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Preraffaelliti: l’eco moderno del ritorno alle origini

Preraffaelliti: l’eco moderno del ritorno alle origini

In mostra a Milano capolavori dalla collezione del Tate Britain

In arrivo nelle sale del Palazzo Reale di Milano “I Preraffaelliti. Amore e desiderio”, in programma dal 19 giugno al 6 ottobre 2019. La mostra è organizzata in collaborazione con il Tate Britain di Londra ed esporrà quadri iconici della collezione londinese che difficilmente vengono prestati, come l’Ofelia di John Everett Millais e la Lady of Shalott di John William Waterhouse. Autori di capolavori originali e immortali, i Preraffaelliti si ispirano all’arte italiana rinascimentale. La loro influenza nella pittura inglese è notevole e si prolunga ben oltre lo scioglimento della confraternita. 

La storia della confraternita

Nel settembre 1848, un gruppo composto da sette ragazzi londinesi - tutti tra i diciannove e i ventiquattro anni - fonda la Confraternita dei Preraffaelliti. Accomunati dalle medesime suggestioni artistiche, i Preraffaelliti si oppongono ai rigidi canoni della Royal Accademy e alla razionalità del positivismo scientifico. Lo sguardo dei preraffaelliti volge all’indietro nel tempo, fino a precedere Raffaello Sanzio: il genio di Urbino secondo i membri della confraternita sarebbe reo di aver dato vita all’accademismo artistico e di aver rovinato l’arte, prediligendo una bellezza idealizzata.

I lavori preraffaelliti si ispirano alla pittura storica, alla letteratura e alla poesia, ma anche a temi biblici, nazionalisti e sociali. Raffigurano donne reali e sensuali, immerse in un’atmosfera fiabesca. I tre più importanti pittori del movimento preraffaellita furono Dante Gabriel Rossetti (considerato il fondatore del movimento), William Hunt e John Everett Millais. Quest’ultimo è l’autore di uno dei quadri più famosi del periodo preraffaellita e presente in mostra a Milano: “Ofelia”. Dipinto nel biennio 1851-1852, l'opera ritrae l’amletico personaggio shakespeariano nel triste epilogo della sua morte per annegamento: il quadro è intriso di suggestioni simboliste – come il ramo del salice piangente inclinato verso il capo di Ofelia, che rappresenta l'amore non ricambiato.

Per realizzare la sua opera, Millais scelse la modella, poetessa e a sua volta pittrice Elizabeth Siddal, futura moglie dell'amico Dante Gabriel Rossetti. Per interpretare questo personaggio, la Siddal fu costretta a rimanere a lungo immersa in un vasca da bagno, mal riscaldata da delle lampade. La sua resistenza fu notevole; la modella, tuttavia, fu colpita da una bronchite che ne minò irrimediabilmente la salute. La Confraternita dei Preraffaelliti si sciolse nel 1853.

Il tardivo Waterhouse e l’eco nel presente

La signora di Shalott di John William Waterhouse, è del 1888, qualche decennio dopo lo scioglimento della confraternita. Il pittore inglese è perciò considerato un "preraffaellita moderno". L'ambientazione di questo famoso dipinto è un paesaggio naturalistico nel quale si inserisce il personaggio ispirato alla corte di Re Artù, e creato dallo scrittore inglese Tennyson.

La signora di Shalott è una donna colpita da una maledizione. Waterhouse la rappresenta durante il drammatico finale del poema, mentre si strugge per amore e fissa un crocifisso posto davanti a tre candele grondanti. Donne, quelle dipinte dai preraffaelliti, vittime del loro amore, melodrammatiche, sognanti, bellissime e ben vestite. Tanto ben vestite da influenzare la moda del tempo.

Anche le passerelle di oggi sentono l’eco queste suggestioni. Molti abiti creati da stilisti come Vivienne Westwood, Elie Saab e Alexander McQueen, si ispirano a quelli delle donne dipinte dai Preraffaelliti. Il fascino retrò del mondo preraffaellita continua a sedurre. 

Cristina Cireddu

 

Mostre in Lombardia... e non solo

  • Morbelli (1853-1919) > In occasione del centenario della morte, omaggio a uno dei protagonisti della grande rivoluzione divisionista tra Otto e Novecento, artista piemontese di nascita ma milanese di adozione. Oltre trenta opere del maestro, provenienti dai più importanti musei italiani ed europei. Milano - GAM - Galleria d’Arte Moderna di Milano - Via Palestro 16. Fino al 16 giugno 2019.
  • La pittura come il mare > Esposizione di opere di Piero Guccione. Circa 60 opere tra oli e pastelli che hanno per tema il mare e la natura arida della Sicilia orientale a partire dai primi anni settanta fino al 2012. Mendrisio - Piazzetta dei Serviti. Fino al 30 giugno 2019.
  • Il meraviglioso mondo della natura > Organizzata in occasione dei 500 anni della morte di Leonardo da Vinci, l’esposizione affronta come la rappresentazione della natura in Lombardia sia cambiata anche grazie ai soggiorni milanesi dell’artista. Milano - Palazzo Reale - Piazza Duomo 12. Fino al 14 luglio 2019.
  • Giorgio De Chirico. Ritorno Al Futuro. Neometafisica e Arte Contemporanea > Un dialogo tra la pittura neometafisica di Giorgio de Chirico e le generazioni di artisti che, in particolare dagli anni Sessanta in poi, si sono ispirati alla sua opera, riconoscendolo come il maestro che ha anticipato la loro nuova visione e che con la sua neometafisica si è posto in un confronto diretto con gli autori più giovani. Torino - Galleria Civica d’Arte Moderna - Via Magenta, 31. Fino al 25 agosto 2019.
  • Roy Lichtenstein. Multiple Visions > La mostra propone una rilettura del lavoro del grande artista americano attraverso 70 Editions - multipli, che hanno giocato un ruolo cruciale nell’opera di Roy Lichtenstein.Le opere esposte vanno dai soggetti pop degli anni ‘60 fino agli anni ’90 provenienti da collezioni museali private americane e europee. Milano - Mudec - via Tortona 56. Fino all’8 settembre 2019.
Giugno 2019

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