Solo se consapevoli delle proprie idee si può essere irriverenti
Una volta diventati consapevoli e responsabili delle nostre particolari idee, possiamo servircene, difenderle o essere irriverenti nei loro confronti. Il termine pregiudizio rappresenta un’idea, un’opinione, concepita sulla base di convinzioni personali e generali, senza una conoscenza diretta dei fatti, delle persone, delle cose tale da poter condizionare fortemente una valutazione e da indurre quindi in errore. Si possono avere pregiudizi nei riguardi di qualcuno o su qualcosa, su culture diverse, azioni morali e di valore. Un elemento interessante, che alcune ricerche sul pregiudizio riportano, è che la forma più grave sia quella che si scaglia contro quei comportamenti considerati non tradizionali e diversi dalla norma. Storicamente c’è sempre stato un movimento che portava avanti i pregiudizi verso il diverso e chi cercava di annientarli.
È possibile parlare di pregiudizi in modo molto irriverente, come direbbero G. Cecchin, G. Lane e W.A. Ray, che sul tema hanno scritto un testo fondamentale per la psicoterapia sistemica, intendendo ogni serie di fantasie, idee, verità accettate, ipotesi, teorie, sentimenti personali, stati d’animo e convinzioni nascoste. In questo modo il pregiudizio diventa ogni pensiero preesistente che contribuisce, in un incontro con altri esseri umani, alla formazione del proprio punto di vista, delle proprie percezioni e delle proprie azioni. Intendendo il pregiudizio in questi termini possiamo utilizzarlo per valutare le situazioni in modo più sostenibile.
«Una volta diventati consapevoli e responsabili delle nostre particolari idee, possiamo servircene, difenderle o essere irriverenti nei loro confronti» secondo G. Cecchin, G. Lane e W.A. Ray. In questo modo togliamo al termine quella che è la valenza morale di giusto o sbagliato che ne sta alla base e possiamo permetterci di utilizzarlo come strumento per valutare una situazione con maggior consapevolezza. Conoscendo i nostri pregiudizi, i quali possono derivare dalla nostra posizione sociale di appartenenza, dalla cultura in cui siamo inseriti, dalle relazioni interpersonali in cui siamo immersi, possiamo comprendere quando rischiano di bloccarci e quando invece sono utili al nostro agire. Esserne consapevoli è poter osservare che le nostre valutazioni sono il risultato dei pregiudizi che mettiamo in campo per esprimere la nostra idea. Dei pregiudizi in questo modo se ne può parlare, ci si può riflettere e si può utilizzarli come tavolo di confronto.
Diana Prada