docente di Scienza dell'Alimentazione