Realizzato in Italia dalla Fater Spa il primo sistema su scala industriale al mondo che trasforma i prodotti assorbenti per la persona in materie prime seconde ad alto valore aggiunto
In Italia ogni giorno vengono smaltiti 11 milioni di pannolini, pannoloni per incontinenti e assorbenti igienici. Una frazione di rifiuti che equivale a circa il 3% dei rifiuti solidi urbani, ovvero quasi 900 mila tonnellate all’anno che oggi vengono conferite per più della metà in discarica, mentre la parte restante viene eliminata tramite inceneritore.
Se consideriamo i nuovi obiettivi previsti nel Pacchetto sull’Economia Circolare, approvato dalla Commissione Europea che impone di ridurne il conferimento in discarica a un massimo del 10% e di portare i tassi di riciclo al 65% entro il 2030, è facile intuire come la gestione rifiuti sia più che mai un imperativo per le autorità locali.
La soluzione esiste
Fater Spa - joint venture paritetica tra Procter & Gamble e Gruppo Angelini conosciuta per i marchi Pampers, Lines, Tampax - ha sviluppato e brevettato una tecnologia che consente di riciclare pannolini per i bambini, assorbenti femminili e prodotti per l’incontinenza di tutte le marche, trasformandoli in materie prime seconde di elevata qualità.
Da una tonnellata di rifiuti raccolti in maniera differenziata, infatti, è possibile ricavare fino a 150 kg di cellulosa, 75 kg di plastica e 75 kg di polimero super assorbente, da impiegare nei principali processi di lavorazione per dar vita a nuovi prodotti come grucce, contenitori, giocattoli o tavoli di plastica, carte di elevata qualità, prodotti tessili, fertilizzanti, assorbenti per animali domestici o per l’industria florovivaistica.
Chi mai avrebbe pensato a un abito in viscosa o a un parco giochi per bambini realizzati con quelli che una volta erano pannolini? Tutto questo oggi è possibile.
Come funziona il processo di riciclo
Il processo di riciclo prevede quattro fasi: i pannolini e i prodotti assorbenti per la persona usati vengono raccolti dagli utenti (1), stoccati (2), trattati in autoclave, dove, con un sistema che attraverso la forza del vapore a pressione e senza combustione, vengono aperti e perfettamente sterilizzati eliminando completamente i cattivi odori (3) e infine separati dalle frazioni riciclabili per via meccanica (4).
L’impianto, ubicato in Veneto presso la sede di Contarina Spa, è in grado di gestire fino a 10 mila tonnellate all’anno di prodotti usati ed è stato pensato in modo da preservare le elevate qualità delle materie prime contenute nei prodotti assorbenti, per recuperare materie prime seconde paragonabili a quelle vergini.
Un sistema virtuoso in cui vincono tutti
L’impianto di riciclo della Fater Spa è un esempio “made in Italy” di economia circolare che è valso all’azienda il riconoscimento di “Circular Economy Champion” da parte di Legambiente, consegnato presso la Commissione Europea.
Una dimostrazione di come l’industria possa creare sviluppo e crescita senza venire meno ai requisiti della sostenibilità ambientale, con vantaggi per tutti a cominciare dall’ambiente: se il sistema di riciclo fosse operativo in tutta Italia, infatti, si riciclerebbe circa il 3% dei rifiuti solidi urbani evitando che un volume di rifiuti pari a due volte quello del Colosseo finisca in discarica o negli inceneritori.
Non solo: si produrrebbero ogni anno 270 mila tonnellate di materia prima riciclata di elevata qualità evitando emissioni di CO2 pari a quelle generate ogni anno da 100 mila automobili.
Per i comuni il sistema di riciclo potrebbe ridurre i costi per il conferimento in piazzola ecologica o al termovalorizzatore, oltre a eliminare quelli dovuti per il trattamento dei rifiuti da conferire in discarica, traducendoli in vantaggi per i cittadini. Non da ultimo, si otterrebbe un contributo concreto al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili.
Per i riciclatori vi sarebbero ricavi provenienti dalla vendita delle materie prime seconde dal riciclo dei prodotti assorbenti per la persona.