Prevenire per evitare conseguenze più gravi... Ecco come fare
Le conseguenze patologiche di un controllo inadeguato della funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio sono ancora oggi tra le principali cause di accesso a visite mediche, al pronto soccorso per eventi acuti e in farmacia: questo rende ancora oggi le problematiche cardiovascolari la principale causa di malattia cronica.
La prevenzione cardiovascolare è semplicemente l’insieme delle strategie che tutto l’apparato sanitario dovrebbe attuare per monitorare la popolazione al fine di ridurre o anticipare i possibili effetti avversi conseguenti a un malfunzionamento del sistema circolatorio e del cuore, che ne è il fulcro. Negli ultimi anni gli organismi competenti a livello nazionale e internazionale hanno stilato una tabella dei fattori di rischio cardiovascolare, che viene frequentemente rivista e aggiornata.
Gli elementi elencati in questa tabella comprendono:
- Fattori non modificabili
Come età, sesso, familiarità, ecc. Su questi fattori non si può intervenire; si deve però fare informazione in modo che gli individui interessati siano sensibilizzati a un più attento e assiduo controllo per evitare di intervenire troppo tardi.
- Fattori modificabili
Quali ipertensione arteriosa, peso, colesterolo, diabete, fumo, abitudini alimentari scorrette, stile di vita, indice di massa corporea, ecc. Sono, questi, tra i principali elementi che aumentano le probabilità di problematiche cardiovascolari a causa dell’impatto negativo su un sistema in condizioni di affanno e di sovraccarico.
L’obiettivo di tutto l’apparato sanitario, nell’ottica di fare prevenzione cardiovascolare, dovrebbe essere quello di ridurre l’impatto dei fattori modificabili. Il primo passo in questo senso è il controllo dello stato di ipertensione arteriosa, cioè la resistenza dei vasi sanguigni arteriosi contro cui il cuore deve lavorare per spingere il sangue in tutto il corpo. Le linee guida internazionali classificano i valori di pressione in tre categorie: adeguata (compresa tra 80mmHg e 120mmHg), pre-ipertensione (compresa tra 90mmHg e 140mmHg) e ipertensione arteriosa (valori superiori a quelli precedentemente definiti).
Il controllo della pressione dovrebbe essere la prima semplice strategia per tutte quelle persone che possono ritrovarsi, in uno o più dei fattori di rischio. I risultati di questi controlli devono essere condivisi con il medico di base o con uno specialista del settore: i valori di pressione riscontrati da ogni individuo vanno contestualizzati nella sua condizione di salute generale; non è detto che i medesimi limiti di pressione siano adeguati per ciascuno.
Campagne d’informazione
Al fine di aumentare la sensibilizzazione, l’informazione e il controllo dello stato del sistema cardiovascolare, negli ultimi anni sono nate in farmacia delle campagne di screening in collaborazione con alcune aziende del settore: le giornate di misurazione gratuita della pressione arteriosa o la campagna Farmacia Amica del Cuore sono solo alcuni esempi.
Lo scopo di queste campagne è quello di mettere a disposizione dei pazienti (e dei medici) le strumentazioni idonee a rilevare i valori di quei fattori modificabili di cui abbiamo parlato poco fa: oltre alla misurazione della pressione, è oggi possibile eseguire Elettrocardiogrammi, Monitoraggi nelle 24 ore della pressione (Holter pressorio) e della funzionalità cardiaca (Holter ECG), tutti refertati in breve tempo da cardiologi accreditati; è da tempo possibile verificare il proprio livello di Colesterolo, definire il profilo lipidico completo e misurare glicemia ed emoglobina glicata con apparecchiature via via sempre più sofisticate; è altrettanto possibile verificare il peso e la composizione corporea con una bilancia apposita.
Durante le campagne di screening, la raccolta di questi dati analitici consente di compilare semplici questionari che diano al paziente e al proprio medico una visione più dettagliata del profilo di rischio cardiovascolare. Questi servizi sono sempre disponibili in farmacia per chiunque sia interessato.
L’obiettivo è principalmente quello di sollecitare e invitare non tanto le persone con una storia nota di problemi cardiovascolari (quindi già sottoposti dal personale medico a controlli costanti), bensì tutta quella larghissima parte di popolazione che non si sottopone quasi mai ad accertamenti: riuscire a sensibilizzare, incuriosire e attrarre queste persone a un controllo del proprio stato di salute cardiovascolare è fare prevenzione cardiovascolare.