Nome scientifico: Papaver rhoeas Pall.
Famiglia: Papaveraceae
Origine: Mediterraneo centrale
Coltivazione
Il papavero è la dimostrazione che è possibile creare aiuole decorative con fiori spontanei a bassissima manutenzione e, quindi, altamente sostenibili ed economici, oltre che ornamentali. Essendo una pianta che cresce spontaneamente in natura, il papavero è adatto al nostro clima e non richiede particolari cure colturali: sopporta il caldo, la siccità, gli eccessi d’innaffiature. Il terreno ove coltivare i papaveri deve essere preferibilmente povero e arido, piuttosto che un terriccio umido e ricco di humus; ciò non vuol dire che il papavero disdegni un certo apporto di concime (è consigliabile utilizzare, in minime quantità, un fertilizzante liquido da giardino). All’interno dell’aiuola tra un cespo e il successivo è bene lasciare circa una trentina di centimetri. I papaveri tendono in genere ad autoseminarsi con facilità: di anno in anno ci regaleranno una macchia sempre più estesa di colori, grazie a fiori che sbocciano ad aprile e per tutta la bella stagione, fino all’autunno, quando hanno la seconda fioritura. Specie annuale, può crescere nei campi coltivati, tra il grano e lungo le siepi, fino a 1.700 metri di quota. I suoi fiori e i suoi semi conservano le loro proprietà anche dopo essere stati seccati.
Fin dall’antichità al papavero sono attribuite proprietà espettoranti, tossifughe e soprattutto sedative, ma si possono aggiungere anche proprietà antinfiammatorie e antispasmodiche. Si utilizzano variamente foglie, petali e semi secondo gli scopi. Si può gustare un infuso dei petali di papavero in estate come bevanda rinfrescante. Dalla pianta si estraggono anche dei coloranti. È segnalata l’usanza a Cipro di utilizzare il colorante ricavato dai petali per decorare le uova pasquali e utilizzare il rosso per il maquillage. L’espressione “papaveri”, usata per indicare persone di maggiore autorità, di maggior prestigio nella vita pubblica, si deve a Tarquinio il Superbo, re di Roma: per mostrare al figlio come impossessarsi di Gabi (antica città del Lazio), egli fece abbattere con un bastone i papaveri più alti del suo giardino, mostrandogli con un’immagine simbolica che si dovevano prima di tutto eliminare i cittadini più autorevoli. È possibile ammirare la nuova aiuola ornamentale realizzata con piante spontanee del nostro territorio, posta di fronte alla pergola dell’Orto Botanico.